Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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Il computer per l'integrazione dei disabili.

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Messaggio  napolitano.chiara Dom Nov 30, 2008 12:12 pm

Molti sono i cambiamenti avvenuti nella scuola italiana negli ultimi 10-15 anni:per la maggiore autonomia concessa alla scuola, che in tanti casi ha permesso un adattamento dell'organizzazione didattica alle esigenze del territorio;per le spinte socio-economiche, politiche e legislative che il corpo docente ha recepito; per le sollecitazioni di tipo culturale e tecnologico provenienti dalla società; per l'aumentata presenza di disabili negli istituti di ogni ordine e grado.All'interno della molteplicità dei cambiamenti che tutta la società ha vissuto, è importante prendere in considerazione la funzione delle nuove tecnologie.
In Italia è proprio negli anna 80 che la scuola "apre le porte al computer"; da prima in modo asettico, poi via via in modo sempre più disinvolto nell'attività didattica quotidiana. A tal proposito mi senbra giusto ricordare che il disabile chiede alla scuola e a tutta la società di mettergli a disposizione una serie di risorse, nella prospettiva che funzionino da propellente per la “macchina” comunità scolastica nel suo insieme ed in particolare per lui. In questi ultimi venti anni, la maggior risorsa che la nostra società ha messo a disposizione per l’ìntegrazione scolastica dei disabili è stato l’insegnante di sostegno che, giuridicamente, doveva funzionare da “aiuto” alla classe in cui era inserito l’alunno disabile, ma che in moltissimi casi risultava esclusivamente un “custode”. Nel tempo sono stati fatti dei passi in avanti, anche se la scuola è lasciata troppo spesso,a “dibbattersi” con l’educazione e l’istruzione degli alunni con disabilità e la lentezza con la quale le risorse tecnologiche sono entrate, ed entrano fra le sue mura non dipendono sempre e solo dai docenti, ma spesso anche da problemi di bilancio delle istituzioni tenute a favorire l’integrazione dei disabili rispondendo anche a queste loro esigenze.
Le nuove tecnologie possono risultare strumenti flessibili, in grado di adattarsi alle molteplici esigenze del disabile e favorirne perciò lo sviluppo ed una buona integrazione. In alcuni casi, poi, i materiali tecnologici possono essere vissuti dal disabile e dai suoi familiari, ma anche a volte dalla scuola, come un rinforzo alla diversità, finendo per essere accantonati o rifiutati, perchè giudicati barriere alle interazioni sociali e perciò all’integrazione.Per ridurre tale disagio è necessario, prima di ammetterle in un contesto didattico , che sia elaborato un progetto che ne preveda un adeguato sfruttamento, ma sempre misurato agli obiettivi che si vogliono perseguire e alle caratteristiche del soggetto al quale si propongono.Questo comporterà un’organizzazione, nella quale in primis deve essere messa in atto una vera e propria integrazione culturale, che comporti cambiamenti reciproci, scambi continui, nuove dinamiche capaci di far cambiare le abitudini di adulti, bambini, ragazzi e giovani che nella scuola sono impegnati a sviluppare le loro potenzialità.
Io penso che nel momento in cui si voglia proporre un ausilio tecnologico nella scuola primaria per migliorare l’integrazione di un alunno con disabilità o con bisogni educativi speciali, e di fondamentale imporatnza tener conto dei seguenti aspetti:
-la conoscenza ,da parte di tutti i bambini , dell’ausilio: le parti che lo compongono, il materiale di cui è fatto, i diversi modi per utilizzarlo;
-la preparazione dell’ambiente e dei materiali necessari per utilizzarlo fatta insieme alla classe, e non solo dagli insegnanti;
-tutti i bambini debbono imparare a spiegare il funzionamento dell’ausilio.
Solo in questo modo, si potrebbe rendere lo strumento un centro di inetresse per tutti gli alunni di quella classe e un’occasione di apprendimenti che vanno ben oltre quelli che possono essere legati alle funzioni dello strumento stesso.
A volte una qualsiasi apparecchiatura che entra in classe, soprattutto se appartiene alle nuove tecnologie, solleva sempre la curiosità, a volte da parte più dei “ normodotati” che per il soggetto per il quale è stata pensata, ma vedendo l’interesse dei compagni anche il disabile ne è atratto e consegue risultati inaspettati.
Concludendo, ritengo che la possibilità di una reale integrazione del disabile per mezzo dell’informatica può essere promossa a pieni voti ,solamente se si considerano le nuove tecnologie non tanto in un’ottica di "normalizzazione" del disabile, ma piuttosto come risorse per potenziare le competenze e le capacità.

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Messaggio  orefice.veronica Dom Nov 30, 2008 6:30 pm

Ciao Chiara, hai introdotto un bell'argomnto che a mio parere porta molta riflessione.....
Si tratta di un nuovo passo in avanti della ricerca in ambito tecnologico a favore dell’integrazione dei disabili. Il computer e le nuove tecnologie, infatti, stanno facilitando tra l’altro l'inserimento lavorativo dei disabili

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Messaggio  Rossella Accardo Lun Dic 01, 2008 8:30 pm

il computer può essere considerato un'estensione del corpo,della memoria,della conoscenza e della coscienza;è una macchina psicologica,introduce un nuovo senso del sè e nuove pratiche di conoscenza basate su:immediatezza,contaminazione,simulazione,connettività,interattività,più linguaggi,ecc...
anche per me la tecnologia può motivare e aiutare a ridurre lo svantaggio (fisico,sensoriale,mentale culturale) e a migliorare il controllo sull'ambiente e l'indipendenza per cui bisognerebbe inserire la voce "tecnologie" già nella strutturazione del PEI.
Il computer si rivolge in prima istanza al corpo/affetti ed implica una nuova oralità. proprio come il racconto il computer è un ambiente ludico creativo educativo che riduce le distanze tra docente e discente riuscendo a volte anche a sostituire l'insegnante come tutor nei compiti ripetitivi e nella valutazione.
Il computer è molto più di uno strumento da usare,è un ambiente di lavoro in cui ci si immerge,poichè è multimediale e multisensoriale. va adattato alla persona con difficoltà di apprendimento o movimento,cioè con bisogni educativi speciali. il computer migliora la motivazione,l'autostima e le relazioni.
inoltre credo che il computer debba essere parte integrante del curriculum scolastico
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Messaggio  Rossella Accardo Lun Dic 01, 2008 8:33 pm

con le macchine per insegnare le persone imparano nuove cose scoprendole,utilizzandole e ricevendo un immediato feedback positivo che permette di passare poi a un livello di scoperta e utilizzo.
Skinner
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Messaggio  Rossella Accardo Mer Dic 03, 2008 1:57 pm

come risorsa per la visualizzazione e modellizzazione dei processi,il computer è un supporto per l'immaginazione individuale e collettiva che può integrare i criteri classici di obiettività e certezza con quelli dell'interattività e dell'immaginazione estetica al di là dei tradizionali confini delle discipline:un conglomerato di saperi resi coerenti dalla comune matrice tecnologica-cognitiva.

L'information and communication technologies sono l'insieme di strumenti che usiamo per raccogliere,processare e scambiare informazioni. ciò è possibile tramite una connessione a una rete telematica (ipertesto). Per comprendere le caratteristiche dell'ipertestualità dobbiamo rifarci ai principi di connetività e interattività. Entrambi prevedono un soggetto attivo e partecipe nella costituzione di una comunità fluida e decentrata,aperta ed esteriore. Internet è un ipertesto,chi vi si collega e interagisce aderisce a nuovi principi paradigmatici:oralità,espressività,spontaneità,condivisione,empatia e intuizione. Questi elementi nuovi rimettono i saper negli spazi della comunicazione,del dialogo,del gioco,del bricolage.
Ovviamente multimedialità e ipertestualità non sono la stessa cosa. Un testo multimediale è inevitabilmente ipertestuale,ma un ipertesto può essere esclusivamente monomediale se usa,per esempio,solo la scrittura e una strategia scritturale sotto forma di collegamenti a rete.
Facile quindi intuire l'importanza della rete per un soggetto che ha difficoltà di spostamento,anche se molto ancora andrebbe fatto per soggetti che hanno difficoltà di apprendimento o handicaps visivi o uditivi.
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Messaggio  napolitano.chiara Dom Dic 21, 2008 8:37 pm

spesso durante le lezioni è stato ripetuto più volte che l'uso del computer si è rilevato molto efficace, in grado di aiutare anche gli insegnanti a superare situazioni di rifiuto, anche totali verso altri approcci. Ma accanto ad esperienze certamente positive, in termini di atteggiamentti e risultati, se ne devono registrare anche altre in cui un fallimento è stato purtroppo evidente.
è frequente incontrare insegnanti che usando un certo software raggiungono risultati validi ed altri che, con alunni simili per età e difficoltà, dichiarano di aver trovato lo stesso prodotto inutile. Appare quindi importante, il modo in cui si usano le tecnologie, piegandole alle proprie esigenze.

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Messaggio  aiello maria Lun Dic 22, 2008 5:29 pm

Gran parte dei problemi comunicativi può trovare risposta in strumenti informatici, di comune commercio oppure specializzati
(ausili).
Per ausilio informatico si intendeun ambiente informatico, o un sistema hardware o software per l’interazione tra
persona e ambiente informatico, utilizzato da una persona disabile per prevenire, compensare,alleviare o eliminare una menomazione,disabilità o handicap.
Nel caso di disabilità motorie l’obiettivo dell’ausilio è prevalentemente operativo (realizzare l’autonomia nelle operazioni di
scrittura o di comunicazione) più che didattico(conseguire un obiettivo di apprendimento) o riabilitativo (conseguire il recupero
di una funzione).
Ciò va messo in chiaro pur nella consapevolezza che l’autonomia esercita grande influenza ai fini didattici o riabilitativi
per il fatto di essere usato in un contesto scolastico. Non è in altre parole un sussidio
didattico per l’insegnante (come potrebbe essere ad esempio un software per l’apprendimento) ma un ausilio personale
dell’allievo.
Diviene pertanto centrale il problema dell’ interazione tra persona e ausilio, che deve avvenire in condizioni di autonomia,affidabilità,comprensibilità, facilità d’uso, minimo dispendio di energie.
Cuore dell’interazione è il metodo utilizzato per la selezione dei vari comandi (lettere dell’alfabeto, simboli, istruzioni di salvataggio/recupero di files, ecc...), qualunque forma esso assuma in un determinato ausilio (tastiera, pannellodi scansione di lettere o simboli, ecc...).
Le tecniche di selezione sono sostanzialmente due:
* selezione diretta, ove la persona seleziona direttamente il comando desiderato da un
insieme di comandi contemporaneamente disponibili
* selezione a scansione, ove la persona si limita a confermare il comando desiderato quando questo viene proposto dall’ausilio
in una successione temporanea.
Grazie ciao

aiello maria

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Messaggio  Diana Maria Teresa Lun Dic 22, 2008 6:58 pm

Il computer se utilizzato nel modo appropriato rappresenta una risorsa un supporto per i disabili .Durante il percorso di tirocinio ho avuto modo di vedere una bambina che aveva difficoltà nel compiere movimenti con le mani,riusciva a muovere solo un dito,supportata dal computer riusciva a scrivere.Allora ho capito l'importanza di questo strumento, le dava così la possibilità di svolgere le attività didattiche.

Diana Maria Teresa

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Messaggio  napolitano.chiara Gio Gen 08, 2009 7:48 pm

l'Uso del computer e l'accesso a Internet non sono preclusi a chi soffre di patologie motorie o visive. Per ognuna di queste disabilità esiste un ausilio specifico, uno strumento capace, ad esempio, di agevolare i movimenti o migliorare la visione dellos chermo. Meno di due secoli fa Louis Braille inventò il sistema di scrittura per i ciechi. Fu una rivoluzione:grazie al linguaggio braille e stata possibile l'alfabetizzazione dei non vedenti. L'uso del braille caratceo presenta ormai dei limiti oggettivi: è piuttosto costoso, e soprattutto ingombrante. Il computer parlante o il cd-rom possono agevolmente risolvere molti problemi.

napolitano.chiara

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Messaggio  Lucia Calabrese Ven Gen 09, 2009 12:12 am

Il computer può rappresentare una valida risorsa per la persona disabile. Basti pensare che in riferimento ad alcune disabilità specifiche, il computer rappresenta l'unico canale preferenziale per comunicare con il mondo esterno e con l'altro. Ciò sta a testimoniare la fondamentale importanza che riveste questo strumento che come tutte le cose può avere anche una valenza negativa o può essere addirittura inutile.

Lucia Calabrese

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