Dall'immagine del corpo al corpo immaginato
4 partecipanti
Pagina 1 di 1
Dall'immagine del corpo al corpo immaginato
Esiste una stretta correlazione tra la “società dell’immagine”, con la quale sinteticamente si fa riferimento ad una delle caratteristiche più significative e specifiche della nostra realtà, e l’immaginario culturale che da tali suggestioni ne scaturisce come risposta personale.
I comportamenti riflettono il processo di adeguamento dell’individuo ai modelli prospettati. Ogni modello comunica un orientamento culturale, valori culturali ai quali ciascuno si rapporta in termini di adesione o presa di distanza, a seconda delle situazioni e delle possibilità, con tutta la gamma di risposte intermedie e con una gradualità di sentimenti che vanno dalla massima soddisfazione alle forme più estreme di frustrazione.
Ogni epoca, ogni cultura, elabora un proprio modello di bellezza a cui, più o meno consciamente, ognuno tende a rapportarsi.
Afferma U. Galimberti: “La costruzione dell’immagine corporea non dipende solo dalla storia del singolo individuo, ma anche dall’incidenza dell’elemento sociale, essendo il modello postulare del nostro corpo coordinato al modello postulare del corpo altrui".
In un una società che punta tutto sull'immagine del corpo, come la nostra, non è facile far emergere quelle qualità che vanno al di là della bellezza fisica. In tale contesto diventa arduo, soprtattutto per le persone disabili riuscire ad affermarsi.
Antonella Ciarmoli
I comportamenti riflettono il processo di adeguamento dell’individuo ai modelli prospettati. Ogni modello comunica un orientamento culturale, valori culturali ai quali ciascuno si rapporta in termini di adesione o presa di distanza, a seconda delle situazioni e delle possibilità, con tutta la gamma di risposte intermedie e con una gradualità di sentimenti che vanno dalla massima soddisfazione alle forme più estreme di frustrazione.
Ogni epoca, ogni cultura, elabora un proprio modello di bellezza a cui, più o meno consciamente, ognuno tende a rapportarsi.
Afferma U. Galimberti: “La costruzione dell’immagine corporea non dipende solo dalla storia del singolo individuo, ma anche dall’incidenza dell’elemento sociale, essendo il modello postulare del nostro corpo coordinato al modello postulare del corpo altrui".
In un una società che punta tutto sull'immagine del corpo, come la nostra, non è facile far emergere quelle qualità che vanno al di là della bellezza fisica. In tale contesto diventa arduo, soprtattutto per le persone disabili riuscire ad affermarsi.
Antonella Ciarmoli
Ultima modifica di Anto Cia il Dom Nov 30, 2008 1:08 pm - modificato 1 volta.
Anto Cia- Messaggi : 45
Data di iscrizione : 29.11.08
Età : 43
Località : Alife (CE)
schema corporeo e immagine corporea
I concetti di schema corporeo e di immagine corporea comportano numerosi quesiti che riguardano
non solo come ed in che modo noi percepiamo il nostro corpo, ma anche come ed in che modo
gli altri ci percepiscono e quindi quale e quanta importanza abbiano, in questa costruzione, i
fattori psicologici e sociali: si pone pertanto complessivamente il problema del vissuto corporeo.
Per esprimere questa complessità vorrei riportare alcuni passi significativi di filosofi e psicologi che si
sono occupati di questo problema.
James sostiene: «ogniqualvolta due persone si incontrano ci sono in realtà sei persone presenti. Per
ogni uomo ce n'è uno per come egli stesso si crede, uno per come lo vede l'altro ed uno infine per
come egli è realmente» (James W., 1890).
Merleau-Ponty afferma: «Il corpo è l'unico mezzo che io ho per andare al cuore delle cose»
(Merleau-Ponty M., 1970).
non solo come ed in che modo noi percepiamo il nostro corpo, ma anche come ed in che modo
gli altri ci percepiscono e quindi quale e quanta importanza abbiano, in questa costruzione, i
fattori psicologici e sociali: si pone pertanto complessivamente il problema del vissuto corporeo.
Per esprimere questa complessità vorrei riportare alcuni passi significativi di filosofi e psicologi che si
sono occupati di questo problema.
James sostiene: «ogniqualvolta due persone si incontrano ci sono in realtà sei persone presenti. Per
ogni uomo ce n'è uno per come egli stesso si crede, uno per come lo vede l'altro ed uno infine per
come egli è realmente» (James W., 1890).
Merleau-Ponty afferma: «Il corpo è l'unico mezzo che io ho per andare al cuore delle cose»
(Merleau-Ponty M., 1970).
orefice.veronica- Messaggi : 101
Data di iscrizione : 21.11.08
Il corpo
A mio parere il corpo è il ponte che tra noi e gli altri,la sua forma e il suo linguaggio comunicano più efficacemente di altri codici.Infatti attraverso il corpo possiamo scoprire i sentimenti di una persona le emozioni e i suoi pensieri.Il corpo raccogliendo le sensazioni condiziona il nostro comportamento,la scuola è molto importante per far si che ci sia lo sviluppo corporeo,per far si che il bambino riesca ad avere ben chiaro il suo schema corporeo per potersi relazionare meglio agli altri...
alessia verre- Messaggi : 42
Data di iscrizione : 22.11.08
Re: Dall'immagine del corpo al corpo immaginato
Questo purtroppo cara Ale, riguarda non solo noi come anche tu affermi, ma anche le persone disabili.La famosa IMMAGINE, il corpo come un qualcosa di DETERMINANTE nei rapporti sociali, interpersonali.Sono completamente contraria a questo tipo di ideale, e lo sono sempre stata.La bellezza, il fattore estetico è si importante, la cura della persona dal punto di vista salutare,ma non deve impedire alle persone di poter interagire, comunicare, intimidirsi solo perchè pensa di non essere all'altezza del prototipo fisico stabilitosi nella società.Contano altre cose: la dolcezza, la disponibilità, la simpatia e tanto tanto altro.Ho avuto alle scuole medie in classe un bambino disabile: dolcissimo, simpatico e anche socievole.Io spesso lo aiutavo nei compiti in classe, ma gli altri compagni lo deridevano e lo allontanavano perchè "non era NORMALE", secondo loro.Per me, contava altro: lui come PERSONA!!A ciò si dovrebbe fare attenzione.Obiettivo fondamentale:Eliminare questo orrendo stereotipo che ci sta facendo diventare dei puri involucri superficiali.
Alessia.Zoccoli- Messaggi : 65
Data di iscrizione : 17.11.08
Età : 37
Località : Ciampino
Re: Dall'immagine del corpo al corpo immaginato
Cara Alessia Zoccoli, neanche io sono d'accordo con quello che la società cerca di imporre a tutti i costi.
Il corpo non è tutto. Il corpo è solo un'involucro esterno.
Da uno studio antropologico di qualche tempo fa è emerso che rispetto alla dimensione del corpo si pongono tre ordini di problemi:
- il primo concerne la percezione che ognuno ha del proprio corpo, un’immagine dinamica che si rapporta alla voce, allo sguardo e alla propria struttura anatomica, così come viene vissuta in termini di totalità unitaria soggettiva;
- il secondo riguarda il corpo colto nell’immagine riflessa esterna, come nel caso della fotografia e dello specchio.
È proprio in questi casi che nascono sentimenti di compiacimento se l’immagine che ci viene rimandata risulta soddisfacente, oppure di delusione e conseguente frustrazione, come non di rado accade, se tale immagine non corrisponde alle proprie aspettative.
È il caso del corpo che da veicolo nel mondo, diventa l’ostacolo da superare per essere nel mondo e si trasforma in “alienazione dove il corpo erra enigmaticamente in regioni dove il senso si fa controsenso, dove l’Inquietante si distribuisce su tutte le cose, caricandole di significati eccedenti, anzi eccessivi, perché la sua ambivalenza si declina in quella polivalenza dove tutto diventa possibile, perché il reale si è a tal punto allontanato da lasciare dietro di sé solo tracce allucinate” ;
- il terzo punto, invece, coglie un’altra dimensione: l’adeguamento dell’immagine del proprio corpo ai modelli prevalenti proposti sistematicamente dai mass media.
Proprio su quest’ultimo punto è utile soffermare l’attenzione per cogliere una contraddizione che nella nostra cultura sta ponendo seri problemi, in quanto va trasformando una sana attenzione alla propria corporeità – elemento nuovo e senz’altro positivo dei nostri tempi – in una vera e propria ossessione.
Mi domando, a tal proposito, come può una persona che presenta disabilità fisiche adeguarsi ai modelli proposti o meglio imposti da questa società dell'immagine?
Antonella Ciarmoli
Il corpo non è tutto. Il corpo è solo un'involucro esterno.
Da uno studio antropologico di qualche tempo fa è emerso che rispetto alla dimensione del corpo si pongono tre ordini di problemi:
- il primo concerne la percezione che ognuno ha del proprio corpo, un’immagine dinamica che si rapporta alla voce, allo sguardo e alla propria struttura anatomica, così come viene vissuta in termini di totalità unitaria soggettiva;
- il secondo riguarda il corpo colto nell’immagine riflessa esterna, come nel caso della fotografia e dello specchio.
È proprio in questi casi che nascono sentimenti di compiacimento se l’immagine che ci viene rimandata risulta soddisfacente, oppure di delusione e conseguente frustrazione, come non di rado accade, se tale immagine non corrisponde alle proprie aspettative.
È il caso del corpo che da veicolo nel mondo, diventa l’ostacolo da superare per essere nel mondo e si trasforma in “alienazione dove il corpo erra enigmaticamente in regioni dove il senso si fa controsenso, dove l’Inquietante si distribuisce su tutte le cose, caricandole di significati eccedenti, anzi eccessivi, perché la sua ambivalenza si declina in quella polivalenza dove tutto diventa possibile, perché il reale si è a tal punto allontanato da lasciare dietro di sé solo tracce allucinate” ;
- il terzo punto, invece, coglie un’altra dimensione: l’adeguamento dell’immagine del proprio corpo ai modelli prevalenti proposti sistematicamente dai mass media.
Proprio su quest’ultimo punto è utile soffermare l’attenzione per cogliere una contraddizione che nella nostra cultura sta ponendo seri problemi, in quanto va trasformando una sana attenzione alla propria corporeità – elemento nuovo e senz’altro positivo dei nostri tempi – in una vera e propria ossessione.
Mi domando, a tal proposito, come può una persona che presenta disabilità fisiche adeguarsi ai modelli proposti o meglio imposti da questa società dell'immagine?
Antonella Ciarmoli
Ultima modifica di Anto Cia il Dom Nov 30, 2008 1:07 pm - modificato 1 volta.
Anto Cia- Messaggi : 45
Data di iscrizione : 29.11.08
Età : 43
Località : Alife (CE)
Re: Dall'immagine del corpo al corpo immaginato
Sono d'accordo con te quando dici che il corpo è un mezzo di comunicazione, vedi tutti gli studi sulla prossemica, ma non trovo educate il modo in cui la società contemporanea impone i suoi modelli, restando indifferente alle persone che presentano disabilità fisiche.
Antonella Ciarmoli
Antonella Ciarmoli
Anto Cia- Messaggi : 45
Data di iscrizione : 29.11.08
Età : 43
Località : Alife (CE)
Argomenti simili
» ***sul corpo risposte
» Tecnologie diverse per soluzioni diverse
» Rapporto immagine corporea e autostima: il ruolo di mass media
» l'invisibilità delle parole LA COMUNICAZIONE NON VERBALE...(C A A )
» COMUNICAZIONE NON VERBALE
» Tecnologie diverse per soluzioni diverse
» Rapporto immagine corporea e autostima: il ruolo di mass media
» l'invisibilità delle parole LA COMUNICAZIONE NON VERBALE...(C A A )
» COMUNICAZIONE NON VERBALE
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|