Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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laboratorio - primo incontro e primo video

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Messaggio  Admin Ven Nov 14, 2008 1:45 pm

inserite qui le vostre impressioni dei video mostrati in aula
questo forum è per trascrivere le impressioni che avete messo sul vostro foglio
relative al video sulle barriere architettoniche.

la docente Floriana Briganti Carascon


Ultima modifica di Admin il Lun Nov 17, 2008 12:10 pm - modificato 2 volte.
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Messaggio  TaniaG Dom Nov 16, 2008 10:58 pm

Admin ha scritto:inserite qui le vostre impressioni dei video mostrati in aula

Venerdì scorso ero presente alla lezione e appena visto il video la prima cose che ho pensato è che nonostante quello che si dice riguardo all'integrazione, all'abbattimento delle barriere architettoniche, ecc..non abbiamo fatto molti passi avanti, almeno PRATICAMENTE!!!!
Sono cresciuta con un cugino disabile, malato di distrofia muscolare, costretto su una sedia a rotelle, quindi sono 22 anni che sento parlare sempre delle stesse cose...appunto PARLARE!!!
Il problema credo che sia in TUTTi gli anelli della catena, dalle istituzioni alla persone che vive accanto al diversamente abile..quindi possiamo riempirci la bocca di belle parole, ma come diceva una mia collega aspettiamo che sia sempre qualcun altro a muoversi. E non va bene!
Mi sa di essere stata un pò dura ma è un problema che mi sta veramente a cuore.
Baci a tutte Smile
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Messaggio  colomba.persico Lun Nov 17, 2008 12:07 am

TaniaG ha scritto:
Admin ha scritto:inserite qui le vostre impressioni dei video mostrati in aula

Venerdì scorso ero presente alla lezione e appena visto il video la prima cose che ho pensato è che nonostante quello che si dice riguardo all'integrazione, all'abbattimento delle barriere architettoniche, ecc..non abbiamo fatto molti passi avanti, almeno PRATICAMENTE!!!!
Sono cresciuta con un cugino disabile, malato di distrofia muscolare, costretto su una sedia a rotelle, quindi sono 22 anni che sento parlare sempre delle stesse cose...appunto PARLARE!!!
Il problema credo che sia in TUTTi gli anelli della catena, dalle istituzioni alla persone che vive accanto al diversamente abile..quindi possiamo riempirci la bocca di belle parole, ma come diceva una mia collega aspettiamo che sia sempre qualcun altro a muoversi. E non va bene!
Mi sa di essere stata un pò dura ma è un problema che mi sta veramente a cuore.
Baci a tutte Smile

beh, io su ciò che hai detto concordo , anche se la pratica ci sta, poca ma ci sta, bisognerebbe adesso muoversi anche per coloro che non possono permettersi questi programmi e ausili tecnologici così costosi, ma ciò si potrebbe ovviare... baci
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Messaggio  Antonella Rivellino Lun Nov 17, 2008 12:39 am

avevo inserito un post prima dell'intervento di colomba,ma ora è sparito?
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Messaggio  Claudia Cuccaro Lun Nov 17, 2008 5:30 pm

Venerdì ero presente anche io alla visione del filmato e mi trovo daccordo non solo su quello che è stato affermato da voi, ma vorrei puntare più sull'aspetto psicologico di cui si faceva riferimento anche in classe, in quanto, a causa di queste barriere architettoniche il disabile non ha la possibilità di sentirsi uguale ad un normodotato e la società che dovrebbe essere di sostegno e di aiuto a un diversamente abile, tende, invece, a sottolineare ancor di più l'incapacità di quella PERSONA e a mettere in crisi la sua identità.Saluti a tutte

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Messaggio  Admin Lun Nov 17, 2008 6:35 pm

Antonella Rivellino ha scritto:avevo inserito un post prima dell'intervento di colomba,ma ora è sparito?
antonella sarà quello dell'altro forum
floriana
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Messaggio  Antonella Rivellino Mar Nov 18, 2008 2:50 am

No Floriana,era un altro,ma non fa nulla Wink
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Messaggio  Admin Mar Nov 18, 2008 12:18 pm

allora qualcun altro avrà premuto...perchè avete la stessa chiave di accesso tutti quanti.
mi dispiace non sono riuscita nemmeno a leggerti, resci a ridigitare???
salvate sempre le pagine dopo aver inserito il vostro.
la docente


Ultima modifica di Admin il Gio Nov 20, 2008 10:07 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  Antonella Lucibello Gio Nov 20, 2008 1:36 pm

Aggiungo una piccola riflessione riguardo al tema:" disabilità e barriere architettoniche"affrontato in aula venerdì. Per me progettare senza barriere, significa rispondere alle esigenze fisiche e (spirituali) di tutti e non solo dei diversamente abili. Penso infatti che la barriera architettonica non sia legata solo alla minorazione fisica-motoria. Passeggiare,muoversi in città o attraverso edifici costruiti con misure che rispettino il benessere dell'ambiente urbano e della persona è un diritto di tutti. Il mio è quindi un appello ai nuovi architetti, ingegneri, affinchè progettino con uno sguardo più umano, nell'interesse della "persona" qualunque essa sia:giovane,anziana, disabile o normodotata.
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laboratorio - primo incontro e primo video Empty La mia riflessione sul filmato di venerdì

Messaggio  Rossella Accardo Gio Nov 20, 2008 2:27 pm

Poter vivere serenamente la propria città è difficile per una persona disabile,quando poi le cose vengono complicate dalla maleducazione e dall'ignoranza della gente allora gli ostacoli diventano insormontabili e andare a fare una passeggiata diventa una missione impossibile.
le barriere architettoniche in moltissime città italiane non son ancora state abbattute:troppo pochi ancora gli scivoli e poco rispettati i parcheggi per disabili,troppi i gradini all'entrata dei diversi esercizi commerciali e presso i luogi pubblici,ancora lontana la mente delle persone comuni da un corretto approccio al problema.
credo che prima di qualsiasi lavoro per l'abbattimento fisico delle barriere architettoniche,si debba fare un lavoro mentale:molti piccoli problemi potrebbero semplicemente essere risolti senza voltare lo sguardo dall'altro lato e tendendo una mano a chi ha più bisogno di noi. Un piccolo aggorgimento questo che può rendere più facile la vita di tutti.
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laboratorio - primo incontro e primo video Empty sulle barriere "invisibili"

Messaggio  mariarosaria tarallo Gio Nov 20, 2008 3:13 pm

Rossella Accardo ha scritto:Poter vivere serenamente la propria città è difficile per una persona disabile,quando poi le cose vengono complicate dalla maleducazione e dall'ignoranza della gente allora gli ostacoli diventano insormontabili e andare a fare una passeggiata diventa una missione impossibile.
(...)
credo che prima di qualsiasi lavoro per l'abbattimento fisico delle barriere architettoniche,si debba fare un lavoro mentale:molti piccoli problemi potrebbero semplicemente essere risolti senza voltare lo sguardo dall'altro lato e tendendo una mano a chi ha più bisogno di noi.

Ross, ciao, trovo davvero molto importante questa tua intuzione e riflessione, hai proprio ragione, secondo me, le barriere su cui lavorare sono proprio quelle meno visibili, di cui quelle materiali sono espressione e conseguenza.
Stereotipi e pregiudizi, purtroppo, la fanno ancora da padroni in questa nostra società, anche nel nostro PAese è necessario lottare, quotidianamente e in vari contesti, per dei diritti che dovrebbero essere a dir poco scontati e già riconosciuti: soprattutto, poi, garantiti nel pratico.

Futuri educatori ed insegnanti hanno il compito di lavorare principalmente su se stessi, per poi poter promuovere, insieme ad altre risorse della comunità civile, allo sviluppo di una cultura della differenza e della solidarietà, mettendo da parte interessi egoistici personali, sottolineando con le parole, ma soprattutto con la propria vita il valore della Persona, donando a piene mani le conoscenze che piano piano si acquisiscono ed accogliendo, con umiltà, quelle che a loro volta altri condividono.
Purtroppo nella nostra società sono diffusi ancora il protagonismo, la corsa all'autoaffermazione a danno degli altri, tutto ciò, soprattutto in taluni casi, si rivela grottesco, rende approssimativo ed inutile il sapere, contribuisce allo smarrimento del senso dell'educazione, fa perdere occasioni preziose per una crescita di tanti contesti nella direzione di una più matura, umana civiltà.
Solidarietà non è sostituirsi agli altri nei loro compiti e nelle loro responsabilità, o, come credono alcuni, "fare le cose al posto degli altri", ma, forse, innanzitutto, sentire propri i problemi altrui; io non mi sento cittadina a pieno titolo di una società civile finchè non succederà che tutti lo saranno, già in quanto persone, con dei chiari doveri ma, anche, con dei chiari diritti riconosciuti e garantiti di fatto;
è questa complessità, fatta anche di barriere come quelle che dici, che ci troveremo ad affrontare a tempo pieno, come educatori, docenti specializzati e non, al termine di questi studi, le nostre vite dovrebbero essere a quel punto un NO ben visibile a tutte le barriere tra gli esseri umani, barriere visibile e non! Allora non saranno voti di libretto e di laurea a fare la differenza, ma il vivere quotidiano, costruito su mappe concettuali aventi come parole chiave PERSONA SOLIDARIETà INTEGRAZIONE e tante altre che mi insegnate.... e farà la differenza, speriamo, l'esempio che sapremo dare ai più piccoli, futuri portatori di una cultura della vita, della solidarietà, dell'integrazione, e così via...
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laboratorio - primo incontro e primo video Empty grazie Mariarosaria

Messaggio  Admin Gio Nov 20, 2008 3:38 pm

grazie Mariarosaria
per i tuoi interventi costruttivi e interessanti - che stimolano discussioni,
e per la tua proposta interessante di ordinare il forum.
Per me va benissimo.
Ne parliamo venerdì.
la docente[b]
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laboratorio - primo incontro e primo video Empty ..non solo barriere architettoniche

Messaggio  francesca.pezone Gio Nov 20, 2008 10:01 pm

Anche io sono d’accordo con quanto detto in classe e nella discussione nel forum. Condivido pienamente la posizione di chi giustamente sostiene che si dovrebbero progettare nuovi spazi con ausili accessibili a tutti e a questo punto credo che sia necessario anche cambiare mentalità oppure "cultura" perchè trovo che sia da incivili parcheggiare ad esempio di fronte ad uno scivolo opp. parcheggiare negli spazi riservati ai diversamente abili…si dovrebbe rispettare l’altro non solo perché diversamente abile ma in quanto PERSONA, senza cadere nell’atteggiamento pietistico. Riflettendo però mi sono accorta che il problema non sta solo nelle barriere architettoniche, ma ci sono barriere culturali, barriere della comunicazione: barriere che ostacolano la nostra libertà, barriere che ci impediscono di andare avanti, che limitano il nostro agire, il nostro vivere in modo agevole, comodo, autonomo e sicuro. Da qui parte la battaglia contro le barriere da quella architettonica che limita la mobilità a molte persone, alla barriera sensoriale che impedisce al sordo di capire un messaggio o al cieco di leggere un cartello, alla barriera culturale che non permette al bambino con difficoltà di inserirsi nella scuola, alla barriera psicologica che spesso ci frena nella relazione con chi è "diverso" da noi, alla barriera sociale che non permette a tutti essere considerati con dignità.
Giusto quindi che ci si attivi per rimuovere e abbattere tutte le barriere.
Spesso pensiamo che le barriere non siano un problema di tutti, ma che riguardino solo una parte della società, le persone che riteniamo appartenere alla categoria dei cosiddetti "disabili". E poi lo sappiamo, i disabili non siamo noi, sono gli altri, cioè si tende a non capire il problema fino in fondo solo quando non ci si trova all’interno.
In questo modo vengono messe in evidenza sempre le solite barriere: il gradino, lo scivolo, la mancanza del corrimano, l'assenza di scritte a rilievo per i ciechi perdendo in questo modo quella che dovrebbe essere una visione positiva e costruttiva del problema: non solo barriere da rimuovere per alcuni, ma l'attenzione ad uno spazio della casa e della città, attento alle esigenze di tutti. Scopriamo così che non ci sono solo persone disabili in carrozzina, ma ci sono anche mamme con i passeggini, non ci sono solo persone con le stampelle, ma ci sono anziani che si muovono con il bastone o con un carrellino- deambulatore. Il mondo non si divide tra disabili e non, la gente è l'insieme di persone diverse, diverse per età, per cultura, per idee, per abilità diverse... per mille motivi. E la diversità è un bene, non un male, anzi è una ricchezza da saper cogliere in tutte le situazioni.
Solo passando da una visione limitata ferma sul "rimuovere la barriera" ad una visione più ampia, rivolta al "progetto per tutti" possiamo cambiare le cose e cogliere una dimensione più generale del problema. Progettare senza barriere, vuol dire anzitutto porre attenzione ai reali problemi della gente. Pensare ai bambini, ai ragazzi, alle mamme e alle famiglie, agli anziani e alle persone in difficoltà. Pensare a chi ha bisogni particolari e a chi ha meno abilità, o che ha delle abilità diverse, quindi maggiore attenzione a spazi, colori, illuminazione, arredi e attrezzature possono portare alla realizzazione di ambienti di vita in cui stare tutti bene.
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laboratorio - primo incontro e primo video Empty bisogna lottare.....

Messaggio  manuela calenzo Sab Nov 22, 2008 5:07 pm

Nonostante oggi viviamo in un mondo “iper-tecnologico” ci sono ancora molte persone che soffrono di ridotte capacità motorie, visive o uditive e si trovano, purtroppo, ad essere ancora discriminate poichè nelle nostre città, e in particolare nei piccoli paesi, sono ancora presenti tante barriere architettoniche, nonostante le Leggi ne impongono l’eliminazione.
Tutti gli edifici pubblici e privati dovrebbero essere realizzati in modo tale da rendere a queste persone disabili più facile l'accesso ai servizi che un ambiente offre, perchè l’eliminazione delle Barriere Architettoniche è un diritto del cittadino disabile e solo in questo modo si può realizzare quell'effettiva integrazione e migliorarne la qualità della vita.
Portare a compimento e diffondere tra le persone questo progetto non è solo un modo per favorire e migliorare l’accessibilità ma può e deve diventare un momento decisivo per promuovere un nuovo e più profondo senso civico, perchè le barriere architettoniche sono il frutto di altre barriere, ben più gravi e dure da estirpare, quelle di tipo culturale.

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laboratorio - primo incontro e primo video Empty "progetto per tutti" (sull'intervento di Francesca)

Messaggio  mariarosaria tarallo Dom Nov 23, 2008 9:50 pm

francesca.pezone ha scritto:Anche io sono d’accordo con quanto detto in classe e nella discussione nel forum. Condivido pienamente la posizione di chi giustamente sostiene che si dovrebbero progettare nuovi spazi con ausili accessibili a tutti e a questo punto credo che sia necessario anche cambiare mentalità oppure "cultura" perchè trovo che sia da incivili parcheggiare ad esempio di fronte ad uno scivolo opp. parcheggiare negli spazi riservati ai diversamente abili…si dovrebbe rispettare l’altro non solo perché diversamente abile ma in quanto PERSONA, senza cadere nell’atteggiamento pietistico. (...) Da qui parte la battaglia contro le barriere da quella architettonica che limita la mobilità a molte persone, alla barriera sensoriale che impedisce al sordo di capire un messaggio o al cieco di leggere un cartello, alla barriera culturale che non permette al bambino con difficoltà di inserirsi nella scuola, alla barriera psicologica che spesso ci frena nella relazione con chi è "diverso" da noi, alla barriera sociale che non permette a tutti essere considerati con dignità.
Giusto quindi che ci si attivi per rimuovere e abbattere tutte le barriere.
(...). Il mondo non si divide tra disabili e non, la gente è l'insieme di persone diverse, diverse per età, per cultura, per idee, per abilità diverse... per mille motivi. E la diversità è un bene, non un male, anzi è una ricchezza da saper cogliere in tutte le situazioni.
Solo passando da una visione limitata ferma sul "rimuovere la barriera" ad una visione più ampia, rivolta al "progetto per tutti" possiamo cambiare le cose e cogliere una dimensione più generale del problema. Progettare senza barriere, vuol dire anzitutto porre attenzione ai reali problemi della gente. Pensare ai bambini, ai ragazzi, alle mamme e alle famiglie, agli anziani e alle persone in difficoltà. Pensare a chi ha bisogni particolari e a chi ha meno abilità, o che ha delle abilità diverse, quindi maggiore attenzione a spazi, colori, illuminazione, arredi e attrezzature possono portare alla realizzazione di ambienti di vita in cui stare tutti bene.
___________________________________________________________
ciao, veramente molto bello e importante, secondo me, questo tuo riferimento, Francesca, alla necessità di progettare gli spazi in cui si svolge la ns.esistenza in modo che davvero Tutti possano viverci senza incontrare barriere. Grazie al tuo intervento mi è tornato in mente uno degli aspetti più belli che è stato possibile rilevare durante la prima e la terza esperienza di tirocinio di base, in due scuole, rispettivamente paritaria e pubblica; in entrambe si erano progettati gli spazi per e CON i bambini, a partire, ad es., dalla scelta dei colori delle pareti...e prevedendo, nella struttura architettonica, dei percorsi finalizzati anch'essi all'apprendimento. Dovrebbe essere dovunque così e tutti gli spazi, come hai ricordato, dovrebbero essere progettati a misura di TUTTI noi. Ci vorrebbero politiche integranti tutte le risorse (comprese quelle finanziarie) della società! Non sarebbe impossibile, secondo me.
Gli esseri umani sono meravigliosi, ma hanno 'sto vizio assurdo di non fare mai le cose organicamente a lungo termine, di non dare respiro pratico prolungato a quelle sinergie che sono così bravi a progettare sulla carta, secondo me questa capacità sinergica su scala più ampia noi esseri umani la possediamo, ma siamo ad uno stadio della nostra evoluzione ancora non pienamente maturo tanto da esprimerla pienamente (scusatemi queste idee che sembreranno un po' assurde, ma scrivo a braccio i pensieri così come mi vengono, sorry) Sulla scia di questo tuo intervento, vorrei postare un video, che inserisco nell'apposita sezione. Ci sono nel testo della canzone, dei passaggi molto vicini a quanto tu hai ricordato. Lo trovate anche CLICCANDO QUI


Ultima modifica di mariarosaria tarallo il Ven Dic 05, 2008 2:14 am - modificato 1 volta.
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laboratorio - primo incontro e primo video Empty riflessioni sulla legislazione vigente sulle barriere architettoniche

Messaggio  teresa aligante Lun Nov 24, 2008 8:54 pm

A proposito di barriere architettoniche penso che sia opportuno in questa sede fare un breve riferimento anche alle principali leggi che regolano tale materia nel nostro paese.
Le prime disposizioni tecniche per il superamento delle barriere architettoniche sono contenute nella Circolare Ministeriale del 19 giugno 1968, successivamente riprese ed ampliate dal D.P.R. del 27 aprile 1978 che costituisce un punto fondamentale nella disciplina della materia, soprattutto per quanto riguarda le direttive di progettazione senza barriere architettoniche negli edifici pubblici a carattere collettivo e sociale.
La legge 13 del 1989 affronta le problematiche della progettazione senza barriere nell'ambito dell'edilizia residenziale, quindi negli edifici privati di nuova costruzione, negli interventi di ristrutturazione, negli spazi esterni di pertinenza e di accesso. Precedentemente le prescrizioni normative si riferivano alle opere ed agli edifici pubblici e privati “aperti al pubblico”, e poco significativamente agli interventi di edilizia residenziale.
Con la legge 13 le disposizioni per favorire la fruizione degli spazi vengono estese a tutti gli edifici privati, residenziali e non, in sede di nuova costruzione o di ristrutturazione degli stessi.
La Legge 13/89 prevede l'erogazione annuale di contributi per l'eliminazione di barriere architettoniche negli edifici privati. I contributi possono essere concessi per interventi su immobili privati già esistenti ove risiedono in forma effettiva, stabile ed abituale disabili con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti. I contributi vengono concessi anche per l'acquisto di attrezzature finalizzate a rimuovere gli ostacoli all'accessibilità su immobili adibiti a centri o istituti residenziali per l'assistenza.
Il 14 giugno dello stesso anno viene emanato il D.M. 236, il Regolamento di attuazione della Legge 13/89. Viene definito, in questa occasione ed in una accezione più ampia, il concetto di "barriera architettonica". Per barriere architettoniche si intendono:
- gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
- gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti;
- la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
Si delineano, inoltre, tre livelli qualitativi di progettazione e costruzione, espressi attraverso i concetti di: accessibilità, visitabilità ed adattabilità. All'art. 2 del decreto 236 del 1989 si legge:
a) per accessibilità si intende la possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l'edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.
b) per visitabilità si intende la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. Sono spazi di relazione gli spazi di soggiorno o pranzo dell'alloggio e quelli dei luoghi di lavoro, servizio ed incontro, nei quali il cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta.
c) per adattabilità si intende la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.
L’attuale normativa in materia di barriere architettoniche prevede, in definitiva, che tutti gli edifici, privati e pubblici, nonché gli spazi urbani siano progettati in modo da renderli accessibili ed utilizzabili anche dalle persone con problemi di mobilità. E tuttavia, le leggi in vigore non bastano a garantire una reale accessibilità. Nelle nostre città italiane, infatti, sono ancora presenti tante barriere architettoniche, malgrado le norme che ne impongono l’eliminazione. È una realtà che riguarda tutto il paese, e non solo l’eterno “arretrato” Sud (es. video Pistoia). Ed è per questo che penso che la questione si ponga innanzitutto a livello di cultura e atteggiamenti: purtroppo e nonostante le leggi non è data una giusta considerazione al problema delle barriere architettoniche, non ci si rende davvero conto che la loro eliminazione è necessaria per favorire l’integrazione delle persone diversamente abili e rispettare la loro esigenza di autonomia, di fruibilità in sicurezza di spazi privati e pubblici e di dignità sociale.

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Messaggio  MADDALENA MACARI Lun Dic 01, 2008 1:54 pm

Sono assolutamente convinta che il diritto a vivere una vita più o meno "normale" non può che essere rappresentata da chi la disabilità la vive in prima persona, pertanto penso che sia arrivato il momento che il popolo dei didabili, delle loro famiglie e di noi tutti, si unisca sotto una stessa bandiera affinchè con forza e determinazione si possa dire BASTA alle ingiustizie per troppo tempo subite dalle persone disabili.

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Messaggio  Autieri Alessandra Ven Nov 06, 2009 2:03 am

Venerdì scorso,subito dopo la visione del filmato,ha avuto luogo, in aula, un confronto molto importante, a mio avviso, in quanto sono state affrontate diverse tematiche relative ai diversamente abili, ed in particolare quello delle barriere architettoniche. Queste costituiscono delle muraglie insormontabili nella società odierna, per tantissime persone, impedendo loro di potersi confrontare con persone normodotate, anche solo per poter dimostrare a se stessi di non essere così "diversi". I fattori barrieranti possono essere anche mentali per un portatore di handicap,come nel caso dell'atleta che ha partecipato alle Olimpiadi con delle protesi.
Quel video mi ha trasmesso emozoni forti, anche perchè la determinazione, la forza d'animo e la voglia di tagliare per primo il traguardo erano percepibili a pelle.
Insomma,una persona con tutti i requisiti in regola,dal punto di vista visivo. Personalmente.ho avuto come la sensazione che non fosse un diversamente abile a correre,ma una persona ome tutte le altre........In fondo chi può stabilire cosa determini la normalità, e, soprattutto,chi sia veramente disabile?Nella mia percezione visiva,le protesi rappresentavano un dettaglio insignificante rispetto alla fisicità di quell'atleta,il cui desiderio era dimostrare di essere come tutti gli altri.
Alessandra Autieri.

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Messaggio  Valentina Fusco Dom Nov 22, 2009 3:06 pm

Cosa aggiungere al tuo commento Mariarosaria? Credo che tu sia stata molto esaustiva e precisa...condivido a pieno la tua tesi, e anche io credo che bisogna partire prima dalle barriere invisibili, ossia quelle presenti nella nostra mente...per poi passare a quelle della realtà. Perchè solo sconfiggendo quelle presenti in noi possiamo evitare di crearle al nostro esterno...inoltre io credo che tutto quello che succede nella nostra società sia dovuto ad una sorta di menefreghismo, non sempre cattivo, alcune volte dovuto al fatto che un determinato argomento si sente lontano e quindi non gli si da importanza...fortunatamente il numero delle persone diversamente abili è in percentuale inferiore alle persone normodotate...ma io credo che se ognuno di noi avesse delle esperienze dirette (per es. nelle proprie famiglie) a riguardo forse la mentalità delle persone sarebbe diversa perchè in qualche modo l'argomento toccherebbe un pò tutti...
So che è brutto dirlo ma forse le persone dovrebbero provare sulla propria pelle cosa vuol dire non poter svolgere in maniera NORMALE tutte quelle attività che per noi sono scontate e semplici...aggiungo inoltre che tutti siamo uguali...a tutti noi è stata donata la vita... e tutti noi dobbiamo essere messi in condizione di poterla vivere pienamente.

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Messaggio  scalzone amelia Lun Gen 11, 2010 11:50 pm

Da esperienze vissute con un mio amico disabile posso dire con certezza che nel nostro paese quello delle barriere architettoniche è un grosso problema e non mi riferisco solo ad autobus o parcheggi ma anche e soprattutto a luoghi di svago come un locale pubblico che non possiede mezzi per facilitare la vita a queste persone che hanno diritto di divertirsi

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