Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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Rassegna Stampa "L'ingresso alla scuola superiore doveva essere un traguardo. Una meta sognata..."

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Messaggio  Alessia.Zoccoli Ven Dic 05, 2008 5:20 pm

[i]E invece per Francesco, ragazzo Down con "ridotta potenzialità di apprendimento", il sogno si sta trasformando in incubo. Ha solo 6 ore di sostegno a settimana, per il resto è solo con le sue difficoltà... Il caso sulle pagine umbre del Messaggero
mano di bambino scrive sulla lavagnaDal Messaggero - Edizione Umbria


PERUGIA - L'ingresso alla scuola superiore doveva essere un traguardo. Una meta sognata, per la quale ha lottato. Ed invece per Francesco il sogno si sta trasformando in un incubo. Per lui poter frequentare le superiori non è così scontato perché è affetto da sindrome di down con ridotta potenzialità di apprendimento. Fino ad ora è riuscito a superare le varie tappe con successo anche perché ha sempre avuto a fianco l'insegnante di sostegno che ha colmato le lacune dovute alla sua malattia. La docente ha rispettato i suoi tempi di apprendimento non essendo legata ad una classe da portare avanti. Si è così potuta dedicare solo a lui. E questo ha dato ottimi frutti. Così Francesco ha superato con merito gli esami di terza media. E' stato promosso alle superiori. Adesso però si ritrova in una classe di 26 studenti con solo sei ore alla settimana di sostegno. Questo significa che Francesco per le restanti 28 ore di lezione è solo con le sue difficoltà, i sui problemi che diventano sempre più gravosi.
Si rischia così di buttare alle ortiche tutto il lavoro faticoso che era stato fatto in tutti questi anni, un lavoro importante non solo per la quantità di nozioni che ora conosce Francesco ma anche per la sua autonomia, autostima, fiducia in se stesso. Tutto un lavoro che ha contribuito a far sentire Francesco un ragazzo come gli altri in grado perfino di poter progettare il futuro. Di poter sperare. Adesso invece non è più così. A Francesco non si garantisce più un diritto sacrosanto: quello allo studio.
A Terni, nel 2007, per qualcuno poter studiare diventa un sogno.
«Riteniamo che queste sei ore di sostegno siano assolutamente insufficienti a garantire il progetto di inserimento e di integrazione a scuola di nostro figlio che trovandosi in una classe composta da 26 studenti ha ancora più difficoltà di socializzazione e, al contempo, proprio perché la classe è così numerosa, non può ricevere da parte degli insegnanti quel supplemento di attenzione che le sue condizioni richiederebbero. La situazione già critica può degenerare ulteriormente causando a nostro figlio stati di malessere, di rifiuto ed involuzione», raccontano amareggiati i genitori di Francesco.
Il rischio è che il ragazzo lasci la scuola per sempre.
Ma come è potuto succedere questo?
Negli ultimi tre anni in provincia di Terni sono stati tagliati 100 posti di sostegno e non perché manchino gli insegnanti ma perché bisogna risparmiare, ottimizzare le spese. E così il diritto negato non è solo per Francesco ma almeno per altri trecento ragazzi come lui, svantaggiati. La situazione infatti è disastrosa non solo nelle superiori ma anche alle materne, alle elementari ed alle medie. Per i piccoli delle materne, che rimangono a scuola dalle 8 del mattino fino alle 4 del pomeriggio, ci sono a disposizione al massimo 12 ore di sostegno alla settimana, che scendono a 9 per gli scolari delle elementari.
Anche gli studenti con handicap grave che frequentano le superiori, e che prima avevano accanto a se l'insegnante di sostegno per tutte le ore scolastiche, ora si vedono, nel migliore dei casi, affiancati al massimo per sei ore. Proprio come è successo per Francesco. Tagliare le spese significa falciare i diritti, i progetti di un ragazzo di quattordici anni. Con le varie riduzioni in provincia di Terni si è arrivati ad avere un rapporto di un insegnate ogni quindici ragazzi con problemi. Il conto è presto fatto sei ore alla settimana sono il massimo che si possa sperare.
E' stato dimenticato anche un altro parametro che imponeva di fissare a 20 il numero massimo di studenti per classe la dove ci fosse un ragazzo con problemi. Tanto è vero che Francesco ha 26 compagni anche se il suo handicap è giudicato grave ed ha tanto di certificazione riconosciuta dalla Asl. (Lucilla Piccioni)
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Messaggio  Angela La Mura Ven Dic 05, 2008 6:57 pm

Alessia a volte leggendo degli articoli mi verrebbe da dire una frase di TROISI: <NON CI RESTA CHE PIANGERE>.Purtroppo l'Italia è il paese dove le leggi sono fatte per non essere rispettate, e chi ne paga le conseguenze sono sempre le persone più deboli e bisognose.A volte basterebbe veramente poco perchè le cose vadano meglio ed invece si fa di tutto per aggravarle con altre leggi.
Che logica...... Evil or Very Mad

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Rassegna Stampa "L'ingresso alla scuola superiore doveva essere un traguardo. Una meta sognata..." Empty Imparerà a leggere e a scrivere? E a farei calcoli?

Messaggio  Alessia.Zoccoli Mar Dic 09, 2008 4:11 pm

Sempre ricollegandomi a questo argomento aggiungo:
Soprattutto con l’ingresso nella scuola primaria i genitori iniziano a chiedersi se il proprio figlio o la propria figlia riusciranno ad imparare a leggere o a scrivere. Nella grande maggioranza dei casi essi dicono di non avere fretta e si comportano con gli insegnanti come se dessero per scontato che prima o dopo il figlio imparerà. In realtà, se si confidano con persone di cui hanno grande fiducia emerge che assieme alla speranza vi è anche il timore che questo non avvenga. Con il passare del tempo questo timore cresce perché di norma i progressi nei primi anni di scuola sono molto lenti ed instabili. E poi?
Sono opportune riflessioni e informazioni.
È importante sapere che almeno il 90% dei ragazzi con sindrome di Down ha la possibilità (nel senso di avere le basi cognitive necessarie) di imparare a leggere e scrivere almeno al livello tipico della prima elementare. Di norma le prestazioni in lettura sono migliori di quelle in scrittura. Questo avviene spesso con molto ritardo rispetto agli altri bambini. Purtroppo nel rimanente (meno del 10%) vi sono gli individui che hanno ulteriori carenze oltre a quelle tipiche della sindrome di Down (fisiche gravi, sensoriali, tratti autistici ecc.).
La realtà attuale è caratterizzata dal fatto che solo il 60-70% raggiunge questo risultato prima di abbandonare la scuola, cioè circa due ragazzi su tre rispetto a quelli che ne avrebbero le capacità. Si può ben dire: “Peccato, avrebbero potuto”. Evidentemente vi sono state delle carenze ambientali (familiari, scolastiche o più ampiamente sociali), che hanno inciso negativamente. D’altra parte spesso i risultati positivi sono frutto di anni di impegno e di lavoro mirato e continuato.
Alcuni ragazzi con sindrome di Down leggono e scrivono a livello superiore rispetto a quello di prima elementare. Possono essere indicative le seguenti stime: tra quel 60-70% che legge e scrive almeno a livello di prima elementare, il 30-40% legge e scrive a livello di seconda e il 10-15% circa a livelli ancora superiori.
Più complesso è rispondere alla domanda: “Ma come se la caverà in aritmetica?”
È necessaria una premessa: le prestazioni aritmetiche che di norma vengono richieste in prima elementare richiedono requisiti cognitivi (intelligenza, memoria, attenzione ecc.) tipici dei 6-7 anni. La situazione è perciò diversa rispetto alla lettura e alla scrittura richiedente una età intellettiva inferiore (4-5 anni). Questo spiega perché in questo campo i progressi sono spesso più difficili e molti siano i ragazzi con sindrome di Down che hanno prestazioni aritmetiche inferiori a quelle tipiche dei bambini di 6-7 anni.
Sul piano didattico è importante consolidare le acquisizioni, evitando conoscenze inutili, come potrebbe essere quella di saper contare fino a100, ma di non saper fare a mente 6+7.
Contemporaneamente è importante fornire basi di aritmetica pratica, come quella legata all’uso del denaro.
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Messaggio  angela rivieccio Dom Dic 14, 2008 3:02 pm

Ancora una volta vengono a mancare i diritti di queste persone e in particolare di questi bambini che hanno bisogno di essere seguiti,educati e non abbandonati, sottovalutando il problema.I bambini con disabilità hanno bisogno di più ore insieme all'insegnante di sostegno per crescere nell'apprendimento e non solo.La figura dell'insegnante di sostegno è fondamentale in quanto rappresenta l'intermediario per favorire l'integrazione ma non solo.Il bambino,senza questa figura è "abbandonato a se stesso" e paga il prezzo della sua disabilità senza poter mettere in atto le proprie potenzialità. Trascorrere solo sei ore con l'insegnante di sostegno significa non garantire possibilità di miglioramento.
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Rassegna Stampa "L'ingresso alla scuola superiore doveva essere un traguardo. Una meta sognata..." Empty figura dell'insegnante di sostegno...quanto è importante?

Messaggio  orefice.veronica Dom Dic 14, 2008 3:21 pm

Tratto maggiormente quest'aspetto..bensì quello dell'insegnante di sostegno..perchè è cio' che sara' il mio futuro..cosi' come anche per le mie colleghe. Preferisco parlare dell'insegnante di sostegno..non solo come tramettitore di saperi o collaboratore di ''sostegno'' per i disabili. Secondo me il nostro è un lavoro più profondo, molto umano e sicuramente non semplice...Trovarsi a contatto con persone cosi' sensibili è una grande responsabilità...è noi per prime dobbiamo fare qualcosa per loro..visto che spesso le vere differenze le crea la società con i suoi pregiudizi e molto spesso con l'ignoranza di sminuire lo stesso lavoro dell'insegnante di sostegno. L'insegnante, sia quello di base che, quello del sostegno, non deve essere solo un ''maestro'', ma investe tanto nel suo ruolo, visto che il bambino vede in lui un secondo genitore..
Il nostro compito è anche quello di tranquilliare i genitori che spesso si sentono poco sicuri..visto che molto spesso c'è chi lavora tanto per farlo e non perchè ama i bambini!!!
Focalizzandomi sul tema dell'insegnante di sostegno, ho fatto una serie di ricerche in proposito, è maggiormente ho scelto quest'aspetto:



L'INSEGNANTE DI SOSTEGNO
L’Insegnante di sostegno si occupa dell’integrazione scolastica degli allievi con difficoltà di apprendimento, diversamente abili (con handicap psicofisici o sensoriali) o appartenenti a categorie dell’area del disagio (sociale, culturale, familiare) nelle scuole di ogni ordine e grado.
L’Insegnante di sostegno ha il compito di contribuire al coinvolgimento nella vita scolastica degli allievi in condizioni di svantaggio, ma è anche tenuto ad impegnarsi nelle normali attività didattiche, al pari degli altri insegnanti. Egli deve promuovere l’autostima e la fiducia tra gli allievi disagiati, favorendo l’integrazione e sviluppando le potenzialità di ogni allievo con difficoltà di apprendimento o diversamente abile.
Ha inoltre il compito di identificare gli specifici bisogni educativi e di stabilire le strategie di recupero, nonché di elaborare i Piani Educativi Individualizzati, secondo le esigenze dei singoli alunni. Sulla base di una diagnosi (Profilo Dinamico Funzionale), l’Insegnante di sostegno formula il Progetto Educativo Interistituzionale che contiene finalità e obiettivi didattici, itinerari di lavoro, metodologie, tecniche di verifica, modalità di coinvolgimento della famiglia e così via.
COMPETENZE
Un Insegnante di sostegno specializzato deve essere in grado di diagnosticare e valutare le capacità e le conoscenze dell’alunno con difficoltà di apprendimento, diversamente abile o appartenente all’area del disagio. In particolare deve saper utilizzare tecniche e strumenti che consentano di delineare un profilo puntuale del soggetto, attraverso test, schede e prove diversificate. È infatti essenziale che comprenda le attitudini e le potenzialità degli allievi da seguire in modo particolare e che sappia riconoscere i loro interessi, per stabilire gli obiettivi da raggiungere nel programma educativo. L’Insegnante di sostegno deve saper fare una valutazione costante degli alunni a lui affidati, attraverso l’osservazione sistematica dei comportamenti e dei risultati ottenuti. Egli possiede inoltre buone conoscenze di psicologia, sa utilizzare il computer e tutte le tecnologie didattiche, compresi gli ausili di apprendimento appositamente dedicati ai diversamente abili. Questo Docente, oltre ad essere particolarmente motivato, deve avere un’elevata sensibilità, essendo in grado di stabilire contatti positivi anche con le famiglie.
da VERA I love you

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Messaggio  ivana.clemente Dom Dic 14, 2008 5:55 pm

angela rivieccio ha scritto:Ancora una volta vengono a mancare i diritti di queste persone e in particolare di questi bambini che hanno bisogno di essere seguiti,educati e non abbandonati, sottovalutando il problema.I bambini con disabilità hanno bisogno di più ore insieme all'insegnante di sostegno per crescere nell'apprendimento e non solo.La figura dell'insegnante di sostegno è fondamentale in quanto rappresenta l'intermediario per favorire l'integrazione ma non solo.Il bambino,senza questa figura è "abbandonato a se stesso" e paga il prezzo della sua disabilità senza poter mettere in atto le proprie potenzialità. Trascorrere solo sei ore con l'insegnante di sostegno significa non garantire possibilità di miglioramento.
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angela condivido in pieno ciò che dici! è assurdo che questi bambini che hanno difficoltà vengano abbandonati! questo non vale sono per chi ha un handicap, ma per tutti i bambini con varie difficoltà!
bacini! iv!
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Messaggio  Angela Riv. Mer Dic 17, 2008 12:02 am

Non è per niente accettabile nel 2008 questa situazione!Non seguire questi bambini o comunque seguirli poco equivale ad ucciderli.Sarò forse drastica ma penso che si tratti di compromettere il loro futuro e questo è davvero devastante!
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Messaggio  mariarosaria tarallo Mer Dic 17, 2008 2:16 am

sonod'accordo con tutto quello che è stato affermato dalle Colleghe, aggiungo solo che non si priva soltanto questo alunno del suo diritto al sostegno, ma che, in riferimento al principio della contitolarità della classe da parte dell'insegnante di sostegno, si penalizzano, in tal modo, anche tutti i Compagni, penalizzati anch'essi dall'assenza (forzata) dell'insegnante che riveste ruoli di facilitatore e mediatore, e non solo.
Speriamo in una soluzione efficace.
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Messaggio  Rosaria Kaiser Gio Dic 18, 2008 12:42 am

I progetti di inclusione per gli studenti diversamente abili all'interne delle scuole, ovvero nell'istruzione di secondo grado sono mportantissimi anche se"Le scuole superiori incontrano particolari difficoltà nell'integrare i ragazzi disabili." Per questo i progetti della Provincia servono a soddisfare esigenze specifiche, messe a fuoco attraverso i contatti con le scuole, i dirigenti, gli insegnanti. Suspect

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