Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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la diversità

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Messaggio  MADDALENA MACARI Sab Nov 29, 2008 11:33 pm

A proposito di diversità non sono daccordo con Mariapia sul fatto che il diverso fa paura.
A tal proposito, vorrei citare una frase che a me ha colpito molto di M. Yourcenaur:
" Il nostro errore più grande è quello di cercare negli altri le qualità che non hanno, trascurando di esaltare quelle qualità che realmente possiedono".
Detto questo vorrei invitare alla riflessione su queste parole della Yuorcenaur, soprattutto per noi future insegnanti di sostegno...
Secondo me è importante che ognuno di noi debba guardare oltre...
Ciao a tutte...a presto...

MADDALENA MACARI

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Messaggio  Angela La Mura Dom Nov 30, 2008 12:11 am

Dato per assunto che la perfezione non esiste e che per normalità si indende essere nella norma,urlo a gran voce: "chi è normale scagli la prima pietra".

Angela La Mura

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la diversità - Pagina 2 Empty comunicare con il "diverso"

Messaggio  manuela calenzo Dom Nov 30, 2008 1:52 pm

Credo che l'unico modo per vivere pacificamente con gli altri e soprattutto comunicare con il "diverso" sia quello di accettare le differenze, perchè esse esistono e anche se ci fanno paura, bisogna convincerci che la vita sociale ci impone che si devono tollerare anche le cose che ci spaventano e con le quali non riusciamo a dialogare: bisogna abbattere quella barriera tra noi e la diversità, trovare il modo per comunicare nell'incomunicabilità. Le differenze sono anche positive, in quanto motivo di arricchimento, di confronto e di apertuta mentale. Per questo è fondamentale e necessaria la cultura dell'accettazione della diversità, educando i ragazzi, già dalla scuola primaria, a confrontarsi, a collaborare, interagire con quelle persone che vengono considerate "anormali".

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la diversità - Pagina 2 Empty La diversità

Messaggio  chiara.cicione1 Dom Nov 30, 2008 2:11 pm

Volevo riportare un brano che mi e piaciuto molto. Esso è tratto dal libro "Nati due volte" di Giuseppe Pontiggia:
Niente. Chi è normale? Nessuno.
Quando si è feriti dalla diversità, la prima reazione non è di accettarla, ma di negarla. E lo si fa cominciando a negare la normalità. La normalità non esiste. Il lessico che la riguarda diventa ad un tratto reticente, ammiccante, vagamente sarcastico. Si usano nel linguaggio orale, i segni di quello scritto: " I normali, tra virgolette"; oppure: "I cosiddetti normali".
La normalità-sottoposta ad analisi aggressive non meno che la diversità-rivela incrinature, crepe, deficienze, ritardi funzionali, intermittenze, anomalie. Tutto diventa eccezione e il bisogno della norma, allontanato dalla porta, si riaffaccia ancora più temibile dalla finestra. Si finisce così per rafforzarlo, come un virus reso invulnerabile dalle cure per sopprimerlo. Non è negando le differenze che lo si combatte, ma modificando l'immagine della norma.
Quando Einstein, alla domanda del passaporto, risponde:"alla razza umana", non ignora le differenze, le omette in un orizzonte più ampio, che le include e le supera. E' questo il passaggio che si deve aprire: sia a chi fa della differenza una discriminazione, sia a chi, per evitare una discriminazione, nega la differenza.

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Messaggio  angela cecere Dom Nov 30, 2008 4:31 pm

Sono assolutamente concorde con Mariarosaria nel ritenere che la normalità non esiste, soprattutto dal momento che la diversa abilità viene oggi letta come la possibilità di tutti di raggiungere pari obiettivi attraverso abilità diverse.Fondamentalmente nessuno è normale siamo tutti diversi soprattutto se ascriviamo la normalità a certi parametri,regole sociali,etiche,civili cui conformarsi che chiunque (chi più chi meno) viola in determinate accezioni.

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la diversità - Pagina 2 Empty ...pluralità di categorie di normalità

Messaggio  francesca.pezone Dom Nov 30, 2008 5:12 pm

..dunque riferendomi alla citazione di Pontiggia nel testo Nati due volte, e rispetto alla sua idea di normalità che condivido, è possibile considerare la disabilità come una pluralità di categorie di normalità che si riconoscono nella differenza: riconoscendo ed enfatizzando le differenze si modifica l'imagine della norma che diventa così una puralità di differenze...tali diversità poi, sono fra loro interagenti e si compensano vicedevolmente, rendento tutto l'universo umano lo spazio più diversificato possibile, in continua mutazione e frammentato in una pluralità di modi di agire, di pensare, di funzionare, che fanno di ognuno un essere unico ed irrepetibile.
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la diversità - Pagina 2 Empty re: la diversità

Messaggio  teresa aligante Dom Nov 30, 2008 11:55 pm

Sono concorde con quanto sostenuto nei primi post: il problema è la paura del diverso, e la tolleranza, a volte, è solo una sorta di indifferenza indice di un relativismo culturale radicale che inneggiando al rispetto delle differenze non fa altro che rivendicare un diritto alla chiusura e alla non accettazione dell’altro.
Voglio a questo proposito condividere con voi delle parole pronunciate da un filosofo franco-libanese, Selim Abou, che si è espresso proprio sulla logica del relativismo:
“…il dogma del relativismo culturale ha mitizzato un diritto alla differenza che va a ritorcersi proprio contro coloro a beneficio dei quali era stato proclamato; un diritto alla differenza, che come mi propongo di dimostrare, significa diritto alla chiusura, diritto alla repressione e, al limite, diritto alla morte. Definendo l’uomo soltanto attraverso la sua cultura, il relativismo radicale lo riduce al suo essere sociale; lo spoglia della ragione teorica e pratica, che è come dire della libertà di pensiero e di azione; gli vieta l’uso di quella ragione libertà che lo abilita a prendere le distanze dalla sua società e dalla sua cultura, per criticarle e trasformarle…il diritto alla chiusura: è questo il primo esito contorto del diritto alla differenza esaltato dal relativismo culturale.”
Penso che queste parole, anche se pronunciate rispetto ad un tema specifico, possano essere indicative del rischio che si corre in generale a ragionare solo nei termini della cultura a cui si appartiene e ad accettare solo ciò che parte di essa. E fanno, inoltre, riflettere sullo stato di subalternità in cui i disabili sarebbero relegati in mancanza di politiche di inclusione sociale: il rischio è quello di formare dei mondi a parte, dei “ghetti” sociali e culturali che non comunicano fra loro. Sottolineando la differenza dei disabili si rischia di escluderli anzichè valorizzarli (esempio di pystorius). La soluzione del problema non può che essere l’integrazione, bisogna aprirsi e non aver paura di conoscere il diverso, perché la conoscenza è il presupposto per poter “amare”…

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Messaggio  MADDALENA MACARI Lun Dic 01, 2008 1:38 pm

"Ogni persona brilla con luce propria fra tutte le altre. Non ci sono due fuochi uguali, ci sono fuochi grandi, fuochi piccoli e fuochi di ogni colore. Ci sono persone di un fuoco sereno, che non sente neanche il vento, e persone di un fuoco pazzesco che riempie l'aria di scintille. Alcuni fuochi, fuochi sciocchi, nè illuminano nè bruciano, ma altri si infiammano con tanta forza che non si puo guardarli senza esserne colpiti, e chi si avvicina si accende".
Eduardo Galeano
Questa frase mi ha molto colpito e volevo condividerla con voi perchè secondo me spiega bene il concetto di diversità...

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la diversità - Pagina 2 Empty Guardare con occhi diversi la diversità

Messaggio  Lucia Calabrese Lun Dic 01, 2008 1:41 pm

Sono stati affrontati, come ha sottolineato Simona, molteplici aspetti della diversità. Su uno in particolare vorrei soffermarmi. Mi riferisco al modo in cui un’esperienza con un disabile può coinvolgere e investire ogni aspetto della nostra persona ponendoci difronte ai nostri dubbi, incertezze, paure; un'esperienza simile può farci intraprendere un viaggio dentro noi stessi dove i capisaldi e le certezze vengono messe in discussione.
È fondamentale soffermarsi su quest’aspetto importante, a mio avviso, nel nostro percorso formativo e di vita. Insomma, fare i conti prima con noi stessi per poi guardare “con occhi diversi” la diversità.

Lucia Calabrese

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la diversità - Pagina 2 Empty sul viaggio...

Messaggio  mariarosaria tarallo Lun Dic 01, 2008 1:45 pm

Lucia Calabrese ha scritto:Mi riferisco al modo in cui un’esperienza con un disabile può coinvolgere e investire ogni aspetto della nostra persona ponendoci difronte ai nostri dubbi, incertezze, paure; un'esperienza simile può farci intraprendere un viaggio dentro noi stessi dove i capisaldi e le certezze vengono messe in discussione.
Lucia Calabrese

Ciao, Lucy, trovo proprio bella questa immagine del viaggio, da fare poi realmente, concretamente, sicuramente venire a contatto con determinate storie fa fare i conti con quanto tu hai detto, soprattutto in quanto alle certezze, grazie per avere evidenziato questo aspetto importantissimo. Un abbraccio.
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Messaggio  rita moscatelli Lun Dic 01, 2008 7:55 pm

Carmela, sono pienamente d'accordo con te, in quanto ritengo che il primo passo per la realizzazione di una società realmente aperta ai problemi della disabilità sia quello di superare due atteggiamenti negativi per eccellenza : la paura e la pena nei confronti del diversamente abile.Penso inoltre che un buon insegnante di sostegno debba indirizzare proprio a questo i bambini normodotati.
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la diversità - Pagina 2 Empty La diversità

Messaggio  Miriam Smarrazzo Lun Dic 01, 2008 8:08 pm

Si nota il proliferare di una strana moda linguistica che pare aver contagiato un pò tutti, ovvero la tendenza a creare neologismi per definire le persone con disabilità, coniando termini senza alcuno spessore concettuale e la cui unica motivazione é cercare di abbellire nominalmente quello che della realtà, in fondo, non riusciamo / vogliamo accettare e trattare in maniera matura e coscienziosa.
L'analisi sociolinguistica della creazione di graziosi neologismi che riabilitino il concetto di disabilità che la società moderna ha stigmatizzato per una forma di ignoranza (nel senso di non-conoscenza), evidenzia come sia ancora difficile per molte persone approcciarsi in maniera spontanea e matura alla disabilità.
La creazione di neologismi del genere non é altro che la conseguenza della primitiva paura dell'Uomo del "diverso".
Ciò che é diverso spaventa perché é sconosciuto, perché non rientra nei canoni che la società ed il consumismo ci hanno inculcato attraverso i mass-media e le immagini patinate sulle riviste.
Tanta é la paura del diverso che nel neologismo in questione questa diversità viene addirittura enfatizzata e sottolineata!
Il dis-abile, persona priva di una qualche abilità, diventa un divers-abile, una persona dalle abilità diverse. Ma diverse da chi?
Si parla sempre dei disabili come di una categoria omogenea, non meglio definita, composta di tante persone non ben identificate.
Ma i disabili non sono omogenei, come non lo sono gli abili. Siamo tutti estremamente eterogenei !!!!!!!!!!!!!!

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Messaggio  giusappina d'angelo Mar Dic 02, 2008 6:28 pm

anch'io come tante altre sono concorde nel ritenere che la diversità non deve essere intesa come fattore discriminante o emarginante, ma essa rappresenta una risorsa da valorizzare, in quanto ognuno di noi è portatore di bisogni,esigenze e esperienze diverse che per poter contribuire alla crescita e allo sviluppo pieno della personalità e delle potenzialità hanno bisogno, a volte, anche di qualcosa di particolare e quindi speciale. flower

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la diversità - Pagina 2 Empty LA PAURA DELLE DIVERSITA'

Messaggio  cantone maria teresa Mer Dic 03, 2008 5:06 pm

Perche gli uomini hanno paura della diversità ? Forse perchè non si conosce la diversità ? Allora perche' non informarsi ? Tante diversità sono presenti nel nostro quotidiano , una di queste è la disabilità , di cui , solitamente ,si ha una conoscenza superficiale . Secondo me è proprio "l'ignoranza "a creare disagio e addirittura paura in noi . Anch'io , devo ammetterlo , "ho paura" di confrontarmi con i disabili , paura di provare pietà , di lasciar trasparire il mio disagio ... Spero , anche grazie ai corsi che stiamo seguendo ,di superare del tutto queste incertezze !

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la diversità - Pagina 2 Empty Re: la diversità

Messaggio  teresa aligante Mer Dic 03, 2008 7:18 pm

si ha paura della diversità semplicemente perchè ciò che non si conosce spaventa...e badiamo bene a mettere delle barriere per tenerci lontani. Sono d’accordo con te, è l’”ignoranza”, ovvero la “non conoscenza” a generare la paura e il disagio. Solo attraverso il confronto si può superare questo blocco e magari capire che quello che immaginiamo come una paura può invece essere un’occasione di crescita.

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la diversità - Pagina 2 Empty paura della diversità

Messaggio  elvira70 Mer Dic 03, 2008 9:35 pm

sono d'accordo con voi che il non conoscere e anche l'ignoranza fa crescere in noi la paura veso la diversità, anche se quando penso ad un bambino con dei problemi sento una molla scattare dentro anche se molte sono le paure e le incertezze.

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la diversità - Pagina 2 Empty il problema

Messaggio  Antonella Rivellino Mer Dic 03, 2008 10:00 pm

Il problema,oltre ad essere di natura culturale ( come avete sottolineato :si ha paura di ciò che si conosce poco e male!)
è anche di natura sociale: per tanti anni le persone che presentavano disabilità sono state " tenute nascoste" e solo oggi si comincia a vederne di più nei nostri abituali luoghi di ritrovo,è ovvio quindi che,per chi non è abituato,si possa provare una sorta di disagio.

Ho un cugino ( di due anni più grande di me) con tetraparesi spastica molto accentuata,fin da bambina ho assistito ad una variegata gamma di reazioni da parte delle persone (di ogni livello sociale!)che incontravamo per strada: curiosità,paura,pietà,digusto,imbarazzo...è quasi sempre così quando " si presenta" in un contesto nuovo,ma basta "insistere",le persone si "abituano" ( anche se è brutto dirlo),cominciano a guardare meno le sue gambe e le sue braccia e a cominciare ad interagire con lui in qualche modo,guardandolo imparano a vederlo in modo diverso.
Ecco perchè secondo me, è fondamentale "socializzare" l'handicap,non solo per migliorare la vita di queste persone,ma anche per offrire una possibilità di apertura,a chi proprio non sa da dove partire.
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la diversità - Pagina 2 Empty Re: la diversità

Messaggio  ivana.clemente Mer Dic 03, 2008 11:58 pm

è vero! si ha paura della diversità per i mmotivi più svariati (ignoranza e molte altre)! questo crea un aspetto altamente discriminante nel senso che si tende più a dire "poverino ha difficoltà, lui è più debole, non ce la fa" invece di concentrare le forze sulle reali potenzialità della persona! ogniuno è diverso e se tutti iniziamo a ragionare in quest'ottica molti problemi (di integrazione in primis) verranno, se non cancellati, ma almeno attenuati!
bacini! iv!
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Messaggio  Angela La Mura Gio Dic 04, 2008 12:40 am

Sono daccordo con voi sul fatto che si ha paura della diversità perchè a volte non si conosce molto bene l'inconveniente, ci sentiamo impotenti e non sappiamo cosa fare. Questa paura è frutto delle nostre insicurezze e dei nostri pregiudizzi perchè se accettiamo la diversità la affrontiamo in modo più sereno e tranquillo.
Purtroppo ancora molto spesso la diversità è vista e vissuta come un mondo a sè stante.
Tanto è stato fatto ma ancora non basta a debellare i pregidizzi, la discriminazione e la paura.

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Messaggio  carmela.romano Gio Dic 04, 2008 11:25 am

Ciao ragazze,
sono concorde con voi che la non conoscenza del diverso alimenta in noi paura, disagio, sul come comportarci.
Carmela Romano.

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Messaggio  rita_anvg Gio Dic 04, 2008 11:43 am

Io penso che, spesso, la diversità la creaiamo noi con le nostre paure; so bene che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, ma è proprio quella paura che fa nascere in noi il sentimento di pietismo (di cui parlava sopra Ivana) che non è certo la base più solida di un'interazione tra noi ed un soggetto disabile.
Capisco che l'ignoto (quello che ignoriamo o non conosciamo) spaventa tutti, ma cosa ci fa paura realmente? la nostra reazione o la loro?
Buona giornata a tutti sunny
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la diversità - Pagina 2 Empty Re: la diversità

Messaggio  orefice.veronica Gio Dic 04, 2008 11:46 am

Ragazze anchio concordo nell'affermare che cisono moltissime persone che si spaventano difronte a cose di cui nemmeno conoscono il significato. Esempio tipico è la non conoscenza del mondo dei disabili, c'è chi pensa che è meglio rimanere nel buio, che questo è un argomento non interessante... invece no...Ricordiamoci che è compito dell'intera società sapere e soprattutto sapere come far interagire chi non ha scelto di avere problemi....proprio conoscendoli si impara , quanto, questi possono insegnarci.......è di come è bello fare qualcosa per loro ed in cambio ricevere altettanti insegnamenti.Non discriminiamo le loro diversità...ma VALORIZZIAMOLE!!!!!!!!


Ultima modifica di orefice.veronica il Mar Dic 09, 2008 3:58 pm - modificato 1 volta.

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la diversità - Pagina 2 Empty la conoscenza delle diversità elimina la paura della differenza

Messaggio  teresa casillo Gio Dic 04, 2008 1:24 pm

"La verità è tanto più difficile da sentire, quanto più a lungo la si è taciuta". Proprio ricordando questa frase di Anna Frank mi piacerebbe stimolare una nuova discussione.


tutti ricordiamo la Shoah che è stata la forma più terribile che l'essere umano ha escogitato per negare dignità alle diversità, fino alla loro totale distruzione. Tale crimine nasce da processi psicologici di identificazione personale e collettiva che possono partorire mostri e capri espiatori, soprattutto quando vengono canalizzati da forze politiche, economiche e culturali interessate ad allontanare da sé il peso di responsabilità determinate.

Oggi più che mai c'è chi opera attivamente per far ricadere proprio sulle spalle di chi subisce i meccanismi di esclusione e impoverimento, la responsabilità di un'insicurezza e una paura che si stanno diffondendo a macchia d'olio nel mondo, e in particolare in Occidente. Gli "scarti" di cui parla il sociologo Zygmunt Bauman sono sempre a rischio di essere "ristretti" e stigmatizzati.

Per questo, credo che bisognerebbe stare accanto a tutti coloro che hanno sofferto e continuano a soffrire perché considerati "rifiuti" da eliminare. Imparare a conoscere il "diverso" è l'insegnamento migliore per annullare la differenza.

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la diversità - Pagina 2 Empty Re: la diversità

Messaggio  aiello maria Gio Dic 04, 2008 2:27 pm

Anche io ritengo che sono molti quelli che hanno paura della diversità.
Credo, infatti, che si tratti più che altro della paura di affrontare l'altro in relazione "al come comportarsi".
Per questo si preferisce "fuggire", piuttosto che affrontare una realtà così importante che va integrata e affrontata giorno per giorno.
Secondo me aver paura della disabilità significa aver paura di sè stessi, del fatto di non riuscire ad accettare prima sè stessi.
Eppure queste persone ci insegnano che nella vita bisogna sfidare qualsiasi paura e qualsiasi difficoltà per riuscire a vivere una vita migliore, e soprattutto improntata alla solidarietà e al rispetto dell' altro.
BUONA GIORNATA A TUTTI

aiello maria

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la diversità - Pagina 2 Empty la diversità fa paura

Messaggio  rita moscatelli Dom Dic 07, 2008 9:30 pm

Secondo me non è la diversità in sè che fa paura: si ha paura invece di ciò che è destabilizzante. Ognuno di noi infatti è attaccato alle sue sicurezze, al suo "benessere", alla sua quotidianità, e costatare che ciò che noi consideriamo quasi un diritto acquisito è qualcosa di cui tante persone sono invece prive, ci mette di fronte alla contraddittorietà della vita, alla mancanza di risposte razionali a tanti interrogativi. E così preferiamo fuggire. Infatti è più facile fuggire che cercare risposte a domande come "Perchè proprio a quel bambino?", "Perchè proprio a quella madre?" e "Che cosa ho fatto io per meritare le mie sicurezze, il mio "benessere", la mia quotidianità?".
Secondo me non è la diversità che fa paura, ma la consapevolezza che a tanto dolore che ci circonda, in fin dei conti, non c'è una spiegazione.
Rita Moscatelli

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