Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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Tecnologie diverse per soluzioni diverse

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Messaggio  schettino elena Sab Nov 29, 2008 7:03 pm

Roversi e un audiolibro.

Appaiono così distanti le riflessive rime di uno dei più grandi poeti italiani ed uno strumento “divulgativo”, che secondo molto pareri, distoglie dal rapporto “personale” con la pagina scritta.

Invece Roversi, 85 anni, si è confrontato con questo mezzo, per l'Italia ancora lontano dalla diffusione di massa, e lo ha fatto realizzando per l'editore Bohumil il primo volume di una collana di audiolibri. Per impervi sentieri, così si chiama l'opera, raccoglie letture di inediti e poesie apparse sino a ora solo su fogli volanti e libretti, le altre tratte da testi già pubblicati.

Riporto il testo di un’intervista di pochi giorni fa…..ho evidenziato alcuni pensieri che per più versi si rifanno a concetti inerenti a ciò che viene detto in aula.

Roversi , perché ha deciso di realizzare un audiolibro? «Il proposito non è stato mio ma di altri, amici aggiungo. D'altra parte è ormai una acquisizione scorrevole, nell'ambito delle tante strade di comunicazione poetica in atto. Riconosco di non essere tra i primi e neanche tra i secondi, ma bisogna pure incominciare, quando si dà l'occasione a percorrere canali che altri frequentano da tempo, anche con risultati sorprendenti». Non crede che la poesia debba essere una esperienza privata, tra le pagine e il lettore? «Questo proprio no. Essendo (come la penso) una comunicazione non privilegiata che, tranne i casi eclatanti, prende corpo nella concessione che essa fa di se stessa ad altri, richiamandone l'attenzione con un fischio, perché per sopravvivere essa ha bisogno di un qualche confronto. Magari pochi, pazienti o partecipanti, uditori; mai in solitaria stanza. Non può, come è già stato detto autorevolmente, reclinarsi sulla propria spalla». Come ha scelto il materiale dell'audiolibro? «Scegliendo testi, tranne alcuni dispersi in fogli non dimenticati ma appartati. Mi è servito, questo buon impegno, da riscontro che, data l'età, mi è necessario e forse urgente. Non certo per un atto di superbia ma, ripeto, per una ricognizione dentro al cassetto della propria vita». Crede che sia un mezzo per avvicinare alla poesia le giovani generazioni? «Per me, sta bene tutto. Le strade o anche i vicoli della scrittura che non so o non mi riesce di frequentare. Sono molto stimolato dal buon lavoro che viene fatto fruttare in questi anni, intanto nel campo della poesia, comunque elaborata o manipolata. Le nuove tecnologie hanno poi dilatata all'inverosimile le possibilità sperimentali, tanto da dare le vertigini. C'è poi il rammarico, paziente e consapevole, di non avere più vent’anni. L'età insegna poco o quasi niente». Quale è la sua opinione sullo “stato delle cose” della cultura a Bologna? «Di Bologna di questi giorni vorticosi e pericolosamente incerti e in bilico, non parlo, non voglio parlare, non so parlare. Tengo tutto stretto sul petto, come un fagotto di panni bagnati. Però voglio dire un mio sentimento amaro, e cioè che non riesco a perdonare a questa mia amata città adesso dilacerata, di avere permesso, senza muovere un dito, che Stefano Benni se ne andasse. Lei, lusingata da troppe conclamate sirene. Ma Benni è, oltre che uno dei maggiori scrittori di alta fantasia e di impegno dirompente, anche uno stimolatore e provocatore e realizzatore culturale disinteressato, costante, coinvolgente. La vera cultura non si promuove, anzi meglio, non si serve con gli orpelli. No di certo, altrimenti si diventa mosci».
Intervista
di PIERFRANCESCO PACODA ROBERTO

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Messaggio  Anto Cia Dom Nov 30, 2008 1:20 pm

L’Unione Europea è da tempo impegnata affinché la Società dell’Informazione sia per tutti, in particolarmodo anche per i disabili.
Nel 2000 è stato emanato il piano di azione “Europe 2002″, un documento articolato in 10 punti da perseguire per permettere all’intera popolazione europea di partecipare ai benefici socioeconomici che possono scaturire dal progresso tecnologico. Uno dei 10 obiettivi è costituito dalla “partecipazione” per le persone disabili e dalla lotta contro la info-esclusione.
L’invito all’integrazione sociale dei disabili è stato ribadito più volte dall’UE.
L’iniziativa di maggior impatto è stata intrapresa dal Consiglio dell’Unione Europea, che ha dichiarato il 2003 Anno europeo delle persone con disabilità (Sito web ufficiale dell’Anno Europeo dei disabili http://www.eypd2003.org/). Gli stimoli europei sono stati recepiti dagli Stati membri, che si sono impegnati affinché l’innovazione tecnologica diventi un mezzo per annullare il “digital divide” e non sia la fonte di una nuova tipologia di barriere, le barriere virtuali. In Italia, al fine di definire un’azione coerente e incisiva, volta a promuovere il potenziale delle tecnologie verso disabili e anziani, è stata istituita nel maggio del 2002 presso il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri la “Commissione interministeriale sullo sviluppo e l’impiego delle tecnologie dell’informazione per le categorie deboli”, oggi divenuta permanente (Alla Commissione prendono parte rappresentanti del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, del Ministro per le Pari opportunità, del Ministro delle Politiche Comunitarie, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero della Salute, del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, del Ministero delle Comunicazioni).
Antonella Ciarmoli

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Messaggio  orefice.veronica Dom Nov 30, 2008 7:02 pm

Ho ricercato da internet quest'articolo, il quale sembra essere molto utile per i vari argomenti trattati....................
Sono tre le principali aree in cui le tecnologie possono migliorare le condizioni dei disabili: nella prevenzione di malformazioni genetiche, nella riabilitazione e nel raggiungimento della piena inclusione sociale. Le cosiddette tecnologie assistive possono, infatti, compensare specifiche disabilità, innate o acquis ite, e sono ampiamente utilizzate come uno strumento riabilitativo e di compensazione delle abilità residue.
I PC, fin dalla loro comparsa, sono state macchine versatili e capaci di adattarsi a specifiche esigenze. Superfluo sottolineare il cambiamento prodotto nella qualità della vita di molte persone disabili che molto spesso hanno solo bisogno di strumenti adatti per sopperire ad un deficit.
Se queste persone hanno ausili adeguati per superare il loro deficit, usare un computer diventa facile; anzi, con il PC si vengono a dissolvere le barriere di esclusione e di differenziazione che si formano intorno ai disabili.
L’avvento del personal computer – e la realizzazione di software e hardware specifici – ha dato ad ognuno la modalità più consona alle proprie possibilità per accedere ad uno strumento che ha rappresentato un salto in avanti nella scuola, nel lavoro, nel tempo libero e, in generale, nell’accesso all’informazione e alla cultura.
Ormai da più di quindici anni si creano diversi tipi di ausili, hardware o software, capaci di fornire aiuto sia nel campo riabilitativo sia nell’accesso al computer. All’inizio gli ausili erano “rudimentali”, semplici realizzazioni che lasciavano sperare nel futuro ma che non risolvevano definitivamente i problemi; oggi, gli ausili sono diventati apparecchiature o programmi sofisticati, in grado di risolvere con successo anche i problemi delle persone con gravi difficoltà.
Ci sono, ad esempio, ausili in grado di controllare un intero appartamento – luci, televisione, porte, finestre o altro – e che permettono a disabili motori gravi di gestire autonomamente, in modo intelligente, la propria casa. Altri che consentono a persone non vedenti o ipovedenti una notevole autonomia nella gestione di un PC, mettendole in grado di utilizzare i programmi oggi più diffusi.
Una distinzione importante va fatta tra l’uso dell’elaboratore per la disabilità prevalentemente fisico/sensoriale e per quello che, genericamente, viene definito come ritardo mentale o disabilità intellettiva.
Nel caso di disabilità fisico/sensoriale il computer è un ausilio che consente di svolgere alcune funzioni che altrimenti sarebbero precluse, una sorta di protesi che permette di sopperire ad una funzione organica compromessa (strumento per migliorare l’accessibilità e aumentare l’autonomia). La verifica dell’utilità e la validità dell’ausilio sono date semplicemente dal criterio di funzionalità, direttamente accertabile dall’utente finale.
In situazioni di ritardo mentale, è invece chi assiste il disabile che deve servirsi dell’ausilio per interagire con lui (strumento di riabilitazione). Per far questo egli deve essere in grado di gestire e adattare l’ausilio al proprio progetto: obiettivi, contenuti, linguaggio, tempi e verifiche. In tale situazione diventa essenziale la scelta del software e delle modalità di utilizzo.
L’uso del computer e l’accesso a Internet non sono preclusi a chi soffre di patologie motorie o visive. Per ognuna di queste disabilità esiste un ausilio specifico, uno strumento capace, ad esempio, di agevolare i movimenti o migliorare la visione dello schermo. Meno di due secoli fa Louis Braille inventò il sistema di scrittura per i ciechi. Fu una rivoluzione: grazie al linguaggio braille è stata possibile l’alfabetizzazione dei non vedenti. Ma l’uso del braille cartaceo presenta ormai dei limiti oggettivi: è piuttosto costoso, e soprattutto ingombrante. Il computer e le nuove tecnologie aiutano i disabili a superare questi limiti: un display braille, una stampante braille, un computer parlante e un lettore di CD-ROM possono agevolmente risolvere molti problemi.
Le disabilità sensoriali riguardano principalmente gli ipovedenti e i non vedenti. La distinzione è importante perché, mentre gli ipovedenti usano il monitor con accorgimenti particolari, come l’ingrandimento dei caratteri o il forte contrasto dei colori per evidenziare i testi, i non vedenti hanno bisogno di supporti esterni. I primi non riescono a coordinare i movimenti occhio- mano (quelli che guidano il mouse), a riconoscere immagini più complesse sullo schermo, a leggere testi scritti in modo non chiaro; i secondi invece hanno bisogno di uno strumento che traduca i segni raffigurati sullo schermo in un codice a loro comprensibile.
Coloro che hanno problemi all’udito, invece, possono essere in grado di ascoltare una parte dei suoni, ma non riuscire a riconoscere alcune parole. Per queste persone può essere un problema utilizzare un computer che manda avvisi sonori o messaggi parlati.
Altri possono avere difficoltà o impedimento completo del movimento delle braccia o scarsa coordinazione dei movimenti dovuta a malattie come il morbo di Parkinson. In questo caso, è un problema puntare il mouse nella direzione giusta, ma anche utilizzare la tastiera può essere complicato: chi ha scarso controllo dei propri muscoli trova difficile, per esempio, premere due tasti contemporaneamente (come è necessario per scrivere “@”). Chi soffre, invece, di disturbi cognitivi o del linguaggio (per esempio la dislessia), ha difficoltà nel ricordare, nel risolvere semplici problemi, nello scegliere e riconoscere le parole che compaiono sullo schermo, ma anche nello scriverle. Le nuove tecnologie cercano di risolvere queste difficoltà in vari modi.

Per i non vedenti:
Schermo tattile: è un dispositivo costituito da celle che si compongono di otto elementi. Questi element i si sollevano o si abbassano per riprodurre i diversi caratteri braille, dopo aver letto il testo sul computer riga per riga.
Tastiera braille: è una speciale tastiera che contiene sei pulsanti corrispondenti ai sei caratteri alla base dell’alfabeto braille, e altri pulsanti che permettono diverse funzioni.
Stampante braille: utilizzando un programma di conversione del testo, questa macchina consente la stampa direttamente in braille.
Riconoscimento e sintesi vocale: si tratta di programmi che permettono di dare qualunque tipo di comando al computer attraverso la voce, oppure che “leggono” e traducono i testi presenti nel PC in suoni e parole.
Per chi ha problemi di utilizzo delle mani e delle braccia o di coordinamento dei movimenti:
Il proteggitastiera è un dispositivo in plastica che copre la tastiera e che isola i tasti l’uno dall’altro, in modo che nello scrivere non ne venga premuto più di uno contemporaneamente, o che comunque sia più agevole individuare il tasto che si vuole usare.
Il supporto per i polsi è utile a chi non ha problemi con le mani, ma ha difficoltà nel tenere troppo tempo sospeso il braccio nello scrivere.
Le aste per bocca, frontali (applicate sulla fronte) o “mentoniane” (applicate cioè sul mento) permettono di premere i tasti del computer guidando i movimenti dell’asta stessa con la bocca o con il movimento della testa.
Per i disabili cognitivi tastiere semplificate, schermi tattili e software didattici agevolano l’interazione con il PC e la riabilitazione.

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Tecnologie diverse per soluzioni diverse Empty Corpo Umano

Messaggio  carmela.romano Dom Dic 07, 2008 2:32 pm

Il corpo umano può essere considerata una macchina da modificare e "riparare" a secondo delle esigenze pur restando sotto il pieno controllo della mente Question Question Question

Like a Star @ heaven
Claudia Mitchell, 26 anni, ex marine, è la prima donna al mondo ad avere un braccio bionico, nuovo gioiello della tecnologia delle protesi americana, frutto di vent'anni di ricerche: lo muove con il pensiero. Claudia perse il braccio sinistro, amputatole all'altezza della spalla, due anni fa, in seguito a una caduta in moto.

http://lescienze.espresso.repubblica.it/multimedia/home/410536/5/2


Like a Star @ heaven
La rappresentazione del Corpo Umano secondo una raffigurazione dell'800.

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/36/MattersbergerTafel2.jpg


Fino a dove la tecnologia sarà in grado di aiutarci? Shocked Riusciremo a "sopportare" il passo della scienza che giornalmente ci proietta verso confini sempre più fantascentifici Question Question Question

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Messaggio  orefice.veronica Dom Dic 07, 2008 3:50 pm

Dopo un'attenta riflessione al forum di carmela...mi sono molto appasionata all'argomento...dopo aver dedotto che:
Il Rehabilitation Institute of Chicago (RIC) ha dimostrato enormi progressi nel campo dell'ingegneria riabilitativa presentando ieri Claudia Mitchell, la prima donna ad essere fornita della tecnologia RIC. La prima donna con un BRACCIO BIONICO.
Il RIC è un braccio bionico a neuro-controllo, e permette al paziente di muovere il dispositivo come un braccio vero, semplicemente PENSANDO. Il braccio permette ai pazienti moviemnti più naturali, un ampio raggio di motilità e il recupero delle funzioni perse: utilizzando le conoscenze chiave ricavate dal primo impianto di un braccio bionico, eseguito nel Tennessee su Jesse Sullivan, il Dr. Kuiken e il suo team hanno compiuto significativi avanzamenti nell'area della risposta sensoriale, cosicchè il paziente può attualmente 'sentire' anche se sta toccando oggetti caldi o freddi.
“E' gratificante per un fisico e uno scienziato raggiungere un livello di ricerca tale da produrre un impatto positivo sulla vita degli amputati, inclusi soldati e soldatesse del nostro esercito", dice il Dr. Kuiken. “il mio team ed io consideriamo un grande onore servire il nostro paese e i cittadini disabili di tutto il mondo".
Per fornire il RIC del movimento neuro-controllato, i nervi nella spalla del braccio amputato vengono 'reindirizzati' e connessi con i muscoli sani del torace: questa operazione è chiamata "reinnervazione mirata del muscolo" e permette di dirigere i segnali nervosi direttamente al braccio bionico, come se si trattasse del braccio naturale.Le attuali braccia artificiali hanno solo 3 motori: Il Braccio bionico RIC include un sistema a 6 motori, sviluppato in collaborazione con i laboratori di ricerca di tutto il mondo: utilizza diverse parti della protesi simultaneamente, con l'obiettivo di ricreare i movimenti naturali del braccio.
Ms.Mitchell di Ellicott City è un ufficiale dell'esercito U.S. che ha perso il suo braccio sinistro durante un incidente in moto nel 2004. Dopo aver letto di Mr.Sullivan,il primo 'impiantato' su una rivista, Ms Mitchell si è messa in contatto con il Dr.Kuiken, che l'ha giudicata un valido candidato e poi messa in lista per l'operazione avvenuta nel 2005.
Grazie al Braccio Bionico, Ms.Mitchell riesce ad avere una vita più completa: svolge attività di sostegno ad altri amputati dell'Esercito al National Naval Medical Center and Walter Reed Army Medical Center: attraverso i suoi sforzi come volontaria, condivide con gli altri il suo personale messaggio di gratitudine e speranza ai soldati che tornano dall'Iraq con ferite gravissime..
“Prima dell'intervento dubitavo di poter riavere indietro la mia vita", dice Ms.Mitchell. "Questo braccio bionico e il Rehabilitation Institute of Chicago mi hanno restituito un'esistenza più gratificante di quanto avessi mai immaginato. Sono felice, fiduciosa e indipendente: come veterano militare, spero che la tecnologia Bionica fornisca benefici a tutti i reduci di guerra con amputazioni."
Solo dall'Afghanistan, sono tornati 400 MILITARI AMERICANI in queste condizioni.
Posso dire che questa storia può essere la speranza per chi...dopo una difficoltà simile...smette di sognare e pensare di non poter integrarsi..con l'altro!!! Rolling Eyes

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Messaggio  mariapia russo Mer Dic 10, 2008 8:46 pm

penso proprio di noi, possiamo migliorare le nostre prestazioni con l'esercizio e con la volontà ma non è giusto midificarlo almeno che non ci sia una deficienza

mariapia russo

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Tecnologie diverse per soluzioni diverse Empty LA CROMOTERAPIA COME CURA PER IL CORPO E LA PSICHE

Messaggio  BIANCA MARIA SINISCALCHI Gio Dic 11, 2008 12:05 pm

MI CHIEDO PERCHE' NON DARE UNA PIU' AMPIA APPLICAZIONE DELLA CROMOTERAPIA PER PREVENIRE E PER CURARE PROBLEMATICHE INFANTILI ANCHE A SCUOLA ?
LA MEDICINA MODERNA RIESCE AD ELIMINARE GRAN PARTE DEI SINTOMI FISICI DELLE MALATTIE MA, SPESSO , DOPO UN TRATTAMENTO RIUSCITO, NEI PAZIENTI SI SVILUPPANO NUOVI DISTURBI. L'ATTUALE CIVILTA' OCCIDENTALE CONSERVA ORMAI SOLO POCHE TRACCE DELL' ANTICA CONOSCENZA DEI COLORI, MENTRE LE ANTICHE CIVILTA' SFRUTTARONO IL SIGNIFICATO DEI COLORI E IL LORO EFFETTO SUI PROCESSI FISICI E PSICHICI DELL'UOMO IN NUMEROSI CAMPI, DA QUELLO DELLA MEDICINA, A QUELLO DEI RITI RELIGIOSI, ATTI A CURARE IL CORPO E A PURIFICARE L'ANIMA.
PER LA MEDICINA CINESE, GIAPPONESE E TIBETANA IL CORPO UMANO POSSIEDE UN SISTEMA DI MOLTEPLICI LINEEE E PUNTI ENERGETICI CHE, IN STATO DI PERFETTA SALUTE, SI TROVA IN EQUILIBRIO. LA MEDICINA CINESE RITENEVA CHE L'ENERGIA VITALE PASSASSE ATTRAVERSO QUESTE LINEE ENERGETICHE. QUINDI, QUANDO IL CORPO FUNZIONA NORMALMENTE, E L'ENERGIA VITALE DEL CORPO SCORRE SENZA IMPEDIMENTI, LA SALUTE E' BUONA. SE IL FLUSSO SI BLOCCA , LE FUNZIONI DELL'ORGANISMO SONO DISTURBATE E SI CREANO DELLE PATOLOGIE. TALI " DISTURBI DEL FUNZIONAMENTO" CHE CONDUCONO ALLA MALATTIA SONO PERO' SOILTANTO GLI EFFETTI DI PROBLEMI, BEN PIU' PROFONDI, NELL'AMBITO SPIRITUALE ED EMOTIVO, DELLA CORRENTE ENERGETICA VITALE.
I COLORI AGISCONO SUL NOSTRO CORPO , LA NOSTRA ANIMA E IL NOSTRO SPIRITO,FAVORENDO L'EQUILIBRIO, LA CALMA E IL BENESSERE FISICO. LA TERAPIA CON IL COLORE HA EFFETTI BENEFICI IN OGNI CAMPO, AGISCE SUL CORPO, MA ANCHE SULLE EMOZIONI E SULLA SFERA ANIMICA DELL'INDIVIDUO.
CHE NE PENSATE ???????????????? MI PIACEREBBE MOLTO APPROFONDIRE ANCHE QUESTO TEMA ANCHE SE MI RENDO CONTO CHE SU QUESTO FORUM C'E' TALMENTE TANTO CHE TUTTO NON E' PIU' POSSIBILE LEGGERE.

SCUSATEMI SE NON HO INSERITO IL TESTO NELLE MACROCATEGORIE MA SONO MOLTO IMPACCIATA NELL'USO DEL COMPUTER .( NON RIESCO NEANCHE A INSERIRE LE FOTO CHE HO TROVATO SUL CORPO. ) BACI, BIANCA
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Messaggio  aiello maria Gio Dic 11, 2008 1:29 pm

Ciao Bianca non so se il tuo contributo verrà spostato in una marocategoria, ma credo che sia possibile inserire una risposta alla tua proposta.

Hai inserito un argomento che ha suscitato il mio interesse e la mia attenzione.
La cromoterapia è una medicina alternativa che fa uso dei colori come terapia per la cura delle malattie.
L'utilizzo dei colori è normalmente regolato da principi comuni, analoghi a quelli che portano a scegliere il colore dell'abito da indossare o la tinta delle pareti di casa per abbinarli a una determinata personalità e favorire o contrastare un certo stato d'animo.
Secondo la cromoterapia, i colori aiuterebbero il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio, e avrebbero effetti fisici e psichici in grado di stimolare il corpo e calmare certi sintomi
Da tempo ormai la cromoterapia e' considerata una ''terapia dolce'' in quanto non e' invasiva, non presenta generalmente particolari effetti collaterali , e fornisce un effetto benefico a chi si sottopone ad un trattamento, senza crearne dipendenza.
La cromoterapia puo' essere utile a tutti, salvo casi particolari, anche a livello preventivo; infatti, vi sono trattamenti che servono per rendersi piu' forti e preparati per affrontare i disagi quotidiani.
Inoltre puo' essere applicata da sola oppure come potenziamento delle altre cure, per stimolare processi naturali di autoguarigione.
Ogni applicazione puo' essere vista a se' stante, quindi anche una sola volta ogni tanto puo' fornire un buon giovamento, sebbene i maggiori effetti dipendano da piani almeno mensili.
Credo, che sicuramnete, abbia un effetto positivo a livello emotivo in quanto rappresenta una terapia che aiuta soparattutto a migliorare la percezione del proprio stato.
Grazie ciao,

aiello maria

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Tecnologie diverse per soluzioni diverse Empty DA LEGGERE!

Messaggio  Antonella Rivellino Gio Dic 11, 2008 5:10 pm

HO spostato questi contributo,però,davvero,
PER PIACERE NON INSERITE NUOVI TOPIC
e avvisate le colleghe che non lo sanno perchè se non intervengo direttamente ( e non sempre posso farlo!) i NUOVI TOPIC VERRANNO CANCELLATI!!"
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Tecnologie diverse per soluzioni diverse Empty PER BIANCA

Messaggio  Antonella Rivellino Gio Dic 11, 2008 5:12 pm

BIANCA MARIA SINISCALCHI ha scritto:
SCUSATEMI SE NON HO INSERITO IL TESTO NELLE MACROCATEGORIE MA SONO MOLTO IMPACCIATA NELL'USO DEL COMPUTER .( NON RIESCO NEANCHE A INSERIRE LE FOTO CHE HO TROVATO SUL CORPO. ) BACI, BIANCA

Bianca,in ogni caso nelle macrocategorie non va inserito nulla,
sono solo uno strumento per la lettura,
tu devi semplicemente rispondere ad un post che già esiste,con il comando POST REPLAY.
Se hai problemi contattami e ti spiegherò come fare ( puoi contattare anche Colomba,Maria Rosaria,Tania,la Admin....)

Antonella Rivellino
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