Cosa ne pensa degli interventi di chirurgia estetica?
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colomba.persico
angela rivieccio
rita moscatelli
Antonella Rivellino
rosa aromino
alessandra di fiore
Alessia.Zoccoli
11 partecipanti
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Cosa ne pensa degli interventi di chirurgia estetica?
[b]Recenti episodi ripresi anche dalla televisione e dalla stampa hanno riproposto un tema argomento di discussione da molto tempo, soprattutto negli USA: sono opportuni interventi di chirurgia estetica, volti a ridurre (nel senso di normalizzare) i tratti tipici della sindrome di Down? Mi sembra opportuno cercare di pervenire ad una risposta non superficiale considerando vari elementi.
Chi è favorevole probabilmente ha due motivazioni cruciali. La prima è rendere il volto del figlio o della figlia esteticamente più gradevole (nel senso di più rispondente ai canoni estetici delle persone). La seconda, più o meno consapevole, di ridurre eventuali reazioni di rifiuto. Si tratta di motivazioni in sé corrette. E' comunque opportuno considerare eventuali aspetti negativi di una tale scelta.
Vorrei considerarne tre.
* Un primo aspetto che merita di essere sottolineato riguarda l’accettazione da parte dei coetanei. Tale accettazione è favorita dalla presenza di tratti che evidenziano la diversità. È risaputo che per loro è più difficile accettare comportamenti non adeguati di chi sembra loro “normale”, che non di chi in modo evidente fa sospettare la presenza di disabilità e quindi ha bisogno di essere aiutato.
* Consideriamo ora un secondo, più complesso, aspetto. Le persone con sindrome di Down possono raggiungere una adeguata qualità della vita se il loro processo di integrazione porta alla costruzione di due diverse identità sociali. La prima è quella che fa emergere ciò che li accomuna con tutte le persone, indipendentemente dalle loro disabilità. La seconda è quella che fa loro riconoscere di far parte di una categoria di persone (quelle con sindrome di Down, appunto), che hanno in comune qualcosa di particolare, di distintivo rispetto agli altri, con difficoltà e problemi specifici. Di norma questa seconda identità sociale è possibile solo se la prima è adeguatamente acquisita e si consolida soprattutto a partire dalla tarda adolescenza, frequentando altri ragazzi e adulti con sindrome di Down, ad esempio condividendo corsi volti al potenziamento delle loro capacità di adattamento e autonomia o esperienze di apprendimento di come si può vivere in un appartamento senza i genitori ed assieme a coetanei. Ho il forte sospetto che un volto modificato da interventi di chirurgia estetica non favorisca il costruirsi di questa seconda identità sociale. A ben riflettere può non favorire anche la prima forma di identità sociale, in quanto essa non consiste solo nella scoperta di ciò che accomuna l’individuo con sindrome di Down con tutti gli altri, ma anche nel comprendere che questo avviene riconoscendo contemporaneamente la propria individualità, caratterizzata anche da aspetti specifici (ad esempio il volto) non comuni a tutti gli altri.
* Un terzo aspetto potenzialmente negativo può esserci nell’illusione dei genitori di eliminare i problemi psicologici e comportamentali eliminando alcuni tratti fisici. Su tale base essi possono alimentare aspettative di prestazioni dal proprio figlio o dalla propria figlia eccessive e quindi dannose.
Detto questo mi pare che, al di là della scelta specifica se effettuare o no interventi di chirurgia estetica (comunque importante, come abbiamo visto), alla fine di queste riflessioni sia importante sottolineare che i genitori di persone con la sindrome di Down (e più in generale con disabilità) siano lasciati troppo soli di fronte a queste scelte. Purtroppo anche in Italia è troppo poco diffusa la consulenza sistematica e mirata volta ad aiutare queste famiglie. Ho il sospetto che un colloquio iniziato con un esperto (non occasionale) su questi problemi porterebbe ben presto a considerare altri problemi, più di base e cruciali, spesso centrati proprio sulle aspettative dei genitori. Non è facile avere aspettative adeguate (né troppo basse, né troppo alte) relativamente ai molteplici aspetti dello sviluppo del figlio: motorio, cognitivo, scolastico, comportamentale. Aiutiamo i genitori a conoscere ancor meglio il proprio figlio: cercheranno meno interventi miracolistici o palliativi.
Chi è favorevole probabilmente ha due motivazioni cruciali. La prima è rendere il volto del figlio o della figlia esteticamente più gradevole (nel senso di più rispondente ai canoni estetici delle persone). La seconda, più o meno consapevole, di ridurre eventuali reazioni di rifiuto. Si tratta di motivazioni in sé corrette. E' comunque opportuno considerare eventuali aspetti negativi di una tale scelta.
Vorrei considerarne tre.
* Un primo aspetto che merita di essere sottolineato riguarda l’accettazione da parte dei coetanei. Tale accettazione è favorita dalla presenza di tratti che evidenziano la diversità. È risaputo che per loro è più difficile accettare comportamenti non adeguati di chi sembra loro “normale”, che non di chi in modo evidente fa sospettare la presenza di disabilità e quindi ha bisogno di essere aiutato.
* Consideriamo ora un secondo, più complesso, aspetto. Le persone con sindrome di Down possono raggiungere una adeguata qualità della vita se il loro processo di integrazione porta alla costruzione di due diverse identità sociali. La prima è quella che fa emergere ciò che li accomuna con tutte le persone, indipendentemente dalle loro disabilità. La seconda è quella che fa loro riconoscere di far parte di una categoria di persone (quelle con sindrome di Down, appunto), che hanno in comune qualcosa di particolare, di distintivo rispetto agli altri, con difficoltà e problemi specifici. Di norma questa seconda identità sociale è possibile solo se la prima è adeguatamente acquisita e si consolida soprattutto a partire dalla tarda adolescenza, frequentando altri ragazzi e adulti con sindrome di Down, ad esempio condividendo corsi volti al potenziamento delle loro capacità di adattamento e autonomia o esperienze di apprendimento di come si può vivere in un appartamento senza i genitori ed assieme a coetanei. Ho il forte sospetto che un volto modificato da interventi di chirurgia estetica non favorisca il costruirsi di questa seconda identità sociale. A ben riflettere può non favorire anche la prima forma di identità sociale, in quanto essa non consiste solo nella scoperta di ciò che accomuna l’individuo con sindrome di Down con tutti gli altri, ma anche nel comprendere che questo avviene riconoscendo contemporaneamente la propria individualità, caratterizzata anche da aspetti specifici (ad esempio il volto) non comuni a tutti gli altri.
* Un terzo aspetto potenzialmente negativo può esserci nell’illusione dei genitori di eliminare i problemi psicologici e comportamentali eliminando alcuni tratti fisici. Su tale base essi possono alimentare aspettative di prestazioni dal proprio figlio o dalla propria figlia eccessive e quindi dannose.
Detto questo mi pare che, al di là della scelta specifica se effettuare o no interventi di chirurgia estetica (comunque importante, come abbiamo visto), alla fine di queste riflessioni sia importante sottolineare che i genitori di persone con la sindrome di Down (e più in generale con disabilità) siano lasciati troppo soli di fronte a queste scelte. Purtroppo anche in Italia è troppo poco diffusa la consulenza sistematica e mirata volta ad aiutare queste famiglie. Ho il sospetto che un colloquio iniziato con un esperto (non occasionale) su questi problemi porterebbe ben presto a considerare altri problemi, più di base e cruciali, spesso centrati proprio sulle aspettative dei genitori. Non è facile avere aspettative adeguate (né troppo basse, né troppo alte) relativamente ai molteplici aspetti dello sviluppo del figlio: motorio, cognitivo, scolastico, comportamentale. Aiutiamo i genitori a conoscere ancor meglio il proprio figlio: cercheranno meno interventi miracolistici o palliativi.
Alessia.Zoccoli- Messaggi : 65
Data di iscrizione : 17.11.08
Età : 36
Località : Ciampino
disabili e chirurgia
ciao alessia,ciò che hai messo in evidenza è un tema molto complesso,sarà giusta o meno meno la chirurgia estetica nei soggetti portatori di handicap????non so,riflettendoci non la considero una scelta giusta,significa non accettare la realta cosi come ci è stata presentata,non accettare la persona con quelle diversità fisiche
alessandra di fiore- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 26.11.08
Re: Cosa ne pensa degli interventi di chirurgia estetica?
concordo sulla complessità del tema!in qualunque caso, seppur si potesse giustificare la scelta di "rimettere mano" su tratti fisici che rendono distintivi dagli altri, la menomazione mentale o altra che sia verrebbe comunque fuori e quindi, un'eventuale non-accettazione si verificherebbe a prescindere dall'aspetto fisico.
rosa aromino- Messaggi : 32
Data di iscrizione : 22.11.08
dubbi
Mi sono posta molto spesso questo problema anche perchè non è la prima volta che si parla di questo tipo di intervento per un soggetto down...
non so dire se sia giusto o sbagliato,sicuramente ci si deve fermare un attimo a riflettere sulle motivazioni che hanno indotto i genitori a pensare a questa soluzione;non è semplice come sembrerebbe,spesso non è perchè non accettino i loro figli ( come sarebbe facile pensare) ma è possibile che ritengano che un intervento che "mascheri" le caratteristiche somatiche della disabilità possa offrire al figlio la possibilità di esprimersi prima di quello stigma che li caratterizza come diversi...
Potrebbe essere questo il motivo che ha spinto alcuni di loro ad agire in questo modo.
Certo,per chi è estraneo alla faccenda sembrerebbe un'inutile atrocità,ma,se analizziamo la cosa da un altro punto di vista si può anche comprendere il senso che hanno dato a questo intervento (non per forza avallando tale pratica).
Il problema è sociale perchè un disabile è ( secondo lo stereotipo) prima di tutto un disabile: può essere intelligente,sensibile e profondo,ma per le persone superficiali (e purtroppo spesso non solo per loro)la sua disabilità "copre" tutto il resto, e produce diversi atteggiamenti (o di rifiuto,con modi e gradi differenti)o di iperprotezioni e ipergiustificazioni,con conseguenze pesanti anche a livello educativo.
Purtroppo la questione è a monte:dobbiamo proporre nuovi modelli di integrazione e smettere di trattare per forza in modo diverso chi diverso non lo è,o meglio, non si può omologare un individuo ad una sindrome o ad una disabilità,altrimenti queste proposte di interventi "mascheratori" saranno sempre più frequenti!
non so dire se sia giusto o sbagliato,sicuramente ci si deve fermare un attimo a riflettere sulle motivazioni che hanno indotto i genitori a pensare a questa soluzione;non è semplice come sembrerebbe,spesso non è perchè non accettino i loro figli ( come sarebbe facile pensare) ma è possibile che ritengano che un intervento che "mascheri" le caratteristiche somatiche della disabilità possa offrire al figlio la possibilità di esprimersi prima di quello stigma che li caratterizza come diversi...
Potrebbe essere questo il motivo che ha spinto alcuni di loro ad agire in questo modo.
Certo,per chi è estraneo alla faccenda sembrerebbe un'inutile atrocità,ma,se analizziamo la cosa da un altro punto di vista si può anche comprendere il senso che hanno dato a questo intervento (non per forza avallando tale pratica).
Il problema è sociale perchè un disabile è ( secondo lo stereotipo) prima di tutto un disabile: può essere intelligente,sensibile e profondo,ma per le persone superficiali (e purtroppo spesso non solo per loro)la sua disabilità "copre" tutto il resto, e produce diversi atteggiamenti (o di rifiuto,con modi e gradi differenti)o di iperprotezioni e ipergiustificazioni,con conseguenze pesanti anche a livello educativo.
Purtroppo la questione è a monte:dobbiamo proporre nuovi modelli di integrazione e smettere di trattare per forza in modo diverso chi diverso non lo è,o meglio, non si può omologare un individuo ad una sindrome o ad una disabilità,altrimenti queste proposte di interventi "mascheratori" saranno sempre più frequenti!
Antonella Rivellino- Messaggi : 203
Data di iscrizione : 15.11.08
chirurgia estetica e disabilità
Ciao, ragazze,
ho seguito il caso della piccola Ophelia, la bambina inglese di due anni con sindrome di Down, il cui padre, famoso chirurgo plastico, sta valutando la possibilità di sottoporla , quando avrà 18 anni, ad un'operazione che possa correggere alcuni caratteri tipici della sua sindrome ( labbra sottili, naso piatto ecc.). La questione ha provocato un ampio dibattito, in cui si sono scontrati pareri diversi.
Penso che il padre dovrebbe capire che non è l'aspetto estetico a determinare il destino di un essere vivente, ma la sua interiorità. Poichè i bambini con sindrome di Down sono per lo più socievoli ed allegri, penso che bisognerebbe lavorare proprio su questo aspetto del loro carattere, favorendo il loro inserimento nel sociale e facendo loro acquisire sicurezza.
Rita Moscatelli
ho seguito il caso della piccola Ophelia, la bambina inglese di due anni con sindrome di Down, il cui padre, famoso chirurgo plastico, sta valutando la possibilità di sottoporla , quando avrà 18 anni, ad un'operazione che possa correggere alcuni caratteri tipici della sua sindrome ( labbra sottili, naso piatto ecc.). La questione ha provocato un ampio dibattito, in cui si sono scontrati pareri diversi.
Penso che il padre dovrebbe capire che non è l'aspetto estetico a determinare il destino di un essere vivente, ma la sua interiorità. Poichè i bambini con sindrome di Down sono per lo più socievoli ed allegri, penso che bisognerebbe lavorare proprio su questo aspetto del loro carattere, favorendo il loro inserimento nel sociale e facendo loro acquisire sicurezza.
Rita Moscatelli
rita moscatelli- Messaggi : 42
Data di iscrizione : 19.11.08
Re: Cosa ne pensa degli interventi di chirurgia estetica?
Premetto subito che non sono favorevole alla chirurgia estetica in generale perchè bisogna andare oltre il difetto fisico focalizzando l'attenzione sulle qualità e sulle capacità delle persone.In merito ai disabili penso che il discorso sia lo stesso:ogni disabile ha le proprie potenzialità e la propria personalità che va assolutamente valorizzata,tralasciando l'aspetto fisico.
angela rivieccio
angela rivieccio
angela rivieccio- Messaggi : 71
Data di iscrizione : 22.11.08
Re: Cosa ne pensa degli interventi di chirurgia estetica?
angela rivieccio ha scritto:Premetto subito che non sono favorevole alla chirurgia estetica in generale perchè bisogna andare oltre il difetto fisico focalizzando l'attenzione sulle qualità e sulle capacità delle persone.In merito ai disabili penso che il discorso sia lo stesso:ogni disabile ha le proprie potenzialità e la propria personalità che va assolutamente valorizzata,tralasciando l'aspetto fisico.
angela rivieccio
No nemmeno io sn favorevole alla chirurgia estetica, come angela credo che bisogna sorvolare il difetto fisico, cioè anche tra noi persone cosiddette "normodotate" se si sta bene cn se stessi a pro di che cambiare fisicamente, quello che conta è ciò che si pensa ciò che VERAMENTE SI è... è sulle petenzialità della persona che dobbiamo fare attenzione, superando difetti fisici ed anche mentali...
Colomba
colomba.persico- Messaggi : 89
Data di iscrizione : 15.11.08
Età : 37
altro punto di vista
Ad ogni modo,anni fa,sull'argomento ascoltai un'intervista fatta da due genitori sul caso al Maurizio Costanzo Show,
una delle motivazioni che adducevano alla scelta dell'intervento era anche la riduzione della lingua ( che nei soggetti con sindrome di Down è più grossa del normale),non solo per un fattore estetico,ma anche per migliorare la sua respirazione e il suo modo di parlare.
Non dico che questo giustifichi l'intervento,anche perchè si dovrebbero valutare le motivazioni caso per caso,ma che non è nemmeno corretto demonizzarlo a priori.
una delle motivazioni che adducevano alla scelta dell'intervento era anche la riduzione della lingua ( che nei soggetti con sindrome di Down è più grossa del normale),non solo per un fattore estetico,ma anche per migliorare la sua respirazione e il suo modo di parlare.
Non dico che questo giustifichi l'intervento,anche perchè si dovrebbero valutare le motivazioni caso per caso,ma che non è nemmeno corretto demonizzarlo a priori.
Antonella Rivellino- Messaggi : 203
Data di iscrizione : 15.11.08
Re: Cosa ne pensa degli interventi di chirurgia estetica?
La domanda e': la questione è la felicità dei bambini o il desiderio dei genitori di avere dei figli più "normali"?
Spesso questi genitori fanno fatica ad affrontare lo shock, perchè di shock si tratta, di scoprire che il proprio figlio non sarà mai come si aspettavano...
Vero è che viviamo in una società che giudica le persone dalla loro apparenza, così spesso si è costretti a doversi adattare alla società piuttosto che il contrario.
Non so, non è facile prendere una posizione...alle volte si giudica senza avere dei figli portatori di handicap...
Spesso questi genitori fanno fatica ad affrontare lo shock, perchè di shock si tratta, di scoprire che il proprio figlio non sarà mai come si aspettavano...
Vero è che viviamo in una società che giudica le persone dalla loro apparenza, così spesso si è costretti a doversi adattare alla società piuttosto che il contrario.
Non so, non è facile prendere una posizione...alle volte si giudica senza avere dei figli portatori di handicap...
valeriapugliese- Messaggi : 25
Data di iscrizione : 20.11.08
LIFTING CULTURALE
buonasera, in quanto alla chirurgia estetica in generale, penso che il discorso implichi quello della libertà personale e del diritto all'autodeterminazione, applicato alla persona, pur con vari aspetti della questione da tener presenti.
In quanto ai casi di intervento per modificare i tratti somatici di bambini e ragazzi down, secondo me ci possono essere vari punti di vista:
- se è comprensibile e legittimo far sottoporre un figlio ad interventi chirurgici per migliorare o consentire, ad esempio, la deambulazione, o innestare chip nel cervello per catturare "l'intenzione" del movimento, rendendolo, in tal modo, possibile, laddove i canali forniti alla nascita sono carenti o interrotti, perchè poi non dovrebbe essere possibile anche modificare altri tipi di segnali fisici di un disturbo? (naturalmente sto facendo un po' "l'avvocato del diavolo", in questo momento, io sono contraria. in realtà, a quel tipo di intervento...)
-ciò che più mi sta a cuore, in tutta la questione, è il messaggio che passa al ragazzo al quale si partecipa, credo, la proposta di sottoporsi, nel tempo consentito dalla legge, ad un intervento che "rimuove" dal suo volto naturale, da una parte di sè, quello che esprime un qualcosa che, quindi, agli altri non è gradito, al punto da doverlo cancellare o modificare con la mano esperta di un chirurgo estetico.
Credo che il vero lifting vada fatto alla società, alle culture, che recano i segni di alterazioni croniche del senso dell'esistere, al punto da seminare nelle famiglie, che vivono dal di dentro l'esperienza con la diversità, la paura per il futuro di questi figli, la necessità di renderli "più accettabili", o meno stigmatizzabili e discriminabili, anche attraverso la modifica dei loro lineamenti.
Dovrebbe essere un intervento di chirurgia estetica volto a rimuovere le cisti, degeneranti, degli stereotipi, delle immagini di uomo e di donna imperanti.
(Detto tra noi...trovo bellissimi i lineamenti dei bambini down, come ogni variazione sul tema dell'essere umano, e mi trasmettono una dolcezza infinita).
In quanto ai casi di intervento per modificare i tratti somatici di bambini e ragazzi down, secondo me ci possono essere vari punti di vista:
- se è comprensibile e legittimo far sottoporre un figlio ad interventi chirurgici per migliorare o consentire, ad esempio, la deambulazione, o innestare chip nel cervello per catturare "l'intenzione" del movimento, rendendolo, in tal modo, possibile, laddove i canali forniti alla nascita sono carenti o interrotti, perchè poi non dovrebbe essere possibile anche modificare altri tipi di segnali fisici di un disturbo? (naturalmente sto facendo un po' "l'avvocato del diavolo", in questo momento, io sono contraria. in realtà, a quel tipo di intervento...)
-ciò che più mi sta a cuore, in tutta la questione, è il messaggio che passa al ragazzo al quale si partecipa, credo, la proposta di sottoporsi, nel tempo consentito dalla legge, ad un intervento che "rimuove" dal suo volto naturale, da una parte di sè, quello che esprime un qualcosa che, quindi, agli altri non è gradito, al punto da doverlo cancellare o modificare con la mano esperta di un chirurgo estetico.
Credo che il vero lifting vada fatto alla società, alle culture, che recano i segni di alterazioni croniche del senso dell'esistere, al punto da seminare nelle famiglie, che vivono dal di dentro l'esperienza con la diversità, la paura per il futuro di questi figli, la necessità di renderli "più accettabili", o meno stigmatizzabili e discriminabili, anche attraverso la modifica dei loro lineamenti.
Dovrebbe essere un intervento di chirurgia estetica volto a rimuovere le cisti, degeneranti, degli stereotipi, delle immagini di uomo e di donna imperanti.
(Detto tra noi...trovo bellissimi i lineamenti dei bambini down, come ogni variazione sul tema dell'essere umano, e mi trasmettono una dolcezza infinita).
mariarosaria tarallo- Messaggi : 318
Data di iscrizione : 16.11.08
Località : NApoli provincia
Re: Cosa ne pensa degli interventi di chirurgia estetica?
Anchio come Rita, credo non bisogna soffermarsi solo sull'aspetto esterno...il quale non rileva quanto una persona sia ricca o meno di valori. Cio' che deve essere messo in risalto, sia per un bambino con problemi, sia per quello ''normale'' è l'interiorità, perchè questa lo formerà come persona e lo fara' integrare nel contesto sociale. Il compito di un genitore, così come quello di un docente...è quello di dare sicurezza al bambino, valorizzando le sue capacità e sviluppando la sua autostima. Chi parte da un concetto estremamente estetico non potrà mai insegnare niente di concreto e mai sarà di esempio..........Poniamocio questo obiettivo...perchè chi vive solo di apparenza allora è il vero DIVERSO!!!!!!
CIAO A TUTTI..DA VERA!!!!
CIAO A TUTTI..DA VERA!!!!
orefice.veronica- Messaggi : 101
Data di iscrizione : 21.11.08
Re: Cosa ne pensa degli interventi di chirurgia estetica?
Mi fa piacere di aver postato un argomento che ha interessato un pò tutti.Un bacione forte
Alessia.Zoccoli- Messaggi : 65
Data di iscrizione : 17.11.08
Età : 36
Località : Ciampino
PROPOSTA DI COLLEGAMENTO
Un altro topic ha analizzato altri aspetti del problema,vi lascio il collegamento in basso:
A PROPOSITO DI CHIRURGIA ESTETICA:https://psicpedagogia.forumattivo.com/il-tuo-primo-forum-f1/a-proposito-di-chirurgia-estetica-t168.htm
A PROPOSITO DI CHIRURGIA ESTETICA:https://psicpedagogia.forumattivo.com/il-tuo-primo-forum-f1/a-proposito-di-chirurgia-estetica-t168.htm
Antonella Rivellino- Messaggi : 203
Data di iscrizione : 15.11.08
Re: Cosa ne pensa degli interventi di chirurgia estetica?
Della chirurgia in generale ho un po' timore e della chiruegia estetica credo se ne può fare a meno. Apparire non significa esserlo. Se un bambino down all'apparenza può sembrare un bambino normale,grazie alla chirurgia estetica, certo non cambia il suo stato; dal modo di parlare, dai gesti e dal suo fisico trasparirà sempre l'essere down.
Non è l'aspetto del disabile che si deve adeguare ai canoni dettati dalla società, ma è la società che deve accettare incondizionatamente il diverso e includerlo senza remore.
Non è l'aspetto del disabile che si deve adeguare ai canoni dettati dalla società, ma è la società che deve accettare incondizionatamente il diverso e includerlo senza remore.
Angela La Mura- Messaggi : 93
Data di iscrizione : 17.11.08
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