Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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disabilità e aiuti legislativi

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Messaggio  elvira70 Gio Dic 04, 2008 12:42 pm

Forse c'è bisogno di maggiore attenzione anche da parte delle istituzioni,infatti spesso si sente parlare della mancanza di aiuto a tali livelli. Vi faccio leggere un articolo di una mamma di bambino disabile.
Antonella, una madre, usa i diritti riconosciuti dalla legge 104. Scrive una lettera a Repubblica per invitare il ministro a passare qualche ora nella sua casa per capire come quei tre giorni al mese siano una boccata d´ossigeno e non “un abuso”. Il ministro risponde: andrà a trovarla volentieri così potrà “spiegarle direttamente i contenuti e gli obiettivi delle mie modifiche alla legge 104″

ROMA - Antonella Cascioli è una giovane donna con tre bambini di cui uno disabile al cento per cento. Utilizza i diritti riconosciuti dalla legge 104 che permette ad un lavoratore di prendere tre giorni di permesso al mese per assistere un familiare con handicap gravi. Legge che Brunetta, il ministro della Funzione Pubblica - convinto che fra gli statali ci siano un sacco di fannulloni che ne approfittano senza diritto - vorrebbe modificare. Antonella scrive una lettera a Repubblica (pubblicata ieri) per invitare il ministro a toccare con mano come vive una famiglia con un disabile a carico: gli chiede di passare qualche ora nella sua casa per capire come quei tre giorni al mese siano una boccata d´ossigeno e non “un abuso”.
Il ministro risponde: Antonella gli scriva una mail e fissi la data. Andrà a trovarla volentieri così potrà “spiegarle direttamente i contenuti e gli obiettivi delle mie modifiche alla legge 104. Dunque Antonella e il ministro s´incontreranno: “Chiamerò Brunetta per fargli capire che è giusta la lotta ai falsi invalidi e a chi abusa, ma non attraverso questa strada.

Chi in famiglia ha un disabile grave, un bambino disabile, sa quanto sia dura la battaglia da combattere quotidianamente per far valere i propri diritti. Tutto è lotta e fatica quotidiana. Parliamo di assistenza domiciliare: per ora posso contare solo sull´aiuto dei parenti, ho chiesto un supporto pubblico di qualche ora a settimana. So di averne diritto, sto aspettando. Il ministro assicura: “Aspetto la chiamata della signora Antonella, sono sicuro che io capirò”.

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Messaggio  mariarosaria tarallo Gio Dic 04, 2008 1:30 pm

I fannulloni ci sono dappertutto, anche in Parlamento possono essercene, sono le persone a fare la differenza, ma questo dai media non viene evidenziato.
Quando si tratta di persona umana non esistono destra sinistra e centro ma solo persone che lottano e soffrono, oltre poi a raggiungere dei traguardi ; ) quotidianamente, e in verità purtroppo c'è tanta rassegnazione, qualcuno però ha il coraggio di andare fino in fondo e di affrontare le cose con intelligenza e civiltà, come questa Signora; d'altra parte un ministro è solo colui che amministra appunto cose di un settore che comunque non sono monopolio nè suo nè della maggioranza, ma di tutti i cittadini di un Paese.
Forse però non è neanche giusto parlare di "aver coraggio fino in fondo"; il coraggio più profondo, che si autogenera giorno dopo giorno, tra incertezze, passi avanti, sorrisi e soprattutto tanto amore, è proprio quello quotidiano.
Il ministro ha dato prova di democrazia accettando l'invito e speriamo che possano nascerne cose positive, per tutti. Personalmente sono d'accordo con la necessità di rivedere un po' le cose in Italia sotto certi aspetti, proprio a vantaggio di quanti hanno davvero diritti da veder riconosciuti, garantiti e tutelati. Vorrei fare un esempio. Coloro che hanno una invalidità di un certo grado, hanno diritto alla precedenza nelle file presso gli uffici pubblici ed è giusto, secondo me, che ciò resti immutato.
Non mi sembra corretto, però, che, oltre a pagare i conti correnti del nucleo familiare, si consenta poi, per cattiva prassi non sancita da alcun regolamento, come è stato a volte dimostrato, di pagare un numero di conti correnti, di altra appartenenza (vicini, parenti, amici), a scapito degli altri utenti. Nel nostro Paese ci sono molte cattive abitudini-prassi... Questo era solo uno degli esempi possibili.
Una obiezione potrebbe scaturirne: così pensando e facendo, si toglierebbe a quella persona la possibilità di rendersi utili a terzi.
Allora l'educazione alla cittadinanza (con o senza disabilità) è più che mai urgente, perchè potrebbe far ri-scoprire che il più grande servizio che chiunque di noi può rendere alla comunità di appartenenza, locale e nazionale, forse è quella di rispettare i diritti anche degli altri.
Secondo me i "fannulloni" nel nostro Paese esistono, non sono una invenzione dell'attuale Governo (che, preciso, non sostengo ma ne apprezzo cmq l'impegno di rivedere certe cattive prassi); i "fannulloni", o furbetti, secondo me ci sono, confusi tra noi tutti cittadini italiani, vanno rivisti i casi uno per uno, a mio parere, perchè nessuno possa più appropriarsi dei diritti altrui. I permessi, comunque, non vanno toccati, secondo me, piuttosto si dovrebbero potenziare quelle risorse preposte alla verifica delle attribuzioni delle invalidità, non è che deve poi rimetterci "il giusto per il peccatore".
Qui parliamo di linguaggi, non vorrei fare una forzatura, ma il linguaggio della democrazia in cui viviamo è esso stesso alquanto contorto, contraddittorio, forse è un linguaggio ancora agli inizi della propria evoluzione... Ricordo a me stessa, comunque, che non è questa la sede per esprimere valutazioni in merito all'operato in materia di istruzione e di diritti da parte dell'esecutivo, e quindi neanche di diritti di questo tipo, così da non sconfinare altrove, pertanto mi fermo qui, ho solo voluto raccogliere questo spunto di una Collega riferito a famiglie che rischiano, a causa di altri, di veder compromesso, o proprio negato, un diritto importante, necessario. Sereno Giovedì...


Ultima modifica di mariarosaria tarallo il Ven Dic 05, 2008 1:32 am - modificato 1 volta.
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Messaggio  teresa aligante Gio Dic 04, 2008 3:16 pm

È vero, riforme che riassettino il sistema burocratico italiano sono necessarie ed urgenti. Ma nel farle bisogna stare attenti a non calpestare i diritti delle persone, soprattutto dei disabili e delle loro famiglie. La "legge anti fannulloni" di Brunetta penalizza i genitori di ragazzi disabili: tagliando i fondi della 104/92, che assicura ai lavoratori con familiari disabili 3 giorni al mese di permesso retribuito. È un altro grave taglio al Walfare di questo paese che si traduce in una regressione dei diritti dei disabili che rischia di limitare la loro integrazione nella società. Se abusi ci sono stati in passato in merito all'utilizzo della legge 104, è giusto che vengano fatti gli opportuni controlli e puniti i reali colpevoli senza fare di tutta l'erba un fascio. Altrimenti, ancora una volta, coloro che andrebbero sostenuti e difesi si vedranno punire per la malafede di qualcun altro che rimarrà impunito.

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