Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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Le barriere digitali

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Messaggio  gemma.ranieri Gio Nov 27, 2008 1:24 pm

Ormai tutti sappiamo cosa sono le barriere architettoniche e quali difficoltà comportano per i disabili; facilmente riusciamo a riconoscere quelle situazioni che potrebbero costituire un handicap per una persona con un particolare deficit fisico; e giustamente le amministrazioni pubbliche e private stanno cercando di ristrutturare i loro edifici per diminuire tali barriere. Molto meno evidente è invece un altro tipo di handicap che si sta producendo ad un ritmo sempre più rapido; quello dovuto al fatto che gli strumenti software e hardware che la rivoluzione digitale sta facendo entrare sempre più pervasivamente nelle nostre vite sono in genere pensati esclusivamente per persone normodotate; per questo tipo di difficoltà è stato appropriatamente coniato il termine di "barriere digitali". Nella rete, in particolare, un disabile incontra difficoltà enormi. E' stato stimato che il 95% dei siti non rispetta i criteri stabiliti dal World Wide Web Consortium1 per garantire l'accesso a tutti delle risorse di rete. Ma quali possono essere le difficoltà incontrate da un disabile nell'uso della rete e del computer? Prendiamo per esempio il deficit del daltonismo. I daltonici non riescono a discriminare la differenza tra i colori; quindi, se un sito o una schermata di un software qualsiasi convoglia le sue informazioni tramite oggetti visivi (testi, immagini, porzioni dello schermo) che si differenziano solo per la diversità di colore, un daltonico non riuscirà a recepire quelle informazioni. Per esempio, se in una pagina web si dice "clicca sul rettangolo verde se vuoi andare QUI e sul rettangolo rosso se vuoi andare LI'", allora una persona daltonica non saprà su quale rettangolo cliccare. Se il deficit invece è la cecità totale, allora lo schermo del computer è del tutto inutile per quella persona. Ma questo non vuol dire che non possa usare il computer; un cieco può servirsi di un display braille per leggere le informazioni che sono rappresentate sullo schermo oppure può ascoltarle tramite un sintetizzatore vocale; questo a patto però che le informazioni siano date anche in modo testuale per permettere al display braille o al sintetizzatore vocale di trasformarle in stimoli percepibili dall'utente. Se invece alle immagini non si affianca una breve descrizione testuale quell'informazione è persa completamente per il cieco. L'immissione dei dati invece non costituisce di solito un problema per un cieco poiché conosce a memoria la tastiera del computer; mentre ovviamente non può usare il mouse. Nel caso di alcune forme spastiche invece il deficit consiste nell'inabilità di muovere il mouse con la precisione necessaria e quindi tutte quelle situazioni in cui si richiede di compiere delle scelte tramite un click del mouse rappresentano un ostacolo insormontabile per il disabile. In questo caso sarebbe necessario uno strumento di puntamento pensato appositamente per il suo handicap oppure la possibilità di poter immettere le proprie scelte anche tramite tastiera. In genere è proprio la ricchezza attuale delle pagine web, la presenza di molti elementi multimediali nei formati più disparati, la possibilità di spostarsi facilmente da un documento ad un altro tramite un semplice click - in definitiva proprio ciò che ha contribuito all'enorme diffusione della rete tra le persone normodotate - a costituire la principale difficoltà per molti disabili; paradossalmente per loro la situazione era migliore quando quasi tutti i servizi Internet utilizzavano solo strumenti testuali.

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Messaggio  Angela La Mura Ven Nov 28, 2008 2:32 am

Carissima Gemma,
Mi è piaciuto molto il tuo punto di vista per quanto riguarda l'uso dei compiuter da parte di diversamente abili.
Credo che la tecnologia al punto a cui è giunta non possa affondare, ma certamente può essere anche uno strumento discrminante in alcuni casi, come tu ben poni in risalto. Quindi ci si può sempre di più rendere conto di quanto sia complesso parlare di strumenti tecnologici per disabili; nulla può valere per tutti; tutti siamo dei singoli con singolari esegenze e potenzialità. javascript:emoticonp('Very Happy')
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Messaggio  aldo Gio Gen 01, 2009 8:56 pm

Gemma,hai ragione:esistono innumerevoli barriere che impediscono al soggetto diversamente abile di poter esercitare i propri diritti.Pertanto, le autorità competenti dovrebbero rendersi conto di questa situazione e attivarsi per eliminare ogni genere di barriere, in particolar modo quelle digitali, per poter permettere al disabile di usufruire delle nuove tecnologie al fine di poter avere una visione di tutte le opportunità che il mondo del lavoro offre e non solo .Aldo

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Messaggio  incoglia antonio Ven Gen 02, 2009 3:21 pm

Molto interessante il tuo intrvento,in effetti anche io non ci avevo mai pensato ad altre barriere che nn siano architettoniche.
Effettivamente ci sarebbe molto da riflettere su questo e di sicuro saranno moltissime le barriere che abbiamo sotto gli occhi e che non ci facciamo nemmeno caso....

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Messaggio  Roberta Leggiadro Ven Gen 02, 2009 8:04 pm

Gemma quello che hai sottolineato nel tuo intervento è vero e ,secondo me, non riguarda solo il computer e la rete ma anche gli altri mezzi di comunicazione. Infatti , come ha detto antonio, chissà quante altre barriere ci sono di cui noi non ci accorgiamo.

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Messaggio  mariarosaria tarallo Ven Gen 02, 2009 10:31 pm

è una situazione diffusa, che spesso rende difficile l'accessibilità e l'utilizzazione delle risorse della rete anche a chi non ha deficit visivi ed altri come quelli enunciati dalla collega. Gli effetti speciali di certi siti li appesantiscono a tal punto da rendere la navigazione assai lenta, demotivandola; inoltre, anche quando non c'è questo rallentamento, diventa difficile, a chi non abbia un po' di dimistichezza con questo strumento, muoversi, ed ecco che ci si trova di fronte ad altre barriere come giustamente evidenziato. Questo anche perchè, a mio parere, nell'era della comunicazione, in realtà, come al solito, gli esseri umani non fanno le cose con equilibrio e ci sono scompensi notevoli tra i vari linguaggi: ad esempio la comunicazione enfatizza le immagini (pure importantissime!) a scapito dei contenuti anche testuali (le parole sono importanti...) e questo, a mio parere, non è affatto positivo. In questa corsa all'effetto speciale, forse dovuta al fatto che le persone credono di non avere più nulla da dirsi, coloro che hanno difficoltà restano indietro, quindi subiscono una emarginazione anche a livello di rete.
A mio parere, comunque, non basta affatto lavorare all'accessibilità di questo o quello spazio, come a volte si fa: è la cultura sulle nuove tecnologie che manca, e che va accompagnata col buonsenso, è essa che va incrementata, altrimenti come al solito ci metteremo sopra una toppa, i problemi vanno affrontati alla radice.

C'è anche comunque da dire che nel web ci sono tanti spazi che sensibilizzano su questo problema, così come spazi esemplari nel senso dell'accessibilità, solo che c'è poca informazione, proprio per quella mancanza di cultura sui new media alla quale ho fatto riferimento. Al di là dei siti ufficiali sulla disabilità, di enti statali ed associazioni varie, esistono tanti altri spazi, che ho conosciuto nelle mie navigazioni, spazi che, rispetto a quelli più noti, non sono da meno in termini di condivisione di informazioni e di tanto altro. Ma alle persone non si sono dati gli strumenti per essere in grado di cercarsele le informazioni al momento opportuno, e, al di là di google, spesso non si va. L'alfabetizzazione sui new media deve cominciare fin da quando siamo piccoli, così da non imporre recuperi pazzeschi quando si è adulti, nel caso di deficit temporanei o permanenti, e comunque farebbe bene a tutti. Questa, almeno, è la mia opinione. Buona serata, ciao.
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Messaggio  aiello maria Dom Gen 04, 2009 1:47 pm

Ciao Gemma grazie per il tema che hai sottoposto alla nostra attenzione.
A tal proposito volevo inserire questo contributo in relazione all'argomento proposto da gemma.
FIRENZE - In gergo si chiamano Paas, ovvero "Punti di accesso assistito ai servizi", e sono sportelli che aiutano a familiarizzare con la rete Internet, gratuiti, e aperti a tutti i cittadini ma specie per i disabili che hanno bisogno di un aiuto per superare gli scogli della tecnologia .
In Toscana, attualmente quelli aperti ed attivi sono circa 300, circa un sesto gestiti da Pubbliche Assistenze e Misericordia. Proprio in questi giorni si è concluso un bando regionale per il finanziamento di progetti per lo sviluppo di questi sportelli: la commissione selezionatrice è ancora al lavoro, ma si sa già che sono almeno 20 le richieste di finanziamento per l'acquisto di strumentazioni per ipovedenti e una ventina i progetti che prevedono interventi specifici per disabili e anziani.

In attesa che questi progetti prendano corpo, qualche "buona pratica" nel campo della lotta alle barriere digitali per i disabili, in Toscana c'è già.
In due zone del circondario dell'Empolese- Valdelsa, da alcuni mesi sono attive due postazioni internet studiate per ipovedenti e non vedenti: una a Montelupo Fiorentino, nella sede del Paas locale, e l'altra nella biblioteca comunale di Empoli.
Entrambe le postazioni sono attrezzate con software speciali con un programma di lettura vocale dei testi sul web e tastiera braille. Da un'indagine del 2007, infatti, risultavano almeno venti i comuni toscani che all'interno dei propri Paas ospitavano utenza disabile. Proprio per questo, insieme alle due esperienze dell'empolese, in alcune zone sono stati avviati percorsi formativi. È il caso di San Giuliano Terme, dove una cooperativa sociale ha attivato un percorso di assistenza ai disabili che vogliano imparare ad utilizzare la rete. Un esperimento simile è stato avviato anche in uno dei Paas di Prato, dove è proprio un operatore disabile a gestire i corsi di alfabetizzazione informatica.
credo che rappresentino casi significativi di volontà di abbattimento delle barrire digitali.
Ciao
Very Happy Smile

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Messaggio  Admin Dom Gen 04, 2009 7:03 pm

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Messaggio  elena bencivenga Ven Gen 09, 2009 5:06 pm

cio di cui si parla è sicuramente vero, solo che credo che vi siano tante altre barriere , ancora più gravi, basti pensare al fatto che non esistono treni in cui un disabile può salire o alle stesse stazioni dove non esistono
pedane scivolo per chi è in sedia a rotelle, ci sarebbbe da elencare tanto altro ancora.....per cui credo che quello delle barriere digitali sia troppo lontano come obiettivo, visto che c'è ancora molto da fare per garantire una normale quotidianità ai disabili.

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Messaggio  orefice.veronica Ven Gen 09, 2009 7:41 pm

Partiamo dalla disabilità visiva. Bisogna prima di tutto porre una distinzione fondamentale fra chi non vede e chi vede poco o male. Nel primo caso l'utente non utilizza affatto lo schermo, mentre nel secondo lo utilizza in modo diverso rispetto all'utente vedente. Per i non vedenti, infatti, non è la vista a percepire l'output restituito dall'elaboratore, ma l'udito e/o il tatto: egli utilizza uno screen reader, dispositivo software capace di "leggere" il contenuto dello schermo tramite una voce artificiale; oppure una barra braille, dispositivo hardware che traduce in linguaggio braille i caratteri alfanumerici presenti sullo schermo.

Per il corretto funzionamento di queste tecnologie è ad esempio necessario che le immagini presenti su un sito siano corredate da una descrizione testuale.

orefice.veronica

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