Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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La Teatroterapia

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Messaggio  Rossella Accardo Dom Nov 23, 2008 3:16 pm

Terapia non è guarigione,
è cura.
Teatro non è finzione,
è verità.
Teatroterapia è la cura attraverso la verità del teatro.
Ognuno ha qualcosa da curare,
ognuno ha una verità da raccontare.
Rossella Accardo
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Messaggio  Rossella Accardo Dom Nov 23, 2008 3:31 pm

La teatroterapia è una forma di arteterapia di gruppo sempre più diffusa e conosciuta anche dal grande pubblico. Da parte di alcuni psicologi e teatranti, in Italia come all’estero, è stato sviluppato negli ultimi anni un approccio originale che coniuga le teorie psicologiche e le prassi artigianali dell’allestimento scenico.
Si definisce teatroterapia la messa in scena dei propri vissuti, all’interno di un gruppo, con il supporto di alcuni principi di presenza scenica derivati dall’arte dell’attore.
Il teatro non ha categorie, ma si occupa della vita. E' il solo punto di partenza, l'unico veramente fondamentale. Il teatro è la vita. Peter Brook Con il termine "Dramma Teatro Terapia" definisce una disciplina che utilizza il linguaggio del teatro a scopi educativi, espressivi e riabilitativi. La DTT ha il peculiare obiettivo di contribuire ad aiutare la persona in un processo di consapevolizzazione di sé, della propria identità, dei propri limiti e dei propri confini, corporei, sociali e relazionali. La DTT si propone di far sperimentare l’esperienza del contatto attraverso la pratica teatrale e il suo linguaggio immediato. Il teatro è lo stimolo per comunicare emozioni, sensazioni e il proprio stato d’animo e offre la possibilità di esprimersi attraverso altre forme artistiche che per sua natura contiene: il suono, il ritmo, il colore, il gesto, il movimento, la narrazione, le parole.
In teatroterapia,quando si parla di comunicazione,si intende quel complesso di norme e comportamenti,quello spazio di azione e reazione che è comune a tutti noi e non ha ancora attinto al piano lnguistico,inteso come momento in cui ogni gesto viene formalizzato.
La riscoperta delle proprie sensazioni e delle proprie emozioni e il riconoscerle è il primo passo per capire il nostro essere. E al tempo stesso altrettanto determinante è lo sviluppo della capacità di analisi del nostro non verbale e delle inflessioni del verbale attraverso cui noi scopriamo o almeno ci accorgiamo di quali emozioni proviamo veramente e quindi di come siamo veramente e delle reazioni che possiamoi innsecare negli altri.
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La Teatroterapia Empty [color=blue]Teatroterapia e comunicazione[/color]

Messaggio  Rossella Accardo Dom Nov 23, 2008 3:51 pm

La teatroterapia consente di affinare l'utilizzo e la lettura del canale di comunicazione non verbale. il disagio e le emozioni vengono in primo luogo espresse mediante il corpo-voce.
l'abilità di servirsi di tale canale è indispensabile per coloro che operano nella "relazione d'aiuto".
Il soggetto deve essere consapevole della modalità con cui comunica attraverso il suo corpo e di quali messaggi gli vengono inviati dall'utente con il quale si relaziona. Non c'è aiuto se non c'è comunicazione. Lo studio di tecniche espressive,tra le quali la teatroterapia,consente di affinare la capacità comunicativa e metacomunicativa senza le quali non è pensabile instaurare una relazione d'aiuto.
Cogliere in sè e,in un secondo momento,nell'altro l'emozione che,in alcuni casi,non è verbalizzabile,ma trasmissibile solo attraverso un canale di comunicazione diretto,che talvolta è ambiguo e difficilmente decodificabile,migliora la capacità empatica.
Non è possibile offrire un aiuto se non si riesce a comprendere la relatà psicologica dell'utente.
L'interpretazione di un personaggio improvvisato,costringe l'allievo ad entrare in contatto con aspetti che appartengono al proprio mondo interno e a farli emergere non solo attraverso il linguaggio verbale (che spesso blocca e intimidisce)ma soprattutto attraverso il linguaggio non verbale.
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Messaggio  Sorrentino Lucia Dom Nov 23, 2008 6:01 pm

Ti rinvio il messaggio che è scritto in formato illegibile!!
Ciao Rossella,

Sono daccordo conte che:
Terapia non è guarigione, è cura.Teatro non è finzione,è verità.
Hai proposto un interessante argomento, che già da qualche anno docenti formatori, forse non molto conosciuti, svolgono attività di laboratorio in tutta italia.
Sono nativa di Torre del Greco e percorrendo la città di Ercolano ho letto la locandina :L'ultima notte di Ercolano :Il mito di Enea.
Curiosa ho cercato su internet questo spettacolo che mi ha portato al nome di SALVATORE MAZZA

DAL 1991 è DOCENTE in progetti P.O.N. –P.O.F.-SCUOLE APERTE-DI LABORATORI TEATRALI NELLE SCUOLE DELLA Regione Campania
Ha
effettuato diversi corsi di formazione per insegnanti di sostegno materia: Comunicazione verbale e non-verbale ;
* Docente formatore teatro e comunicazione corso organizzato da ACLI-ONLUS per Animatore sociale n°72 ore;
* Corso all'AIAS e rappresentazione "DEASYSTORY"con ragazzi diversamente abili ore30
* Docente formatore animazione per bambini corso organizzato da ACLI-ONLUS per Animatore di ludoteca n°40 ore
* Centro Italiano Femminile Laboratorio "Comunicare" n°20ore
* Teatro Comunale di Teora Laboratorio di teatro n°60 ore
* Universita' del tempo libero
* Corso di espressione teatrale e di formazione dell'attore
* Docente di teatro Scuola di teatro "ACTORES" Battipaglia
* Laboratorio Teatro Gesualdo con MARIANO RIGILLO
* Seminario all'EXPO SCUOLA –LANCUSI (SA)N°100 ORE
* Universita' della terza eta' anni 2006 /2007/2008
* Corso di espressione teatrale della Compagnia Teatrale –Clan h-Ore complessive 240
* Docenza "Corso di Animatore sociale" animazione e comunicazione non verbale Conform Avellino
* Docenza "TEATRON" Teatroterapia
* Docenze di Teatro d'impresa presso Università degli studi di Salerno
* Docenze di Teatro d'impresa per IGS CAMPANIA Progetto "TRAINER"
* Docenze teatro d'impresa Master "JOB"Universita' degli Studi Salerno

* Regia e sceneggiatura del lungometraggio con ragazzi diversamente abili-"Qui sarai al sicuro"con P.M.Cecchini e P. Baudo
* "Contro sud" prodotto da Rossellini-Premio Salerno
* "La cena e' servita" di Luca Granato
* "Sei Personaggi…" di P.De Cristofaro
* "Teorema" Omaggio A P.P.Pasolini
* Laboratorio teorico-pratico recitazione cinematografica Festival Pietradefusi 1996

* 1998 Finalista premio "Prova d'attore"-Tangram teatro –Torino
* 1999 Premio speciale della giuria "Brugnola"-Teatro Vespasiano Gad –Rieti
* 2004 Premio "Aligi d'argento"-Teatranti.com-Pescara
* 2004 Premio Festival delle Serre Cerisano Cosenza spettacolo "Cainabele"
* 2004 Premio Festival del teatro Vico Equense Napoli spettacolo "Cainabele"
* 2005 Premio del pubblico "Anticaja e Petrella"-Roma
* 2005 Finalista premio "Prova d'attore"-Tangram teatro –Torino
* 2006/2007 Finalista premio "INBREVE"

Interessante.
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Messaggio  aiello maria Gio Nov 27, 2008 12:38 pm

ciao rossella concordo nel sottolineare l'importanza della teatroterapia.
La teatroterapia (o Teatro Terapia) è una forma di arteterapia di gruppo sempre più diffusa e conosciuta anche dal grande pubblico. Da parte di alcuni psicologi e teatranti, in Italia come all’estero, è stato sviluppato negli ultimi anni un approccio originale che coniuga le teorie psicologiche e le prassi artigianali dell’allestimento scenico. Si definisce teatroterapia la messa in scena dei propri vissuti, all’interno di un gruppo, con il supporto di alcuni principi di presenza scenica derivati dall’arte dell’attore. Essa implica l’educazione alla sensorialità e alla percezione del proprio movimento corporeo e vocale; agisce attraverso la rappresentazione di personaggi extraquotidiani (principalmente improvvisati), ma implica un minuzioso lavoro pre-espressivo.
L’obiettivo della seduta di teatroterapia è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce e mente nella relazione con l’altro, gli altri, sé stesso e la propria creatività interpretativa.
Gli effetti delle sedute di gruppo continuano a produrre risultati sul singolo anche dopo la seduta stessa, in quanto gli stimoli ricevuti entrano a far parte di un’esperienza profonda che la persona può integrare nella vita di tutti i giorni. La Teatroterapia non produce diagnosi, né interpretazioni psicologiche, ma rafforza nuove visioni di sé, pertanto non può sostituire cure psicoterapeutiche, ma le affianca.
Ritengo, pertanto, che sia una tecnica di fondamentale importanza attraverso la quale le persone mettono a nudo tutte sè stesse e liberano le loro emozioni e attraverso il canale comunicativo non verbale si instaura una relazione socio-comunicativa libera.
ciao a presto

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Messaggio  mariarosaria tarallo Gio Nov 27, 2008 2:41 pm

che bello!!!
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La Teatroterapia Empty Il teatro come lente di ingrandimento

Messaggio  Rossella Accardo Gio Nov 27, 2008 3:52 pm

Se noi inconsapevolmente ripetiamo un comportamento aggressivo,indisponente nei confronti dell'esterno,non è che,per il fatto di farlo in maniera inconsapevole,questo veda diminuito il suo effetto sugli altri. Anzi produce un effetto a catena. Il fatto che l'altro poissa in qualche modo offendersi e reagire in maniera altrettanto offensiva,scatena in noi,che siamo inconsapevoli di ciò che abbiamo innescato,un ulteriore crescita di livello di scontro. Ecco allora che l'utilizzo del lavoro di palcoscenico ,nella sua fase di comunicazione pre-precodificata,funziona come una LENTE D'INGRANDIMENTO che dilata i nostri gesti ed i nostri stati e li porta a conoscenza in maniera diretta o indiretta.[/color]
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La Teatroterapia Empty Teatroterapia

Messaggio  caterina lupoli Ven Nov 28, 2008 3:33 am

Concordo con Rossella che la teatroterapia come la musicoterapia e la danzaterapia sono delle tecniche che permettono a tutti coloro che vivono una situazione di disagio, di disadattamento o di difficile integrazione, di superare il proprio problema.
Il proprio corpo e la propria voce diventano l' "interfaccia" con il mondo che li circonda, facilitando la comunicazione,e la relazione. Il poter esprimere le proprie emozioni, i sentimenti permette anche a chi è in difficoltà di relazionarsi agli altri. Volevo , inoltre, segnalarvi gli esperimenti condotti dalla danzatrice sudamericana Maria Fux con un gruppo di disabili, i quali hanno superato tutte, o quasi, le barriere causate dai loro handicap. Vedere il video relativo a questa esperienza è stato per me molto importante. Spero di poterlo trasmettere anche a voi colleghi, qualora riesca a reperirlo.

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La Teatroterapia Empty teatro come strumento di guarigione

Messaggio  orefice.veronica Ven Nov 28, 2008 12:00 pm

L’obiettivo della seduta di teatroterapia è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce, mente nella relazione con l’altro, gli altri, sé stesso e la propria creatività interpretativa.
La Teatroterapia non produce diagnosi, né interpretazioni psicologiche, ma rafforza nuove visioni di sé, pertanto non può sostituire cure psicoterapeutiche, ma le affianca.
Teatro come strumento di guarigione, quindi, guarigione dalle limitazioni che abbiamo accettato di vivere; dai ruoli che abbiamo accettato di giocare nella vita; dalle convinzioni autolesioniste che abbiamo fatto nostre; dai blocchi fisici a cui abbiamo dato realtà; dalle paure che abbiamo nutrito. Terapia è quando ciò che è indicibile viene finalmente detto perdendo così il suo aspetto di pesantezza.

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Messaggio  francesca.pezone Sab Nov 29, 2008 12:37 am

La teatroterapia agisce tramite un concetto molto importante: la conoscenza di sé. Lo spazio in cui prende vita il proprio potenziale scenico, inteso come possibilità di rappresentazione di quanti più vari personaggi possibili, è lo spazio tanto dell’imitazione, del “far finta di…”, quanto della riflessione post-espressiva. Il tutto avviene in un contesto di interazione sociale.
La relazione di gruppo, base sicura che favorisce la crescita socio-affettiva della persona, facilita i processi di stimolazione e simulazione rappresentativa.
Per tali motivi, si può definire il “setting teatroterapeutico” come “setting di sperimentazione e di conoscenza”: la persona esperisce nuove parti di sé, le studia, ne parla, le accetta, le interpreta e, integrandole, se ne riappropria.
Sperimentarsi come corpo che si muove nello spazio implica un primo passaggio: “la presa di coscienza di sé come fisicità”. Si sperimenta il proprio respiro, più o meno bloccato, il proprio desiderio, spesso inespresso, si esiste come corporeità, ci si guarda, ci si sfiora, si vibra in un sottile spazio in cui l’aria e la propria risonanza energetica si incrociano. Questo primo passaggio consente la scoperta di un mondo inascoltato: il corpo, luogo dei primi ricordi, sul quale le storie di vita lasciano traccia indelebile.
Nel setting teatroterapeutico, alla scoperta del corpo segue un secondo passaggio: “la scoperta del corpo-gruppo”, quale spazio condiviso di ricerca collettiva, luogo in cui ogni individualità diviene indispensabile per il processo di trasformazione di ogni singolo partecipante all’esperienza formativa. Il respiro dei compagni diventa il proprio respiro, così i movimenti, il tono della voce, l’atteggiamento, le riflessioni, i pensieri, le proposte.
In un terzo passaggio avviene l’introiezione dei modelli appressi: ci si riscopre individuo, con un bagaglio di conoscenza maggiore, in quanto frutto di esperienze condivise. Il gruppo, adesso, viene portato dentro di sé, nel ricordo della performance, delle verbalizzazioni, di tutti quei momenti fotografati ed immagazzinati dalla propria mente.
Il far teatro diviene pretesto di conoscenza, in cui vengono stimolate e ramificate le proprie potenzialità espressive. Il processo si conclude con l’individuazione del singolo che sente un nuovo respiro, una nuova modalità di movimento, un nuovo tono di voce, una nuova capacità di comunicazione ed un nuovo bagaglio interiore, frutto di tutti i respiri dei compagni, di tutte le voci, di ogni movimento visto, immagazzinato e appreso, di ogni modalità di comunicazione. Ciò che era il corpo-gruppo diviene un corpo la cui struttura si è modellata con gli altri trovando una propria forma, unica, seppur risultante di un lavoro globale di costruzione collettiva.
Essendo la teatroterapia una terapia di gruppo, quest’ultimo diventa ausiliario per ogni singolo componente e la costruzione del personaggio si realizza come modalità di auto-analisi e di auto-conoscenza. Nel guardare gli altri, nel conoscerli, nel pensarli, si scoprono i propri tabù, quali limiti del pensare e quali rigidità ci dominano. La costruzione del personaggio consente all’attore di far luce, tramite la mediazione di una forma artistico-espressiva, sulla propria memoria, riappropriandosi di tutte quelle emozioni che hanno sempre fatto fatica ad emergere. Nascendo il personaggio, quindi, nasce anche la possibilità di conoscenza, di scambio nel gruppo e di cambiamento. La teatroterapia interviene come passaggio verso la creazione di più possibilità interpretative della realtà, infatti quando l’attore-persona integra in sé l’esistenza di differenti possibilità sceniche (i vari “personaggi ritoccati” dall’attore stesso) i suoi orizzonti si ampliano. Dunque, interpretare e vedere interpretare quanti più personaggi possibili aumenta la conoscenza di sé e degli altri, produce un cambiamento comportamentale, allontana la rigidità di pensiero e di atteggiamento.
francesca.pezone
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Messaggio  Rossella Accardo Sab Nov 29, 2008 8:01 pm

Very Happy
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La Teatroterapia Empty Teatroterapia ... "arte del benessere"

Messaggio  R. Deborah Gorbari Sab Nov 29, 2008 10:04 pm

Molte attività creative e artistiche consentono di sperimentare aspetti di sé stessi altrimenti difficilmente conoscibili e vivibili. Una delle cosiddette forme di “arteterapia” applicabile in contesti anche molto semplici a tutte le età, è la teatroterapia, che utilizza le potenzialità del “gioco delle parti” per sostenere interventi di prevenzione del benessere, di educazione, di integrazione e di cambiamento.
L’obiettivo della seduta di teatroterapia è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce, mente nella relazione con l’altro, gli altri, sé stesso e la propria creatività interpretativa.
Gli effetti delle sedute di gruppo continuano a produrre risultati sul singolo anche dopo la seduta stessa, in quanto gli stimoli ricevuti entrano a far parte di un’esperienza profonda che la persona può integrare nella vita di tutti i giorni. La Teatroterapia non produce diagnosi, né interpretazioni psicologiche, ma rafforza nuove visioni di sé, pertanto non può sostituire cure psicoterapeutiche, ma le affianca.
Attraverso la messa in scena di parti profonde dell’identità individuale, la teatroterapia consente di superare periodi di disagio, di sviluppare le proprie risorse interiori e di accedere a risorse fondamentali per la propria salute e per il proprio equilibrio interiore, aprendo nuove vie ad esperienze di trasformazione e di guarigione.
Il contesto protetto del palco permette di imparare nuove reazioni cognitive e comportamentali sperimentando un altro “sé” in situazioni temute che possono essere affrontate, attraverso la drammatizzazione, seguendo percorsi graduali di desensibilizzazione in grado di insegnare a comprendere le proprie reazioni disfunzionali e di allenare, nella finzione scenica, nuove risposte psicofisiche adattive e efficienti.
Le applicazioni teatroterapeutiche a scopo riabilitativo riguardano delle fasce sociali quali detenuti ed ex carcerati, tossicodipendenti, disabili e persone che hanno vissuto in modo prolungato problemi di carattere medico, quali tumori, o anche di tipo psicologico, come ansia, traumi e depressione. In tali casi lavora per la ri-costruzione del proprio ruolo e della propria identità, per l’integrazione di nuove esperienze di vita o parti di sé inaccettate, anche dopo che la persona ha effettuato un concomitante percorso terapeutico di altro tipo. In questa area di azione si collocano anche le esperienze teatrali rivolte ad anziani o a persone sole, che tendono ad aiutare a ritrovare nuovi stimoli per l’apprendimento ma anche per progettare momenti abituali di confronto sociale. La teatroterapia nell’anziano infatti è un ottimo strumento di supporto per mantenere attiva la memoria verbale e motoria, ma anche per sostenere l’umore e la fiducia in se attraverso occasioni che consentono di percepirsi ancora capaci di integrarsi all’interno di un’attività condivisa in gruppo.
Infine, la teatroterapia in ambito terapeutico agisce cercando di offrire delle possibilità di integrazione tra parti sane e parti malate, sostenendo e rinforzando il nucleo intatto dell’Io, anche in situazioni di nevrosi, di disturbi borderline o anche in forme di autismo. Naturalmente ogni tipo di problematica richiede la personalizzazione dell’intervento anche in relazione alle caratteristiche specifiche del gruppo di partecipanti.
R. Deborah Gorbari
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La Teatroterapia Empty IL RUOLO PEDAGOGICO DEL TEATRO

Messaggio  Roberta Romano Dom Nov 30, 2008 12:06 pm

“Vero è soltanto che bisogna crearsi, creare.
E allora soltanto, ci si trova…”
Luigi Pirandello




Attraverso l’esperienza artistica l'essere umano realizza se stesso, cresce e prende consapevolezza del proprio essere individuo e del proprio essere nel mondo. Negli ultimi anni, le scienze pedagogiche e psicologiche hanno sottolineato l’importanza del ruolo delle discipline artistiche nel corso dell’età evolutiva. In particolare il teatro, come forma d’arte, ha una notevole valenza formativa perché attraverso la pluralità dei suoi linguaggi creativi stimola il bambino alla conoscenza della sua interiorità.
Il teatro, inteso come forma di esperienza, è uno strumento che può dare la possibilità al bambino di liberare il linguaggio del corpo, di impersonare numerosi e diversi personaggi, di interpretare nuove identità pur con la consapevolezza di essere molteplici personaggi.
Questa forma, d’arte dà la possibilità di:
1. coinvolgere, impegnare e interessare gli allievi;
2. facilitare l’integrazione scolastica e sociale;
3. facilitare l’integrazione scolastica degli allievi diversamente abili;
4. migliorare le capacità espressive, verbali e gestuali;
5. migliorare la gestione delle emozioni;
6. stimolare la creatività;
7. favorire l’autocontrollo;
8. favorire l’acquisizione dello schema corporeo.

Il Teatro, integrando linguaggi diversi, verbale, non verbale, mimico, gestuale, prossemico, prosodico, iconico, musicale, si configura come prezioso strumento formativo, multidisciplinare e interdisciplinare, strumento di attivazione simbolico-semiotica, emotiva, dinamico-relazionale, culturale ed interculturale.
Fare Teatro a scuola significa realizzare una strategia interdisciplinare, che deve essere parte integrante del progetto educativo e che contribuisce ad attivare negli alunni processi di simbolizzazione ed a svilupparne la creatività.
Attraverso l’esperienza teatrale, si attivano processi sintetico-combinatori del pensiero che permettono produzioni "originali" e divergenti .
Inoltre, l'uso di linguaggi diversi nella rappresentazione teatrale permette di attivare “il pensiero metaforico” che attiva processi di decodificazione degli aspetti profondi della realtà.
Considerare il teatro come immagine poliedrica della realtà, significa educare al relativismo e al pensiero divergente.

Negli ultimi trenata anni, molti psicologi e pedagogisti hanno posto l’attenzione sulla Teatro-Terapia
La Teatro Terapia consiste nella messa in scena dei propri vissuti, all’interno di un gruppo, con il supporto di alcuni principi di presenza scenica derivati dall’arte dell’attore.
Alla Teatro- Terapia è legata l’educazione alla sensorialità e l’educazione alla corretta percezione del proprio movimento corporeo e vocale.
Essa agisce attraverso la rappresentazione di personaggi, che possono anche essere improvvisati, ma implica, anche, un minuzioso lavoro pre-espressivo.
La Teatro- terapia favorisce la crescita personale attraverso l’uso della voce, della recitazione spontanea, del contatto profondo con gli altri. Questo metodo spesso si avvale del gioco.
L’obiettivo principale è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce, mente nella relazione con l’altro e con se stessi, e con la propria creatività interpretativa.


La teatroterapia consente di:
· sperimentare nuovi modi di essere
· liberare l'immaginazione
· sviluppare la creatività singolarmente ed insieme all’alterità
· sviluppare la sensibilità e l'espressività
· vincere le ansie e le paure

Buona giornata a tutti
roberta

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Messaggio  Angela La Mura Dom Nov 30, 2008 12:28 pm

Bello ed interessante l'argomento proposto da Rossella Accardo; utile per scopi educativi per tutti. Credo che la teatroterapia sia una degli agenti di integrazione molto concreti.BRAVA

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Messaggio  adriana di costanzo Dom Nov 30, 2008 12:34 pm

la Teatroterapia,è una "rivelazione" per gli operatori socio-sanitari palermitani infatti
Parte un laboratorio di formazione, promosso dalla provincia, per chi opera con i disabili psichici. "Vogliamo favorire la diffusione di una metodologia che ha già offerto risultati riabilitativi significativi" Che bella iniziativa non trovate?
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Messaggio  Rossella Accardo Dom Nov 30, 2008 3:25 pm

Il teatro è la terapia per risolvere problemi profondi con se stessi e con gli altri. molti laboratori cercano attraverso le tecniche teatrali di favorire l'integrazione all'interno di classi scolastiche,o di cercare di interagire con ragazzi con handicap. più che un hobby il laboratorio rappresenta una scuola di vita...una scuola basata su noi stessi per imparare a conoscersi e conoscere gli altri. il teatro quindi non è solo un'arte... non trattiamolo in modi riduttivo perchè può rappresentare molto di più... si definisce teatroterapia la messa in scena dei propri vissuti,all'interno di un gruppo,con il supporto di alcuni principi di presenza scenica derivati dall'arte dell'attore. essa implica l'educazione alla sensibilità e alla percezione del proprio movimento corporeo e vocale;agisce attraverso la rappresentazione di personaggi extraquotidiani ma implica un minuzioso lavoro pre-espressivo indispensabile alla creazione di quell'altro da sè che rende possibile e consapevole la reazione terapeutica. jocolor
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La Teatroterapia Empty teatroterapia

Messaggio  rita moscatelli Mar Dic 02, 2008 3:29 pm

Penso anche io che la teatroterapia sia un utile strumento per far socializzare i bambini diversamente abili e per metterli in condizione di esprimersi più facilmente. Non dimentichiamo, d'altro canto, che fin dai tempi dell'antica Grecia il teatro aveva una funzione catartica, sia per gli attori che per gli spettatori. Infatti , attraverso la rappresentazione scenica, si riusciva a leggere in se stessi, ci si metteva in relazione con gli altri, si sviluppava il senso della cittadinanza.
Oggi come allora, il teatro può costituire una grande opportunità di conoscenza dell'altro e di partecipazione sociale.
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La Teatroterapia Empty Re: La Teatroterapia

Messaggio  Alessia.Zoccoli Mar Dic 02, 2008 3:48 pm

Interessantissimo Ross..Non ero a conoscenza di questo argomento, e risulta utile e innovativo a parer mio.Complimenti davvero
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La Teatroterapia Empty grazie

Messaggio  Rossella Accardo Mer Dic 03, 2008 1:24 pm

Alessia.Zoccoli ha scritto:Interessantissimo Ross..Non ero a conoscenza di questo argomento, e risulta utile e innovativo a parer mio.Complimenti davvero
grazie Alessia per o tuoi complimenti Very Happy
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La Teatroterapia Empty impressioni

Messaggio  gemma.ranieri Mer Dic 03, 2008 1:31 pm

Penso che la teatroterapia, alla pari dell'ippoterapia, della musicaterapia, danzaterapia può contribuire in maniera favorevole nella crescita personale del soggetto sia esso disabile o meno! E' importante approfondire queste tematiche.

gemma.ranieri

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La Teatroterapia Empty Poesia

Messaggio  Rossella Accardo Mer Dic 03, 2008 1:35 pm

Più che la scienza valgono i suoi risultati
una sola risposta suscita 100 domande.

Più che la poesia valgono i suoi risultati
una sola poesia scatena 100 azioni eroiche.

Più del riconoscimento vale il suo risultato
e il risultato è il dolore e la colpa.

Più che la procreazione vale il bambino
Più che l'evoluzione del creato conta
l'evoluzione del creatore.

L'imperatore avanza nello spazio del comando,
il creatore nello spazio della creatività.

Un incontro a due:sguardo nello sguardo,faccia a faccia
e quando sarai vicino io coglierò i tuoi occhi,
per metterli al posto dei miei,
e tu coglierai i miei occhi,
per metterli al posto dei tuoi,
poi io ti guarderò coi tuoi occhi
e tu mi guarderai coi miei.

Così persino la cosa comune impone il silenzio e
il nostro incontro rimane la meta della libertà
il luogo indefinito,in un tempo indefinito.

(Moreno,invito ad un incontro)


drunken
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La Teatroterapia Empty la valenza del mondo teatrale nei sistemi educativi

Messaggio  Maria Gio Dic 11, 2008 11:37 pm

Ciao a tutti,

io penso che le attività di teatro creativo rappresentino una risorsa straordinaria nel contesto dell'educazione e della riabilitazione di persone con disabilità: sviluppano le abilità motorie, verbali e sociali, aumentano l'autostima e la sicurezza, all'interno dei gruppi promuovono la tolleranza, il rispetto e la compresione. Il teatro tuttavia non rappresenta solo uno strordinario strumento educativo poichè esso è soprattutto veicolo di cultura che rafforza la capacità di riconoscere nell'unicità di ogni individuo una ricchezza da condividere e non una diversità che spaventa...che ne pensate?
Maria
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Messaggio  MADDALENA MACARI Sab Dic 13, 2008 12:39 am

La Teatroterapia è una forma di Arteterapia di gruppo sempre più diffusa e conosciuta anche dal grande pubblico. Da parte di alcuni psicologi e teatranti, in Italia come all’estero, è stato sviluppato negli ultimi anni un approccio originale che coniuga le teorie psicologiche e le prassi artigianali dell’allestimento scenico.

Si definisce Teatroterapia la messa in scena dei propri vissuti, all’interno di un gruppo, con il supporto di alcuni principi di presenza scenica derivati dall’arte dell’attore. Essa implica l’educazione alla sensibilità e alla percezione del proprio movimento corporeo e vocale; agisce attraverso la rappresentazione di personaggi extraquotidiani (principalmente improvvisati), ma implica un minuzioso lavoro pre-espressivo indispensabile alla creazione di quell’Altro da sé che rende possibile e consapevole la reazione terapeutica.

Si può dire che l’obiettivo della seduta di teatroterapia è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce, mente e spirito nella relazione con l’altro, gli altri, se stesso e la propria creatività interpretativa.
Gli effetti delle sedute di gruppo continuano a produrre risultati sul singolo anche dopo la seduta stessa in quanto gli stimoli ricevuti entrano a far parte di un’esperienza profonda che la persona può integrare nella vita di tutti i giorni. La Teatroterapia non produce diagnosi, né interpretazioni psicologiche, ma rafforza nuove visioni di sé, non può sostituire cure psicoterapeutiche, ma le affianca.

MADDALENA MACARI

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Messaggio  angela rivieccio Dom Dic 14, 2008 3:42 pm

Si,la teatroterapia costituisce una vera e propria cura per questi soggetti.E' un'attività davvero interessante e altamente formativa per i ragazzi.
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Messaggio  Marianna A. Russo Dom Dic 14, 2008 7:39 pm

La teatroterapia serve per comunicare meglio con gli altri, per vincere esperienze negative...Trasformarsi in qualcun altro, improvvisare una situazione, creare emozioni. Però la teatroterapia non cambia le persone, ad esempio una persona timida non diventerà completamente estroversa, ma grazie al lavoro teatrale può prendere coscienza dei suoi limiti, affrontarli e imparare a convivercie questo è già un gran bel passo in avanti...Da alcuni anni la teatroterapia è entrata anche nelle scuole e si è rivelata molto utile per migliorare i rapporti e la comunicazione tra gli alunni, anche nelle situazioni più impegnative con ragazzi che soffrono di disagio psichico oppure di disturbi comportamentali.

Marianna A. Russo
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