UN REALITY SHOW PER DISABILI
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aiello maria
angela rivieccio
Antonella Rivellino
mariarosaria tarallo
gemma.ranieri
9 partecipanti
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UN REALITY SHOW PER DISABILI
Non ricordo chi era interessato ad occuparsi dell'inserimento dei disabili in ambito televisivo però ho letto che a Bologna si sono aperte le iscrizioni per un reality show per disabili che ne pensate?
gemma.ranieri- Messaggi : 54
Data di iscrizione : 27.11.08
sui reality show
ciao, di fretta, visto che sto uscendo, scrivo al volo che io sono contraria ai reality show, proprio in generale, ma rispetto chi la pensasse diversamente, e soprattutto sono pronta ad apprezzarne gli aspetti positivi, che in proprio non sono riuscita a cogliere, e che altri partecipanti a questa interessante discussione potranno mettere, eventualmente, in evidenza , ovvio ; ) Ciaoo
mariarosaria tarallo- Messaggi : 318
Data di iscrizione : 16.11.08
Località : NApoli provincia
è arduo
E' un po' difficile per me esprimere un'opinione in merito;
ritengo che la "visibilità" sia un punto di partenza imprenscindibile per il processo di integrazione,ma anche che essa,in un reality,rischierebbe di deformarsi in altro rispetto alle tematiche che si vogliono portare all'attenzione del " grande pubblico".
Quello dei reality ( in generale),potrebbe a mio parere,se correttamente condotto,costituire un interessante laboratorio sociologico,ma i meccanismi economici ed editoriali connessi a questo genere di programmi,tendono ad orientare comportamenti e punti di vista anche dei telespettatori ( ad esempio con montaggi particolari etc...) e a forzare consapevolmente alcuni aspetti ( graditi al pubblico) rispetto ad altri.
Al di là del rischio di una banalizzazione e nella peggiore delle ipotesi di uno strisciante rischio di pietismo che un programma del genere potrebbe innescare,
non sono convinta della necessità di portare in tv qualcosa che si vede poco nelle nostre strade,sulle nostre spiagge,nelle nostre comitive,nei nostri ristoranti e cinema etc....proviamo invece a lavorare su questo,a renderci criticamente conto degli ostacoli ( barriere architettoniche e psicologiche) che la nostra vita associativa pone nei congfronti delle persone che presentano disabilità,proviamo a pensare alla nostra vita senza palestra,discoteca,teatro,bar,autobus... e chiediamoci conto ( come società) cosa possiamo fare (ognuno nel suo piccolo) per consentire ad altri quello che sembra per noi "scontato".
ritengo che la "visibilità" sia un punto di partenza imprenscindibile per il processo di integrazione,ma anche che essa,in un reality,rischierebbe di deformarsi in altro rispetto alle tematiche che si vogliono portare all'attenzione del " grande pubblico".
Quello dei reality ( in generale),potrebbe a mio parere,se correttamente condotto,costituire un interessante laboratorio sociologico,ma i meccanismi economici ed editoriali connessi a questo genere di programmi,tendono ad orientare comportamenti e punti di vista anche dei telespettatori ( ad esempio con montaggi particolari etc...) e a forzare consapevolmente alcuni aspetti ( graditi al pubblico) rispetto ad altri.
Al di là del rischio di una banalizzazione e nella peggiore delle ipotesi di uno strisciante rischio di pietismo che un programma del genere potrebbe innescare,
non sono convinta della necessità di portare in tv qualcosa che si vede poco nelle nostre strade,sulle nostre spiagge,nelle nostre comitive,nei nostri ristoranti e cinema etc....proviamo invece a lavorare su questo,a renderci criticamente conto degli ostacoli ( barriere architettoniche e psicologiche) che la nostra vita associativa pone nei congfronti delle persone che presentano disabilità,proviamo a pensare alla nostra vita senza palestra,discoteca,teatro,bar,autobus... e chiediamoci conto ( come società) cosa possiamo fare (ognuno nel suo piccolo) per consentire ad altri quello che sembra per noi "scontato".
Antonella Rivellino- Messaggi : 203
Data di iscrizione : 15.11.08
interazioni condizionate...
ciao, l'idea del reality a mo' di laboratorio sociologico è positiva anche secondo me, però, secondo te, Anto, oltre alla conduzione del tutto, non occorrerebbe curare l'educazione del pubblico al mezzo? Secondo me sì, perchè, purtroppo, si rischia di ridurre quanto avviene (intendo anche per i cosiddetti normodotati) a "fenomeno da baraccone", insomma...vabè voglio essere cruda, io credo che la tv sia a corto d'idee e che dovrebbe inventarsi qualcosa di veramente nuovo, rinnovando i palinsesti (con le dovute eccezioni, io ad esempio adoro i programmi di Serena Dandini e C. )
Riassumendo sono contraria, come dicevo oggi in fretta, ai reality show, si tratta, secondo me, sempre e comunque di interazioni "condizionate", quindi, in qualche modo, "forzate", insomma si inizia sapendo che cosa si va a fare ecc.ecc.
A prescindere dalla mia personalissima opinione, segnalo, comunque, un punto di vista che mette in luce alcuni aspetti positivi dell'iniziativa:
Lo trovate CLICCANDO QUI
Salutissimi.
Riassumendo sono contraria, come dicevo oggi in fretta, ai reality show, si tratta, secondo me, sempre e comunque di interazioni "condizionate", quindi, in qualche modo, "forzate", insomma si inizia sapendo che cosa si va a fare ecc.ecc.
A prescindere dalla mia personalissima opinione, segnalo, comunque, un punto di vista che mette in luce alcuni aspetti positivi dell'iniziativa:
Lo trovate CLICCANDO QUI
Salutissimi.
Ultima modifica di mariarosaria tarallo il Ven Dic 05, 2008 2:35 am - modificato 1 volta.
mariarosaria tarallo- Messaggi : 318
Data di iscrizione : 16.11.08
Località : NApoli provincia
Re: UN REALITY SHOW PER DISABILI
Anch'io non ho una buona considerazione dei reality ma credo che come i normodotati hanno il diritto e la possibilità di partecipare,è giusto che l'abbiano anche i disabili.E'una scelta di carattere personale.
angela rivieccio
angela rivieccio
angela rivieccio- Messaggi : 71
Data di iscrizione : 22.11.08
Re: UN REALITY SHOW PER DISABILI
anche io come le mie precedenti colleghe non vedo di buon occhio i reality show.
Certo non bisogna negare che, comunque, con esso viene, per la prima volta, presentata in tv la possibilità "del vivere insieme" a persone disabili.
Non condivido questa iniziativa poichè credo che il reality si caratterizzi per una certa stereotipia e una certa "finzione", che sicuramente non costituiscono le modalità comportamentali da privilegiare nella relazione con le persone disabili.
ringarzio, comunque, gemma per avere sottolineato l'esistenza di un' iniziativa del genere.
ciao
Certo non bisogna negare che, comunque, con esso viene, per la prima volta, presentata in tv la possibilità "del vivere insieme" a persone disabili.
Non condivido questa iniziativa poichè credo che il reality si caratterizzi per una certa stereotipia e una certa "finzione", che sicuramente non costituiscono le modalità comportamentali da privilegiare nella relazione con le persone disabili.
ringarzio, comunque, gemma per avere sottolineato l'esistenza di un' iniziativa del genere.
ciao
aiello maria- Messaggi : 69
Data di iscrizione : 18.11.08
reality show sui disabili
Ho trovato su internet un articolo dedicato agli show sui disabili...
Ora ve lo mostro.........
Un reality show tutto dedicato ai disabili, perché no?"
Parla Carla Crivellari, 41enne bolognese che lavora all'Aias e che ha sfilato come indossatrice con la sua sedia a ruote, insieme ad altre ragazze disabili, all'evento di moda "Fashionable" dello scorso 8 marzo
BOLOGNA - "Un reality show tutto dedicato ai disabili, perché no? Bisogna sapersi mettere alla prova. E magari sarà l'occasione di dimostrare al grande pubblico della televisione che noi persone con disabilità sappiamo fare tante cose. Che possiamo raggiungere risultati importanti, in modi diversi e nostri". Carla Crivellari, 41enne che vive a Bologna e lavora all'Aias, ha già una certa abitudine ai riflettori: ha sfilato come indossatrice con la sua sedia a ruote, insieme ad altre ragazze disabili, all'evento di moda "Fashionable" dello scorso 8 marzo. E ora, dopo che l'autore tv Fabrizio Rondolino ha acquistato i diritti del format olandese "Miss Ability" per realizzare un analogo programma italiano, vede questa possibilità come un'opportunità e una sfida.
Mostrare la disabilità nel contesto di un reality show in tv. Non c'è il rischio del trash, o di suscitare facili pietismi?
Il rischio del pietismo c'è sicuramente, ma è già molto presente nella vita quotidiana di ognuno di noi. E anche in televisione, finora, la sedia a ruote è stata fatta vedere soltanto nel momento del bisogno. In contesti, cioè, dove il disabile è quello che chiede aiuto e basta. Non amo ovviamente questo tipo di programmi pietistici. Ma a certe condizioni, un reality show potrebbe essere diverso.
Perché?
Perché, se prendiamo a modello la nota ?Isola dei famosi' di Simona Ventura, nel programma ci sono prove da superare, una competizione, un premio finale. Un contesto da cui può scaturire un'immagine positiva e vincente della persona con disabilità, che sa affrontare gli ostacoli e andare oltre le difficoltà.
Rondolino ha detto in un'intervista che il suo non sarà un concorso di bellezza per portatrici di handicap, ma uno show con uomini e donne dove si incrociano reality e tv di impegno sociale.
Bisognerebbe chiarire intanto cosa si intende per ?tv di impegno sociale'. Comunque sono a favore di un reality impostato sulla sfida, sulla dimostrazione delle nostre diverse abilità. Bisogna sapersi mettere alla prova. Proprio per questo ho partecipato ad una sfilata di moda a Bologna: un'esperienza che rifarei. Non tanto per voglia di protagonismo, per i bei vestiti che indossavo. E nemmeno per dimostrare qualcosa agli altri, ma per provare a me stessa di poterlo fare.
Accetterebbe di partecipare a un reality tv con lo stesso spirito?
Con lo stesso spirito, certamente sì. Le sfide mi piacciono. Certo vorrei prima conoscere bene le regole, il contesto, il tipo di prove previste nella gara. E avere garanzie sulla possibilità di prepararsi e allenarsi bene. Ma c'è un'altra condizione essenziale.
Quale?
La scelta iniziale dei concorrenti del programma dovrebbe avvenire attraverso le associazioni delle persone con disabilità. Se le associazioni verranno consultate, ci saranno maggiori garanzie di un programma tv che non scada nel pietismo e che sia veicolo di un messaggio utile sui temi della disabilità. (Luca Baldazzi)
Ora ve lo mostro.........
Un reality show tutto dedicato ai disabili, perché no?"
Parla Carla Crivellari, 41enne bolognese che lavora all'Aias e che ha sfilato come indossatrice con la sua sedia a ruote, insieme ad altre ragazze disabili, all'evento di moda "Fashionable" dello scorso 8 marzo
BOLOGNA - "Un reality show tutto dedicato ai disabili, perché no? Bisogna sapersi mettere alla prova. E magari sarà l'occasione di dimostrare al grande pubblico della televisione che noi persone con disabilità sappiamo fare tante cose. Che possiamo raggiungere risultati importanti, in modi diversi e nostri". Carla Crivellari, 41enne che vive a Bologna e lavora all'Aias, ha già una certa abitudine ai riflettori: ha sfilato come indossatrice con la sua sedia a ruote, insieme ad altre ragazze disabili, all'evento di moda "Fashionable" dello scorso 8 marzo. E ora, dopo che l'autore tv Fabrizio Rondolino ha acquistato i diritti del format olandese "Miss Ability" per realizzare un analogo programma italiano, vede questa possibilità come un'opportunità e una sfida.
Mostrare la disabilità nel contesto di un reality show in tv. Non c'è il rischio del trash, o di suscitare facili pietismi?
Il rischio del pietismo c'è sicuramente, ma è già molto presente nella vita quotidiana di ognuno di noi. E anche in televisione, finora, la sedia a ruote è stata fatta vedere soltanto nel momento del bisogno. In contesti, cioè, dove il disabile è quello che chiede aiuto e basta. Non amo ovviamente questo tipo di programmi pietistici. Ma a certe condizioni, un reality show potrebbe essere diverso.
Perché?
Perché, se prendiamo a modello la nota ?Isola dei famosi' di Simona Ventura, nel programma ci sono prove da superare, una competizione, un premio finale. Un contesto da cui può scaturire un'immagine positiva e vincente della persona con disabilità, che sa affrontare gli ostacoli e andare oltre le difficoltà.
Rondolino ha detto in un'intervista che il suo non sarà un concorso di bellezza per portatrici di handicap, ma uno show con uomini e donne dove si incrociano reality e tv di impegno sociale.
Bisognerebbe chiarire intanto cosa si intende per ?tv di impegno sociale'. Comunque sono a favore di un reality impostato sulla sfida, sulla dimostrazione delle nostre diverse abilità. Bisogna sapersi mettere alla prova. Proprio per questo ho partecipato ad una sfilata di moda a Bologna: un'esperienza che rifarei. Non tanto per voglia di protagonismo, per i bei vestiti che indossavo. E nemmeno per dimostrare qualcosa agli altri, ma per provare a me stessa di poterlo fare.
Accetterebbe di partecipare a un reality tv con lo stesso spirito?
Con lo stesso spirito, certamente sì. Le sfide mi piacciono. Certo vorrei prima conoscere bene le regole, il contesto, il tipo di prove previste nella gara. E avere garanzie sulla possibilità di prepararsi e allenarsi bene. Ma c'è un'altra condizione essenziale.
Quale?
La scelta iniziale dei concorrenti del programma dovrebbe avvenire attraverso le associazioni delle persone con disabilità. Se le associazioni verranno consultate, ci saranno maggiori garanzie di un programma tv che non scada nel pietismo e che sia veicolo di un messaggio utile sui temi della disabilità. (Luca Baldazzi)
orefice.veronica- Messaggi : 101
Data di iscrizione : 21.11.08
Re: UN REALITY SHOW PER DISABILI
Iteressante notizia, ringrazio Gemma per averla condivisa con noi e Veronica per aver postato l'intervista a Carla Crivellari.
Personalmente, come le colleghe che mi hanno preceduto nei commenti, non sono d'accordo a priori con la produzione di reality show; ma in questo forum si è parlato di pari opportunità e credo che anche persone disabili devono beneficiare della possibilità di partecipare a questo tipo di trasmissione.
Ognuno ha il diritto di vivere le esperienze che ritiene interessanti per la propria vita, e questo vale anche per una eventuale partecipazione al reality dei disabili.
Saluti
Rita
Personalmente, come le colleghe che mi hanno preceduto nei commenti, non sono d'accordo a priori con la produzione di reality show; ma in questo forum si è parlato di pari opportunità e credo che anche persone disabili devono beneficiare della possibilità di partecipare a questo tipo di trasmissione.
Ognuno ha il diritto di vivere le esperienze che ritiene interessanti per la propria vita, e questo vale anche per una eventuale partecipazione al reality dei disabili.
Saluti
Rita
rita_anvg- Messaggi : 76
Data di iscrizione : 25.11.08
sì pari opport.
sono d'accordo con te, Rita, hai ragione secondo me, in quanto alla questione della pari opportunità, però la spettacolarizzazione delle esistenze umane, a livello del reality, è un qualcosa che provoca in me molta resistenza, ovviamente ciascuno, di fronte alla varietà di offerta televisiva, poi sceglie come sente ; )
mariarosaria tarallo- Messaggi : 318
Data di iscrizione : 16.11.08
Località : NApoli provincia
Dico la mia
Ho letto le vostre risp, tutte intessanti, grazie. Io penso che un reality implichi una ridicolizzazione dell'individuo, come se mettesse a nudo in pubblico la persona. Il reality è una violazione della privacy troppo marcata e non trovo giusto che una persona con delle difficoltà debba essere vista in tutti in suoi momenti sia esse positivi ma soprattutto in quelli negativi. Vi porto un esempio quando a Paperissima mettono in onda quei video dove le persone e sopratutto i bambini si fanno male non riesco a capire proprio dove sia il divertimento!
gemma.ranieri- Messaggi : 54
Data di iscrizione : 27.11.08
Re: UN REALITY SHOW PER DISABILI
gemma.ranieri ha scritto:Ho letto le vostre risp, tutte intessanti, grazie. Io penso che un reality implichi una ridicolizzazione dell'individuo, come se mettesse a nudo in pubblico la persona. Il reality è una violazione della privacy troppo marcata e non trovo giusto che una persona con delle difficoltà debba essere vista in tutti in suoi momenti sia esse positivi ma soprattutto in quelli negativi. Vi porto un esempio quando a Paperissima mettono in onda quei video dove le persone e sopratutto i bambini si fanno male non riesco a capire proprio dove sia il divertimento!
Gemma anche io la penso come te, ma per partecipare ad un reality i concorrenti devono essere in grado di intendere e di volere (quindi i loro "handicap" saranno esclusivamente fisici, almeno credo).
Questi concorrenti scelgono autonomamente di parteciparvi, tentando di superare i pregiudizi.
Sanno a cosa vanno in contro, perchè lo vivono ogni giorno.
Quindi, perdonami se lo scrivo, ma se il problema della partecipazione non se lo creano loro, perchè dobbiamo crearcelo noi?
rita_anvg- Messaggi : 76
Data di iscrizione : 25.11.08
Re: UN REALITY SHOW PER DISABILI
Anch'io penso che la partecipazione ad un reality (che io non condivido) possa essere un'arma a doppio taglio:
potremmo assistere da un lato alla espressione di un diritto imprescindibile per le persone diversamente abili, che come gli altri potrebbero ritagliarsi il loro spazio di popolarità, ma dall'altro potremmo assistere alla spettacolarizzazione della diversabilità che non sarebbe sicuramente un effetto positivo. Non credo inoltre che un reality sia un mezzo efficace per sensibilizzare le persone rispetto alla diversabilità!
potremmo assistere da un lato alla espressione di un diritto imprescindibile per le persone diversamente abili, che come gli altri potrebbero ritagliarsi il loro spazio di popolarità, ma dall'altro potremmo assistere alla spettacolarizzazione della diversabilità che non sarebbe sicuramente un effetto positivo. Non credo inoltre che un reality sia un mezzo efficace per sensibilizzare le persone rispetto alla diversabilità!
MariMarinelli- Messaggi : 13
Data di iscrizione : 29.11.08
Età : 50
Località : napoli
Re: UN REALITY SHOW PER DISABILI
Grazie per la notizia.
Leggendo i vari commenti ci si può rendere conto che i reality show non sono molto apprezzati.
Anche a me non piacciono e non mi attira questo modo di fare dare spettacolo di se.Certamente la Tv è anche spettacolo ma sono i buoni e sani intenti che mancano.
La partecipazione di un disabile ad uno show mi può anche far piacare se l'intendo è quello delle pari opportunità, ma ho molti dubbi su come i "media" possano usare l'evento.
P.S.
MI scuso ancora con la carissima Gemma per aver aperto un forum simile al suo. Purtroppo si va sempre di fretta.
Leggendo i vari commenti ci si può rendere conto che i reality show non sono molto apprezzati.
Anche a me non piacciono e non mi attira questo modo di fare dare spettacolo di se.Certamente la Tv è anche spettacolo ma sono i buoni e sani intenti che mancano.
La partecipazione di un disabile ad uno show mi può anche far piacare se l'intendo è quello delle pari opportunità, ma ho molti dubbi su come i "media" possano usare l'evento.
P.S.
MI scuso ancora con la carissima Gemma per aver aperto un forum simile al suo. Purtroppo si va sempre di fretta.
Angela La Mura- Messaggi : 93
Data di iscrizione : 17.11.08
Per ANGELA
Non ti preoccupare non ti devi scusare assolutamente di niente! losai....
gemma.ranieri- Messaggi : 54
Data di iscrizione : 27.11.08
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