Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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Le tecnologie multimediali nella loro evoluzione storica

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Messaggio  stefanialufino Sab Nov 29, 2008 10:43 pm

Antecedenti ed evoluzione del computer

L’uso del computer nella didattica ha una storia relativamente breve, e la sua diffusione nella scuola nasce e cresce con la nascita dei personal computer negli anni ‘60.
I primi programmi per insegnare non sono altro che una rielaborazione informatica delle tecniche dell’Istruzione Programmata.
Gia negli anni ’20 Pressey aveva introdotto l’uso delle “macchine per insegnare”, che presentavano all’allievo una batteria di test a scelta multipla, assegnando automaticamente un punteggio e consentendo di procedere nel compiuto solo dopo aver dato la risposta esatta.
Intorno agli anni ’50 Skinner riprese e sviluppò tali tecniche, raffinandole. Il modello del condizionamento operante venne ad influenzare grandemente le tecniche dell’istruzione programmata .
Skinner proponeva macchine per insegnare che mettevano in atto tali tecniche supportando programmi di Istruzione Programmata Lineare.
L’argomento oggetto di studio veniva scomposto in semplici unità; ad ogni unità seguiva una domanda alla quale l’allievo doveva fornire risposta, per poi confrontarla con la risposta esatta e procedere così nelle successive unità.
A differenza che nelle macchine proposte da Pressey, le domande non sono a scelta multipla, ma all’allievo è richiesta la produzione della risposta, non soltanto la scelta, poiché il fornire la risposta viene considerato parte integrante del processo di apprendimento.
Un ruolo centrale assume inoltre nei programmi di Skinner il rinforzo positivo: grande cura è posta al fatto che l’allievo sia messo in condizione di rispondere correttamente ed essere così gratificato dal successo ottenuto. Prima dell’avvento del computer i programmi di istruzione programmata di Skinner furono ripresi e modificati, m introducendo tecniche di istruzione programmata ramificata.
Il modello di Crowder ha proprio questa impostazione: a seconda della risposta data ad una serie di domande a scelta multipla, l’allievo viene indirizzato ad una determinata sequenza didattica; avrà accesso a nuove unità di informazione se la risposta data è corretta, oppure riceverà informazioni di rinforzo al tema precedentemente trattato se la risposta è sbagliata.
Sono previsti vari itinerari d’apprendimento, che si articolano in un numero elevato di sottoprogrammi, le informazioni sono fornite in modo discorsivo.
Pertanto i quadri possono essere anche molto estesi.
1) Sequenza lineare di Skinner
Apprendimento per piccoli passi:Suddivisione in unità elementari, ogni singola prestazione deve essere rinforzata positivamente (feedback).
2) Sequenza lineare a scelta multipla di Pressey
La catena è unica, ma è proposta all’interno di ciascun quadro una pluralità di scelte.
3) Sequenza ramificata di Crowder
Sono previsti vari itinerari di apprendimento, articolati in un numero elevato di sottoprogrammi. La scelta sbagliata è l’occasione per fornire supplementi di informazione (feedback attivo).

stefanialufino

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Messaggio  orefice.veronica Dom Dic 14, 2008 2:46 pm

L’UTILIZZAZIONE DELLE NUOVE TECNOLOGIE MULTIMEDIALI FINALIZZATE ALLO SVILUPPO DELL’APPRENDIMENTO IN STUDENTI DISABILI E SOCIALMENTE DISAGIATI

Studenti in situazione di handicap

E' necessario l’utilizzo delle Nuove Tecnologie Multimediali per favorire, attraverso l’uso di software in classe, il rafforzamento delle abilità fondamentali, della motivazione e della creatività, nonché l’organizzazione delle conoscenze, potenziando le funzioni di concettualizzazione, categorizzazione e associazione di idee in soggetti in situazione di svantaggio.
Per i diversi tipi di handicap, che hanno in comune il problema del trattamento delle informazioni e della loro comunicazione, sia tra le diverse funzioni del singolo individuo, sia tra l’individuo e gli altri, diventa una condizione essenziale poter sostituire flessibilmente una forma di rappresentazione con un’altra.
L’ipotesi di supplire con un ausilio tecnologico come un computer, totalmente o in parte, le funzioni compromesse nel disabile, con l’intento di rinforzarne l’autostima attraverso la facilitazione dell’apprendimento, assume una valenza educativo-didattica, oltre che un’importanza psicologica e sotto il profilo individuale e sotto quello sociale.
Da un punto di vista individuale, il ripristino delle capacità perdute e l’acquisizione di abilità altrimenti precluse al disabile, è fondamentale per rafforzare e non far perdere la fiducia nelle proprie possibilità e, conseguentemente, favorire lo sviluppo della personalità senza complessi di inferiorità e fasi di regressione che si traducono, nella maggior parte dei casi, in atteggiamenti rinunciatari, in pigrizia mentale, in manifestazioni di intolleranza, o in rivendicazioni assistenzialistiche. Al contrario, l’utilizzazione di strumenti multimediali, in particolar modo se utilizzati in classe, sollecita l’autostima e, da un punto di vista dei traguardi raggiunti, normali per i normodotati, ma eccezionali per il disabile, costituisce un forte stimolo per ulteriori successi.
Sotto il profilo sociale, la dimostrazione di poter svolgere attività e compiti ritenuti incompatibili con la natura dell’ handicap è in grado di cambiare alcuni atteggiamenti di pietismo e di iperprotettività che conducono ad una emarginazione di fatto sia nel circuito educativo che in quello lavorativo.
Il semplice uso di appropriate tecnologie e strategie di intervento può modificare la situazione, esaltando, forse anche oltre il dovuto, i meriti e le capacità del soggetto in situazione di handicap, attraverso l’ ”effetto sorpresa” da parte del profano, disposto ad esaltare le insospettate capacità compensative o sostitutive del disabile. Quest’ultimo ottiene così il vantaggio pratico di una accettazione nell’ambiente di studio e una gratificazione psicologica che costituisce un vero e proprio rinforzo sociale.
La possibilità di utilizzare il computer da parte di studenti affetti da disgrafia, spesso associata alla dislessia, favorirebbe l’elaborazione dei compiti scritti dati dall’insegnante e faciliterebbe quest’ultimo nella correzione esaltando i contenuti, altrimenti preclusi quando si è costretti a leggere un elaborato poco chiaro sulla carta.
Per i suddetti motivi si dovrebbe utilizzare il computer portatile in classe come mezzo per l’apprendimento di contenuti disciplinari specifici, attraverso l’utilizzazione dei software didattici predisposti e di “ambienti” informatici ove simulare qualsiasi situazione, reale o ipotetica, senza dover allontanare lo studente dal contesto classe per dover attuare interventi individualizzati.
Innumerevoli studi ci confermano ormai gli indiscussi vantaggi che derivano dall’uso del computer sul piano della motivazione derivante da una dinamica nella quale è assente il blocco cognitivo dovuto a problemi di emotività e cattiva relazionalità con l’adulto; dell’interattività dell’utente come attore e protagonista dei processi formativi elaborati dal computer che, presentandosi come una macchina capace di tutto e di niente, richiede quasi sempre un ruolo attivo da parte di chi lo usa; dell’individualizzazione di una strategia didattica nel pieno rispetto non solo dei tempi di apprendimento del soggetto, ma anche e soprattutto degli stili cognitivi; della metacognizione che, attraverso la simulazione, il gioco, la costruzione di modelli, permette di prendere coscienza dei propri processi cognitivi, dei propri limiti e degli eventuali errori, che non assumono una caratteristica di punizione e possono essere corretti senza subire l’intervento indagatore e giudicante dell’adulto. Lo studente impara a convivere con gli errori e li accetta come utili strumenti di lavoro e di crescita. La possibilità di autocorrezione, unita alla velocità di elaborazione, all’immediatezza del feedback e alla correzione tecnicamente “pulita” sono fattori che facilitano e stimolano l’apprendimento; la comunicazione collaborativa stimola l’interesse personale durante l’apprendimento, sia tra studenti che tra studenti e docenti. Un gruppo di lavoro posto davanti ad un computer tende a confrontarsi e a discutere sulle possibili procedure da attuare per la risoluzione di un problema comune.Ormai tutte queste tecnologie multimediali sono sempre più in crescita..se cio' può trarne benefici per tutti disabili o meno...allora ven venga!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Smile

orefice.veronica

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