Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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caso di prostituzione di donna disabile

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Messaggio  michela russo Mar Dic 02, 2008 10:32 pm

TORINO 02/12/2008 - Era solita rovistare in mezzo ai rifiuti per procurarsi da mangiare. E poi era finita a prostituirsi lungo le strade del Canavese, per compiacere un “amico”.
È questa la terribile storia di una disabile quarantenne, affetta da gravi problemi psichici, strappata a una terribile esistenza di sfruttamento e degrado dall’intervento dei carabinieri. Ieri mattina, in un’aula del tribunale, c’erano i suoi sfruttatori: l’amico Claudio D. e la sua compagna romena Gabriela D., entrambi assistiti dall’avvocato Erasmo Geusa.

Nel corso di questa delicata inchiesta coordinata dal pm Antonio Malagnino, era emerso come Claudio D. fosse veramente ossessionato dal sesso e dalle donne: video pornografici ovunque in casa, nel bagno, nel garage, sul cellulare, sul computer. E poi quella fissazione ormai deviata per una collega di lavoro, nei confronti della quale era arrivato addirittura alla persecuzione. In una occasione, era riuscito a entrare all’interno dell’abitazione della donna e a scaricare sul balcone alcuni sacchetti pieni di feci, abbandonati accanto ad alcune riviste pornografiche. Prima di fuggire, era riuscito anche a portare con sé un reggiseno e un perizoma con piccole piume di svariati colori.

E così oltre allo sfruttamento della prostituzione, Claudio D. è accusato anche di violenza sessuale, lesioni personali, molestie, violazione di domicilio, furto in abitazione e ingiurie. Tanto che, ieri mattina, per lui il pm ha chiesto una condanna a sette anni di reclusione e 8mila euro di risarcimento. Per la sua compagna, invece, accusata solo di sfruttamento della prostituzione, la richiesta è stata di 2500 euro e tre anni e sei mesi di reclusione.

Sia la disabile sia la collega di lavoro, assistite rispettivamente dagli avvocati Carmelo Scialò e Isabella Nacci, hanno raccontato le loro vicende in tribunale nelle passate udienze. In particolare era stata la denuncia della collega a far individuare l’operaio anche come responsabile della seconda vicenda. La donna aveva raccontato alla polizia giudiziaria di aver ricevuto sms di minacce e telefonate anonime da uno sconosciuto: «Quell’uomo mi perseguita, mi segue, mi osserva. Un giorno mi trovavo sul balcone di casa, ho ricevuto una chiamata sul cellulare e quella voce sconosciuta mi ha detto: “Ti vedo, lo sai? Ora sei sul balcone”». Lo studio dei tabulati telefonici aveva consentito di scoprire che le chiamate erano state effettuate attraverso una scheda telefonica intestata alla stessa donna. Una incredibile circostanza che ha spinto gli inquirenti a pensare che qualcuno avesse rubato la scheda all’interno dell’azienda in cui lavorava la responsabile del personale. Ed ecco individuato Claudio D. La sentenza è attesa per il 18 dicembre.

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Messaggio  gemma.ranieri Mar Dic 02, 2008 11:47 pm

Già la prostituzione in sè non assolutamente accettabile, è una cosa orribile!figuriamo se si tratta di sfruttamento di persone che hanno svariati problemi! Nemmeno gli animali si comportano così!non sò come difinire le persone che fanno del male ai più indifesi sia essi disabili o peggio bambini!

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Messaggio  mariarosaria tarallo Mar Dic 02, 2008 11:59 pm

Aspettando la sentenza, che stabilirà, spero, il vero delle cose, cara collega, secondo me sono persone come tutte, solo questo, fragili creature umane, quelli che, a prescindere dal caso che hai portato alla nostra attenzione, danneggiano altri e con essi la propria dignità. La pornografia è uno degli aspetti negativi anche della rete, questo è vero, e certi eventi sono la risultante di più deficit educativi di questa nostra società, la scarsa e/o approssimativa educazione al corpo e alla sessualità, la scarsa e/o approssimativa educazione alla Rete, e, come sai, potremmo continuare...
Lo so che è discutibile, ma quando leggo che esseri umani violano la dignità altrui, provo quasi più pena per essi che per le vittime dei loro gesti, perché penso che sia terribile prendere poi coscienza, quando accade, del male fatto, e perché, in ogni caso, soprattutto se poi non se ne prende coscienza, chi viola, in qualunque modo, la dignità di un altro, non è una persona veramente libera.
Sono voci e linguaggi del disagio, del malessere di questa umanità, "post-umana", dicono, ma, secondo me, ancora non pienamente "umana", da certi punti di vista- Solidarietà a tutte le vittime della violenza. Ciao.
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Messaggio  gemma.ranieri Mer Dic 03, 2008 12:25 am

Per Rosy...Mi dispiace contraddirti, ma io sinceramente non provo pena per questi carnefici! non ci sono scuse!

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Messaggio  michela russo Mer Dic 03, 2008 2:32 pm

io non so nemmeno cosa provare...non ci sono parole...

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Messaggio  alessandra di fiore Mer Dic 03, 2008 2:44 pm

quando sento questi fatti di cronaca sopratutto verso persone disabili non so neanche io cosa provare...è giusto secondo voi che queste persone devono "usare"queste povere vittime????ho usato il termine usare perchè è proprio quello che fanno,si,presentano dei problemi ma non è giusto infangarli cosi.

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Messaggio  giuliana di girolamo Mer Dic 03, 2008 2:57 pm

come considerare queste persone:MOSTRI?????io non provo nessuna sensibilità verso di loro,nom è giusto che trattino queste persone cosi e per questo devono pagare...la legge non può considerare questi episodi dei semplici sbagli

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Messaggio  allocco.mariacarmina Mer Dic 03, 2008 3:00 pm

un fatto allucinante, queste persone meriterebbero di stare molti piu anni in galera!

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Messaggio  angela rivieccio Mer Dic 03, 2008 3:05 pm

E' facile approfittare delle persone deboli e indifese!Si tratta di gesti inaccettabili e vigliacchi.Questi fatti di cronaca suscitano in me rabbia perchè non riesco a capire cosa c'è nella mente delle persone che compiono atti cosi' orribili.Queste categorie di persone dovrebbero solo vergognarsi!
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Messaggio  mariarosaria tarallo Mer Dic 03, 2008 3:42 pm



vi propongo un interrogativo, se per qualcuno è fuori luogo, mi scuso e sono pronta a ritirarlo. Qui sopra, o anche sotto al post, trovate un video che vorrei guardaste, terrei davvero, al di là delle suggestive immagini, al vostro parere su certe cose.
La giustizia farà il suo corso, ed è giusto che sia così. Guardando alla storia del nostro sistema giudiziario (scusate l'improprietà del linguaggio in materia giuridica) non sono rari i casi in cui il tutto è stato risolto, però, in un'ottica di sola giustizia-punizione del reato, senza che poi ci fosse un tentativo di "recupero" degli autori di quel reato.
Io mi chiedo, e sinceramente per confrontarmi, non per affermare semplicemente una opinione: ma una società civile, di fronte a certe efferatezze, (espressioni, secondo me, di enormi disagi che si alimentano a vicenda, personali e collettivi), può davvero sentirsi totalmente appagata nella sua ansia, sincera, di "umanità" da una condanna a lungo termine che, spesso, sarà modificata con sconti di pena ed altre scappatoie?

Secondo tale ottica, dunque, se nel nostro Paese, e lancio questa sotto-proposta di confronto, prontissima a ritirarla qualora la Docente o altri dovessero ritenerla fuori luogo, se nel nostro Paese vigesse la Pena di morte, voi sareste d'accordo a mantenerla o ad abrogarla?
Riterreste passibili, eventualmente, di pena di morte coloro che si macchiano di certi reati, aberranti, per carità, (omicidio, violenze sessuali, pedofilia, abusi vari d'incapace, ecc.) ma pur sempre commessi da esseri umani?
Oppure, per non sconfinare troppo, possiamo anche fermarci all'ergastolo, quando sento la condanna all'ergastolo di qualcuno avverto che noi uomini e donne di questo mondo siamo proprio in difficoltà e non sappiamo fare altro che imprigionarci a vicenda nelle gabbie, gabbie di dolore in cui i violenti- fisici e non- rinchiudono le loro vittime, gabbie di morte in cui gli omicidi spediscono altri esseri umani, gabbie di categorie, marchi ed etichette in cui gli stigmatizzatori rinchiudono altre persone, gabbie di cellulari blindati in cui si trasporta "il materiale umano" che si macchia di tanti crimini, gabbie di celle d'ergastolo in cui si archiviano per sempre "casi umani", gabbie di silenzio ed impotenza in cui si costringono individui rei e reietti ad un cammino forzato verso l'ultimo respiro, nei "bracci della morte". Gabbie....

Sarà una prospettiva sbagliata la mia, eppure io concepisco lo stesso crimine commesso da queste persone come espressione di grande debolezza, come una disabilità: concepisco come "mostro" non tanto la persona quanto l'atto commesso, ma forse neanche solo l'atto, piuttosto tutto ciò che viene prima, quel processo che porta a commetterlo, un processo nei meandri più nascosti dell'essere, dello spirito oserei dire, laddove è difficilissimo entrare, soprattutto quando si fa più tardi. Nella coscienza certe persone trascinano cadaveri, diventano come carogne sulle quali si avventano, desti e rapidi, gli avvoltoi che conosciamo tutti bene, le stigmatizzazioni, i marchi, vanno a pesare a loro volta sulle coscienze, segnano linee di demarcazione sempre più spesse, e scivolose, invalicabili, insuperabili, perché spaventosamente minate. Ecco, io intendevo questo, credo che le solitudini dei "criminali" di questo mondo siano esse i veri ergastoli, o i veri bracci della morte. In certi casi, come dice l'amato Ungaretti, "la morte si sconta vivendo". Per questo provo compassione.

(per chi non lo ricordasse, vi posto il video del brano di Enrico Ruggeri, presentato a San Remo, recante il titolo dell'associazione NESSUNO TOCCHI CAINO, che sempre mi aiuta a riflettere sulle tematiche relative ai colpevoli di questa vita e al diritto o meno di gestire poi le loro esistenze) Spero nelle vostre luci e rispetto tutte le opinioni fin qui lette e le prossime, grazie ciao.


Ultima modifica di mariarosaria tarallo il Mer Dic 03, 2008 6:22 pm - modificato 4 volte.
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Messaggio  angela rivieccio Mer Dic 03, 2008 4:36 pm

Rosy,questi interrogativi che ci hai posto,non mi sembrano affatto fuori luogo,anzi li trovo molto interessanti.Credo che nessuna condanna possa servire a cancellare dalla memoria delle famiglie e delle persone coinvolte personalmente drammi di ogni genere,però potrebbe aiutarle ad "andare avanti", a risollevarsi.La pena di morte,in particolare non è la soluzione giusta perchè inevitabilmente si commette un reato e si agisce nella stessa maniera dei "carnefici".
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Messaggio  rita moscatelli Ven Dic 05, 2008 7:24 pm

Il fatto che il nostro sistema penale non funzioni e che la pena dell'ergastolo in realtà non esista (infatti il condannato, tra attenuanti, libertà vigilata, permessi, sconta al massimo tra i 20 e i 24 anni), non vuol dire, naturalmente, che bisogna adottare rimedi estremi come la pena di morte: la legge del taglione è stata ormai superata da un pezzo, grazie ad un faticoso processo di civilizzazione. Ritengo quindi che, anzichè fare mille passi indietro verso la barbarie, basterebbe farne qualcuno in avanti, rendendo effettivo ed efficace il nostro sistema penalistico.
La questione non è se provare più pena per i carnefici o più per le vittime: ogni caso è un caso a sè e non bisogna generalizzare. E' certo però che se il colpevole è riconosciuto tale dalla legge, è necessario che abbia la sua giusta condanna, senza sconti e senza attenuanti, affinchè noi tutti possiamo vivere in sicurezza e affinchè possiamo avere fiducia nella giustizia.
Penso che in Italia siamo ancora molto lontani da ciò.
Un'ultima cosa:anche se l'argomento è molto interessante, ritengo che sia necessario non perdere di vista i temi principali del forum
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Messaggio  Angela La Mura Ven Dic 05, 2008 7:56 pm

L'argomento della pena di morte non è fuori luogo perchè credo che la pena di morte stia fuori la norma, così come i disabili sono, considerati dai più, fuori dalla norma.
Sono decisamente contro la pena di morte perchè credo che nessuno possa avere il diritto di togliere la vita ad un'altro essere vivente. Ma a volte si ammazzano le persone anche senza toglierle la vita, come capita quando si abusa di innocenti. Allora ci si chiede cosa fare e come fare a non farsi trasportare dalla rabbia a commettere gesti insani? la risposta esatta è difficile da trovare e nulla può cancellare il danno quando è già compiuto; per questo è opportuno agire prima e presto quando c'è sentore di una qualche anomalia. Question

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Messaggio  incoglia antonio Lun Dic 08, 2008 5:50 pm

L ennesimo caso eclatante di violenza e di vergogna!
Anche io come altri mi trovo in disaccordo con la collega ke sopra ha scritto di provare piu pena x i colpevoli che per le vittime...
Sicurmente le sue parole non vanno prese alla lettera,ma contengono un significato molto più profondo...
Sono parole bellissime,indubbiamente,ma basta pensare che se il male che fanno queste persone fosse fatto ai nostri cari nn credo ke fossimo ancora dello stesso parere.Per quanto io possa escludere la pena di morte per molti reati deprovevoli sono favorevolissimo al cacere duro senza sconti e invito tutti a riflettere sul articolo 27 della costituzione italiana che indica il carcere tendente solo ed esclusivamente alla rieducazione del condannato.
Io nn ci sto!per quanto mi sforzi,per un pedofilo,uno sfruttatore,un violentatore,nn ci riesco!

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Messaggio  mariarosaria tarallo Mer Dic 10, 2008 11:33 pm

incoglia antonio ha scritto:(..)
Anche io come altri mi trovo in disaccordo con la collega ke sopra ha scritto di provare piu pena x i colpevoli che per le vittime...
Sicurmente le sue parole non vanno prese alla lettera,ma contengono un significato molto più profondo...
Sono parole bellissime,indubbiamente,ma basta pensare che se il male che fanno queste persone fosse fatto ai nostri cari nn credo ke fossimo ancora dello stesso parere.(...)

Ciao, Anto ; ) rispetto il tuo punto di vista, ma devo essere sincera, quelle parole, per quanto riguarda me, sono da prendere proprio alla lettera ; ) Io ne sono profondamente convinta e sono aperta a renderne ragione. In quanto al nostro cambiamento di opinione nel caso certi atti fossero perpretati ai danni di persone a noi care, bhè...questo è molto discutibile, in quanto nessuno di noi può sapere se chi scrive ha effettivamente fatto esperienza di questo. Può essere che proprio l'aver dovuto assistere impotente a determinate cose possa aver dato inizio in una persona ad una riflessione sul senso della vita, e sul valore della persona umana, incondizionatamente. Nel mio caso, purtroppo, è stato proprio così. E mi sento, onestamente, a ragione e ad esperienza concreta vissuta, al di là della bellezza o meno delle parole, di confermare ciò che ho detto. Naturalmente ti ho risposto con la massima serenità e soprattutto con la stima profonda che nutro per te, nell'ottica di questo confronto sempre costruttivo, anche grazie a questo tuo stesso intervento. Ti abbraccio, ciao ; )

Sull'off topic della pena di morte, rispetto il tuo parere, Rita. I condannati alla pena di morte sono comunque, secondo me e come ha detto la Collega, dei diversi per la società, propriamente dei reietti, espressioni viventi di tante disabilità non visibili, spesso mai evidenziate o, a volte, trascurate, per poi essere crudemente ed approssimativamente liquidate con una condanna senza appello di speranza. Alla crudezza di certi gesti non si può rispondere con la stessa crudezza, secondo me. La legge del taglione non serve a costruire una società civile.
Ma è importante anche confrontarsi sulla non opportunità di certi discorsi, il che rientra sempre nel confronto sulla diversità che è in corso altrove, anzi è quanto mai interessante, ma ora non voglio rischiare l'off topic vero e proprio ; )
Grazie per il confronto, ti saluto cordialmente, ciao ; )


Ultima modifica di mariarosaria tarallo il Ven Dic 12, 2008 12:33 am - modificato 1 volta.
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Messaggio  colomba.persico Gio Dic 11, 2008 11:26 pm

Rosy, si errare è umano ma perdonare è DIVINO... qui, però stiamo parlando di una violenza su una persona indifesa... Sad , io credo che tutto può essere perdonato ma non la violenza sulle persone, aver fatto vilenza su una donna poi... sai rosy, mi conosci benissimo io ho sempre perdonato in tutti i casi, ma questo non lo tollero... anche se come dice Antonio il messaggio che volevi trasmettere è piu' profondo rispetto a quello che potrebbe intendersi a primo impatto... cmq complimenti. Infine, rispetto ma non condivido Wink
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Messaggio  mariarosaria tarallo Ven Dic 12, 2008 12:15 am

colo, grazie per il contributo, che consente anche di chiarire ulteriormente una opinione.
Credo che non si sia parlato affatto di perdono (ci si sposterebbe in tutt'altro piano), perchè, forse, la questione del perdono interessa le vittime di determinati atti e i loro cari.

Non voglio comunque sottrarre ulteriore tempo alla lettura, ho espresso anch'io la mia opinione nei post precedenti, rileggendo, quando avrai tempo, troverai i vari punti e passaggi che chiariscono la mia posizione; e come ho scritto ieri sera intendevo dire proprio quello che ho detto, letteralmente ; )) Rispettare pur non condividendo è presupposto di dialogo costruttivo, ti ammiro per questo e ti ringrazio. Abbr. ciao.
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Messaggio  aldo Gio Dic 25, 2008 9:10 pm

Questo caso supera qualsiasi forma di degradazione umana.La celebre affermazione del famoso filosofo "Homo lupus homini" l'uomo è lupo per l'uomo è sempre valida.Spetta a noi educatori attivarci affinchè questi episodi non si verifichino più.Aldo.

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Messaggio  Rossella Accardo Sab Dic 27, 2008 12:24 am

credo sia davvero scandaloso che ancora oggi si verificano casi del genere che ci fanno purtroppo capire tutto il male del mondo... pale non ho parole per esprimere il mio disprezzo nei confronti di una simile oscenità... dove si andrà a finire di questo passo??? speriamo non sempre più in basso...
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Messaggio  Roberta Romano Lun Dic 29, 2008 1:21 am

Non ho parole..... e' una casa a dir poco orribile!!!!

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Messaggio  Rossella Accardo Lun Dic 29, 2008 1:43 pm

Una parte invisibile della popolazione ci vive e respira accanto senza fare notizia, se non per tragedie e gesti eclatanti di grande forza di volontà o disperazione (caso Welby), non-persone allontanate, ignorate quando non addirittura compatite, che nonostante tutto mangiano, dormono e si emozionano come tutti. E allora per quale motivo non dovrebbero fare sesso? La sfera affettivo-sessuale ha un grande significato ed è una componente essenziale nella vita di un uomo, dà forza ed autostima permanente oltre ad un piacere momentaneo. Questa in maniera molto riduttiva la filosofia dei servizi di assistenza sessuale che si stanno diffondendo nei centri di sostegno ai disabili in diverse parti d’Europa.
Dall’Olanda alla Svizzera le “volontarie del piacere”, così le definisce un po’ brutalmente il Corriere, trovano nella cura della sfera sessuale dei pazienti una giusta causa. «Loro si sentono bene e io provo belle sensazioni nell’offrire il mio aiuto a chi ne ha bisogno » sostiene l’infermiera olandese Tika. La sessualità è certo un’esigenza primaria ma più spesso un’arma a doppio taglio per i dotati di una sensibilità particolare e per chi non abbia barriere psicologiche di difesa….ma questo in fondo riguarda da sempre tutti gli esseri umani!
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