la diversità
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mariapia russo
49 partecipanti
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lettera
è una lettera commovente, che tutti dovrebbero leggere.
grazie, davvero. penso che sintetizzi tutto e non occorra aggiungere altro...specie sul rapporto familiare.
grazie, davvero. penso che sintetizzi tutto e non occorra aggiungere altro...specie sul rapporto familiare.
La diversità
Rientengo che non dobbiamo assolutamente avere paura del diverso,anzi dobbiamo cercare in tutti i modi di non farlo sentire così...La cosa di cui possiamo aver timore è di non riuscire ad aiutarli quali metodi usare,qual'è il loro canale comunicativo,nella loro diversità anche loro sono unici
alessia verre- Messaggi : 42
Data di iscrizione : 22.11.08
non far sentire diversi...riconoscere la diversità....
ciao, buonaserata a tutti. Alessia...ti lancio una provocazione, tanto ci conosciamo e siamo abituate al confronto anche sui pianerottoli di facoltà ; ))
Questo punto di vista espresso da te è assai condivisibile:Cercare di non farli sentire "Diversi", nel senso di non far pesare la differenza (che è una caratteristica di ogni persona).
Guardiamo anche la cosa dall'altro punto di vista (certo già presente qua e là nel forum ; )
Cercare di far sentire ri-conosciuti nella propria diversità. Con le modalità più opportune, ovvio.
Faccio solo questo accenno, nel nostro lavoro stiamo facendo riferimento ad una "teoria sull'educazione" (meravigliosa) che richiama l'attenzione anche su questo.
Ne parleremo ancora...fammi sapere intanto, insieme a chi abbia voglia di esprimersi in merito, il tuo parere...
Cari saluti, a rileggerci ; ))
Questo punto di vista espresso da te è assai condivisibile:Cercare di non farli sentire "Diversi", nel senso di non far pesare la differenza (che è una caratteristica di ogni persona).
Guardiamo anche la cosa dall'altro punto di vista (certo già presente qua e là nel forum ; )
Cercare di far sentire ri-conosciuti nella propria diversità. Con le modalità più opportune, ovvio.
Faccio solo questo accenno, nel nostro lavoro stiamo facendo riferimento ad una "teoria sull'educazione" (meravigliosa) che richiama l'attenzione anche su questo.
Ne parleremo ancora...fammi sapere intanto, insieme a chi abbia voglia di esprimersi in merito, il tuo parere...
Cari saluti, a rileggerci ; ))
mariarosaria tarallo- Messaggi : 318
Data di iscrizione : 16.11.08
Località : NApoli provincia
Re: la diversità
aggiungo solo un video.
Penso che dovremmo soffermarci molto di più, nella nostra società, su questo argomento qui affrontato, la diversità, appunto.
Ma ci pensiamo a tutte le implicazioni e ai possibili sviluppi di una concezione sbagliata, tra l'altro diffusa, della diversità?
La storia la dice lunga in merito...
In una delle nostre discussioni una collega ha portato all'attenzione le disabilità conseguenti alle mine residue delle varie guerre, soprattutto nel Paesi tenuti ai margini dall'0ccidente, nonostante tutto l'interesse pubblicamente mostrato verso di essi.
Alle disabilità dovute a fatti congeniti, a problemi durante il parto, alla comparsa di malattie nel corso della vita, si aggiungono quelle che l'umanità va a ricercarsi con le proprie mani, come quelle conseguenti a traumi subiti nello scoppio delle mine disseminate nei territori che sono stati in guerra o lo sono ancora.
Potrà sembrare fuori tema, ma intanto lo propongo e lascio a voi le valutazioni.
Si tratta di un video di una canzone ai più, credo, nota, che esprime proprio l'urgenza di una cultura della differenza che prenda le mosse dalla messa in discussione di tutto ciò che della differenza è negazione e che si fa oppressione e scontro anche fisico, a mezzo della guerra.
Penso che dovremmo soffermarci molto di più, nella nostra società, su questo argomento qui affrontato, la diversità, appunto.
Ma ci pensiamo a tutte le implicazioni e ai possibili sviluppi di una concezione sbagliata, tra l'altro diffusa, della diversità?
La storia la dice lunga in merito...
In una delle nostre discussioni una collega ha portato all'attenzione le disabilità conseguenti alle mine residue delle varie guerre, soprattutto nel Paesi tenuti ai margini dall'0ccidente, nonostante tutto l'interesse pubblicamente mostrato verso di essi.
Alle disabilità dovute a fatti congeniti, a problemi durante il parto, alla comparsa di malattie nel corso della vita, si aggiungono quelle che l'umanità va a ricercarsi con le proprie mani, come quelle conseguenti a traumi subiti nello scoppio delle mine disseminate nei territori che sono stati in guerra o lo sono ancora.
Potrà sembrare fuori tema, ma intanto lo propongo e lascio a voi le valutazioni.
Si tratta di un video di una canzone ai più, credo, nota, che esprime proprio l'urgenza di una cultura della differenza che prenda le mosse dalla messa in discussione di tutto ciò che della differenza è negazione e che si fa oppressione e scontro anche fisico, a mezzo della guerra.
mariarosaria tarallo- Messaggi : 318
Data di iscrizione : 16.11.08
Località : NApoli provincia
Re: la diversità
Grazie, è una lettera bellissima che mi fa fatto venire la pelle d'oca. tutto questo mi fa riflettere e pensare a quanto ci lamentiamo del superfluo
mariapia russo- Messaggi : 24
Data di iscrizione : 24.11.08
Re: la diversità
L’handicap è una forma di svantaggio legato a problemi fisici o mentali.
Non va confuso con la malattia, perché non ha un ciclo con un inizio e una fine, ma accompagna l’individuo nel corso della vita.
Lo svantaggio dell’ handicap non consiste solo nel problema dell’efficienza corporea e mentale ma in gran parte a una costruzione sociale, cioè dall’emarginazione.
L’atteggiamento nei confronti dell’ handicap ha subìto nel corso dei secoli diversi mutamenti legati al modo di concettualizzare questo problema e di intervenire su di esso.
Non va confuso con la malattia, perché non ha un ciclo con un inizio e una fine, ma accompagna l’individuo nel corso della vita.
Lo svantaggio dell’ handicap non consiste solo nel problema dell’efficienza corporea e mentale ma in gran parte a una costruzione sociale, cioè dall’emarginazione.
L’atteggiamento nei confronti dell’ handicap ha subìto nel corso dei secoli diversi mutamenti legati al modo di concettualizzare questo problema e di intervenire su di esso.
maria di nardo- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 29.11.08
a proposito della diversità.
La diversità non deve farci paura,ma va considerata una richezza per tutti. L'integrazione scolastica dei soggetti con difficoltà richiede che vengono realizzati interventi didattici personalizati che costuiscono un vantaggio anche per i normodotati,i quali,a loro volta,sono insostituibili per la crescita dei disabili.
ciao ALDO.
ciao ALDO.
aldo- Messaggi : 40
Data di iscrizione : 16.11.08
a proposito della diversità.
La diversità non deve farci paura,ma va considerata una richezza per tutti. L'integrazione scolastica dei soggetti con difficoltà richiede che vengono realizzati interventi didattici personalizati che costuiscono un vantaggio anche per i normodotati,i quali,a loro volta,sono insostituibili per la crescita dei disabili.
ciao ALDO.
ciao ALDO.
aldo- Messaggi : 40
Data di iscrizione : 16.11.08
diversità
La diversità per me non è inferiorità ma ognuno può esprimere le proprie potenzialità,anche se approcciare con un disabile può sembrare difficile ,finchè non instauriamo un rapporto con l'altro,credo che ciò sia molto importante soprattutto tra docente e allievo, dove è necessario un rapporto di fiducia e spesso per l'allievo l'insegnante di sostegno diventa un punto di riferimento.
Diana Maria Teresa- Messaggi : 9
Data di iscrizione : 22.11.08
Re: la diversità
Ho letto la lettera proposta da Antonella su un gruppo di Facebook, e questa cosa mi ha particolarmente sorpreso (in positivo). E' stata condivisa da milioni di utenti, e credo che a tutti abbia fatto un pò l'effetto "pelle d'oca".
E' veramente bellissima, ti ringrazio Antonella per averla riportata anche qui
Buona giornata colleghe
E' veramente bellissima, ti ringrazio Antonella per averla riportata anche qui
Buona giornata colleghe
rita_anvg- Messaggi : 76
Data di iscrizione : 25.11.08
la diversita'
credo che siamo tutti diversi per modo di pensare,per caratteristiche fisiche,culturali e cosi' via e che spesso evitiamo cio' che e' diverso da noi perche' ne abbiamo paura, non conoscendolo realmente. Ho letto che uno dei modi possibili per far riflettere spontaneamente i bambini sulla diversita'e' la lettura di racconti e favole che ne parlano,come ad esempio l' avvincente favola intitolata"IL PRINCIPE DEL LAGO",scritta da Imprudente,che propone il tema della paura della diversita' della solidarieta'. Il tema della diversita' e' presente anche nel software IL BRUTTO ANATROCCOLO(Celi e Fontana ,2004).Due simpatiche ranocchiette accompagnano il bambino lungo un percorso di immedesimazione emotiva nella favola del brutto anatroccolo,aiutandolo ad affrontare e gestire i temi universali della diversita' e dell' abbandono.Un'altra lettura e' quella proposta da Rondanini e Longhi nel libro Quello sguardo sottile (2004).Si tratta di una raccolta di storie per parlare di integrazione scolastica da un nuovo di vista e per presntare il rapprto con la diversita' in una dimensione inusuale:la vita di tutti i giorni ,la scuola di tutti i giorni,i ricordi.IN questo modo gli autori restituiscono alla "diversabilita' "una legittimita'e un valore che sono la premessa per costruire un percorso educativo di qualsiasi tipo non solo scolastico.
Angela Lucia D'Agostino- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 29.11.08
Re: la diversità
Ciao, Angela Lucia, le tue proposte di lettura sono molto interessanti, per questo motivo ti propongo di riportarle anche nell'Angolo dei Libri, creato dalla nostra Docente, a quest'indirizzo del forum: https://psicpedagogia.forumattivo.com/il-tuo-primo-forum-f1/angolo-dei-libri-t235.htm
Grazie per le tue segnalazioni ; )
A rileggerti, Ciao.
Grazie per le tue segnalazioni ; )
A rileggerti, Ciao.
mariarosaria tarallo- Messaggi : 318
Data di iscrizione : 16.11.08
Località : NApoli provincia
La diversità
La diversità,sia fisica sia mentale, non deve scatenare ansia e paura,ma deve accendere un intenso desiderio di rapportarci con il diverso con la consapevolezza che tutti abbiamo bisogno di confrontarci con gli altri per favorire la nostra crescita umana e culturale.
Aldo.
Aldo.
aldo- Messaggi : 40
Data di iscrizione : 16.11.08
Re: la diversità
«L’educazione ha un’estrema importanza nel promuovere una cultura dell’accettazione della differenza e nel fare riconoscere a ognuno la propria parzialità. […] In passato la società era composta da tante diversità: si era diversi per razza o per nazione, ma anche per religione o per categoria sociale, come pure per quartiere o rione di residenza in città. […] Si cercava spesso nel diverso da sé il male, si rivolgeva sull’altro la propria ansia e insicurezza. […] Con il tempo e la diffusione del valore della tolleranza si crea una maggiore disponibilità all’accettazione dell’altro, tuttavia l’immaginario collettivo indirizza sempre più spesso su qualche minoranza […] il proprio “bisogno” di pregiudizio»
(Ulivieri S., L’educazione e i marginali).
(Ulivieri S., L’educazione e i marginali).
Roberta Romano- Messaggi : 40
Data di iscrizione : 28.11.08
Re: la diversità
Bertold Brecht:
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me
e non c’era rimasto nessuno a protestare".
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me
e non c’era rimasto nessuno a protestare".
mariarosaria tarallo- Messaggi : 318
Data di iscrizione : 16.11.08
Località : NApoli provincia
Re: la diversità
GOCCE DI PACE
Alle inutili croci
piantate su questa terra,
alla disperazione di chi trova crudeltà
e non mani di fratello.
Agli animali
uccisi con un colpo a freddo
come oggetti
quasi per far pagare loro
la nostra incapacità
di trattarli con amorevole delicatezza,
nel momento in cui sacrifichiamo la loro vita
per nutrire la nostra.
Ai fiumi di lacrime e sangue
che scorrono sopra il cuore di ogni uomo
a rammentarci che non accada
che ci sia chi resti senza pace,
e perché non crediamo
che la cosa non ci riguardi.
Alle carezze e ai baci,
ai fiori sbocciati
e a quelli che nasceranno,
all’acqua, al sole, al vento,
a chi non teme di chiedere
ricordando la sua fragilità di creatura.
Ai sorrisi benedicenti dei bambini
nostra primavera e speranza.
A una terra di Speranza e di Pace.
Alle inutili croci
piantate su questa terra,
alla disperazione di chi trova crudeltà
e non mani di fratello.
Agli animali
uccisi con un colpo a freddo
come oggetti
quasi per far pagare loro
la nostra incapacità
di trattarli con amorevole delicatezza,
nel momento in cui sacrifichiamo la loro vita
per nutrire la nostra.
Ai fiumi di lacrime e sangue
che scorrono sopra il cuore di ogni uomo
a rammentarci che non accada
che ci sia chi resti senza pace,
e perché non crediamo
che la cosa non ci riguardi.
Alle carezze e ai baci,
ai fiori sbocciati
e a quelli che nasceranno,
all’acqua, al sole, al vento,
a chi non teme di chiedere
ricordando la sua fragilità di creatura.
Ai sorrisi benedicenti dei bambini
nostra primavera e speranza.
A una terra di Speranza e di Pace.
Rosaria Kaiser- Messaggi : 90
Data di iscrizione : 17.11.08
La diversità.
La "diversità" è cioè spesso vista in chiave negativa, come "minaccia" della propria identità e per questo la presenza dei "diverso" frequentemente genera sentimenti di paura, ansia, sospetto.
Basti pensare a quanto la presenza di alunni stranieri o di portatori di handicap o dei cosiddetti alunni difficili abbia creato in passato ( e talvolta crei ancora) notevoli timori negli educatori e difficoltà relazionali all'interno dei gruppo.
Se si riuscisse invece a percepire la "differenza" non come un limite alla comunicazione, ma come un "valore", una "risorsa", un "diritto", l'incontro con l'altro potrebbe essere in certi casi anche scontro, ma non sarebbe mai discriminazione. E l'educazione diventerebbe scoperta e affermazione della propria identità e, contemporaneamente, valorizzazione delle differenze.
La "diversità" è cioè spesso vista in chiave negativa, come "minaccia" della propria identità e per questo la presenza del "diverso" frequentemente genera sentimenti di paura, ansia, sospetto.
Invece è il pregiudizio, inteso proprio come giudizio superficiale non avvallato da fatti, ma da opinioni, il motore che a volte muove un po' le azioni e i comportamenti di tutti noi, condiziona le nostre relazioni sociali, ostacolando a volte appunto le opportunità di contatto, incontro, esplorazione, scoperta che sono i fondamenti dei rapporto con l'altro da sé.
Ma il pregiudizio non è innato, ha piuttosto il suo fondamento nelle influenze familiari, ambientali, sociali, e si struttura già dalla prima infanzia. Pertanto, se crediamo sia giusto cercare di limitare il più possibile l'insorgere di pregiudizi, è fondamentale intervenire a livello scolastico, educativo, familiare per fare della diversità una vera ricchezza, un nuovo paradigma educativo e per stimolare i bambini e i ragazzi a pensare criticamente piuttosto che dir loro quello che devono pensare. In quest'ottica uno dei compiti della scuola dovrebbe essere quello di educare alla differenza, all'altro, al diverso, per creare i presupposti di una cultura dell'accoglienza e per impedire l'omogeneizzazione culturale. "La nostra ricchezza collettiva, ha scritto Albert Jachard, è data dalla nostra diversità. L'altro, come individuo o come gruppo, è prezioso nella misura in cui è dissimile.
Basti pensare a quanto la presenza di alunni stranieri o di portatori di handicap o dei cosiddetti alunni difficili abbia creato in passato ( e talvolta crei ancora) notevoli timori negli educatori e difficoltà relazionali all'interno dei gruppo.
Se si riuscisse invece a percepire la "differenza" non come un limite alla comunicazione, ma come un "valore", una "risorsa", un "diritto", l'incontro con l'altro potrebbe essere in certi casi anche scontro, ma non sarebbe mai discriminazione. E l'educazione diventerebbe scoperta e affermazione della propria identità e, contemporaneamente, valorizzazione delle differenze.
La "diversità" è cioè spesso vista in chiave negativa, come "minaccia" della propria identità e per questo la presenza del "diverso" frequentemente genera sentimenti di paura, ansia, sospetto.
Invece è il pregiudizio, inteso proprio come giudizio superficiale non avvallato da fatti, ma da opinioni, il motore che a volte muove un po' le azioni e i comportamenti di tutti noi, condiziona le nostre relazioni sociali, ostacolando a volte appunto le opportunità di contatto, incontro, esplorazione, scoperta che sono i fondamenti dei rapporto con l'altro da sé.
Ma il pregiudizio non è innato, ha piuttosto il suo fondamento nelle influenze familiari, ambientali, sociali, e si struttura già dalla prima infanzia. Pertanto, se crediamo sia giusto cercare di limitare il più possibile l'insorgere di pregiudizi, è fondamentale intervenire a livello scolastico, educativo, familiare per fare della diversità una vera ricchezza, un nuovo paradigma educativo e per stimolare i bambini e i ragazzi a pensare criticamente piuttosto che dir loro quello che devono pensare. In quest'ottica uno dei compiti della scuola dovrebbe essere quello di educare alla differenza, all'altro, al diverso, per creare i presupposti di una cultura dell'accoglienza e per impedire l'omogeneizzazione culturale. "La nostra ricchezza collettiva, ha scritto Albert Jachard, è data dalla nostra diversità. L'altro, come individuo o come gruppo, è prezioso nella misura in cui è dissimile.
napolitano.chiara- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 23.11.08
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