Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi

+4
Rosaria Kaiser
TaniaG
orefice.veronica
daniela liccardi
8 partecipanti

Andare in basso

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Empty disabili e lo sport....mangiapia e liccardi

Messaggio  daniela liccardi Dom Nov 30, 2008 10:29 pm

SPORT DIVERSAMENTE ABILI: CENNI STORICI






Luca Michelini

S.E.U. - Roma




dal libro: "HANDICAP E SPORT"





Introduzione e cenni storici



L'inserimento di individui handicappati in un contesto sportivo è un fatto relativamente recente.

Individui affetti da paralisi spinale traumatica sono stati i primi disabili a praticare sistematicamente un'attività sportiva. Tale attività pionieristica ebbe origine in Gran Bretagna, nell'ospedale di Stoke Mandeville (Aylesbury), non lontano da Londra, grazie all'entusiastica opera di Sir Ludwig Guttmann, neuro­chirurgo, direttore di quel centro di riabilitazione motoria. Il centro fu aperto il 1 febbraio 1944, durante la seconda guerra mondiale, ed i primi paraplegici a cimentarsi nelle varie discipline sportive furono giovani di ambo i sessi appartenenti alle forze armate britanniche, portatori di lesioni midollari per cause belliche.

È noto il calvario di affezioni «satellite, che perseguitano un mieloleso: piaghe da decubito, patologie urinarie, affezioni respiratorie, depressione psichica etc. Sir Ludwig ebbe il merito di riconoscere l'importanza della collaborazione attiva del malato, unitamente alle cure mediche, nella prevenzione ditali patologie secondarie all'handicap; egli studiò e realizzò con grande determinazione dei programmi di allenamento per disabili, facendovi partecipare tutti i pazienti che si presentavano al suo centro.

Una delle maggiori difficoltà che si incontra nell'ottenere la collaborazione attiva del paraplegico traumatico risiede nel basso livello delle motivazioni psichiche, pressoché azzerate dall'handicap acquisito.

Una grave disabilità fisica, tale da ostacolare pesantemente il reinserimento nel contesto lavorativo, produce una depressione psichica che rende il soggetto totalmente astenico, demotivato e abulico, puro oggetto delle cure mediche che subisce passivamente.

Occorre un contesto adattato, un ambiente favorevole, nel quale gli stimoli siano adeguati alla condizione fisica del disabile. Solo così si possono proporre dei nuovi interessi, ricreando i presupposti per un'adeguata motivazione alla collaborazione del soggetto, per ricostruire attivamente la propria esistenza. Inventando delle discipline e delle tecniche sportive adattate all'handicap, si ottiene un contesto sociale e ambientale rispondente a queste esigenze.

Grazie dunque allo sport i pazienti paraplegici del Dr. Guttmann (definito da Papa Giovanni XXIII "il De Coubertin dei disabili") cominciarono a sviluppare la muscolatura delle braccia e delle spalle, raggiungendo rapidamente risultati macroscopicamente superiori a quelli della normale chinesiterapia. Inoltre lo sport, aiutando ad acquisire equilibrio ed abilità motorie nell'uso della sedia a rotelle, consentiva a questi paraplegici di servirsi più efficacemente di tale mezzo di locomozione nella normale vita di relazione.

L'iniziativa del Dr. Guttmann ebbe molto successo, ed il 28 luglio 1948 si tennero i primi Giochi di Stoke Mandeville per atleti disabili, cui parteciparono sportivi handicappati ex membri delle Forze Armate britanniche.

Tali attività destarono molto scalpore, medici e tecnici di tutto il mondo visitarono il centro di Stoke Mandeville per apprendere tali metodologie riabilitative. Nel 1952 per la prima volta i Giochi di Stoke Mandeville divennero internazionali, e nel 1960 si svolsero nel contesto delle Olimpiadi di Roma.

Era nata dunque la Federazione Internazionale dei Giochi di Stoke Mandeville (ISMGF), che da allora indìce annualmente una manifestazione sportiva comprendente vari sport, come il nuoto, le corse, i lanci, il tiro con l'arco, la pallacanestro, la scherma, il tennis-tavolo, il tiro a segno, le bocce.

Tali Giochi hanno fatto registrare un continuo aumento del numero di partecipanti, ed oggi quasi tutti i Paesi del mondo vi inviano atleti.

Poiché l'attività dell'ISMGF era limitata alla organizzazione di Giochi solo per atleti affetti da patologie del midollo spinale, ben presto handicappati di altro genere (ciechi e soprattutto amputati) avvertirono l'esigenza di associarsi per poter partecipare anche essi a manifestazioni sportive. Nel 1964 fu così fondata l'ISOD, e più recentemente (nel 1980) si formarono l'IBSA ed il CP-ISRA, associazioni che si occupano rispettivamente di amputati, ciechi e cerebrolesi in un tempo successivo, l'ISOD ha allargato le proprie competenze anche ad altre patologie invalidanti.

Nel 1982, ISMGF, ISOD, IBSA e CP-ISRA fondarono un comitato interna­zionale di coordinamento (ICC) delle organizzazioni sportive mondiali per i disabili, preposto alla codifica ed alla stesura delle regole tecniche ed organizzative dei Giochi paraolimpici.

In occasione delle Olimpiadi di Roma si posero le basi per effettuare regolarmente in futuro dei Giochi per handicappati, da tenersi, per quanto possibile, nella stessa città dei Giochi Olimpici e nello stesso anno.

Così, nel 1964 vi fu un'Olimpiade per disabili a Tokio, con 390 partecipanti; nel 1968 ben 750 atleti su sedia a rotelle presero parte ai Giochi di Ramat Gan (Tel Aviv), località offerta da Israele per indisponibilità di Città del Messico. In tale occasione un pubblico di 25.000 persone acclamò gli sportivi handicappati alla cerimonia di apertura nello stadio di Gerusalemme.

Nel 1972 i Giochi si svolsero ad Heidelberg (Germania), ed i partecipanti furono più di 1.000. In occasione dei Giochi Olimpici di Montreal del 1976 i Giochi per disabili ebbero luogo a Toronto (anch'essa in Canada), e per la prima volta vi parteciparono atleti membri dell'ISOD; si videro quindi, tra i 1500 partecipanti, gareggiare anche atleti non vedenti od amputati.

Nel 1980, 2500 sportivi disabili presero parte ai Giochi di Arnhem (Olanda); nel 1984 le Paraolimpiadi si svolsero in parte a New York (1750 atleti) ed in parte ad Aylesbury (Gran Bretagna, 1100 partecipanti).

L'apoteosi del movimento sportivo per disabili si ebbe nel 1988 a Seul (Corea del Sud), con una importante manifestazione successiva alle Olimpiadi, durante la quale gareggiarono ben 3200 atleti provenienti da 65 Nazioni, al cospetto di un pubblico di 100.000 persone.

Altri sport si aggiungono costantemente alle prime discipline introdotte a Stoke Mandeville. Dal 1976 si svolgono i Giochi Olimpici Invernali per disabili:

nel 1976 si tennero a Ornskoldsvik (Norvegia); nel 1980 a Glilo (Svezia). Le ultime due edizioni, del 1984 e del 1988, sono state ospitate entrambe da Innsbruck (Austria). Inizialmente riservati ad amputati o videolesi, i Giochi Olimpici Invernali si sono aperti alla partecipazione anche di paraplegici e di cerebrolesi:

gli atleti che rientrano in queste due ultime categorie gareggiano su slitta.

Dal 1991 l'ISMGF ha modificato la propria denominazione che è diventata ISMWSF (International Stoke Mandeville Wheelchair Sports Federation).

Attualmente gli sportivi handicappati praticano le seguenti discipline: automobilismo, atletica leggera, badminton, bocce, bowling, calcio, canoa, ciclismo, curling, ginnastica, equitazione, goalball, judo, lotta, nuoto, pallacanestro, pallanuoto, pallavolo, pattinaggio, pesca sportiva, scherma, sci alpino, sci nautico, slittino, sollevamento pesi, tennis da tavolo, tiro a segno, tiro con l'arco, torball, vela.

In Italia queste attività sono gestite e coordinate dalla Federazione Italiana Sport Handicappati (disabilità psichiche e motorie), fondata nel 1980, dalla Federazione Italiana Ciechi Sportivi (atleti non vedenti), fondata nel 1980, e dalla Federazione Italiana Sport silenziosi (atleti non udenti), fondata nel 1929. Dal 1990 tali Federazioni sono rappresentate presso il CONI da un organismo unitario, denominato Federazione Italiana Sport Disabili.

Lo sport moderno, inteso secondo i canoni olimpici di De Coubertin, nasce nel secolo scorso come espressione di forza e di vigore, riferiti essenzialmente all'uomo giovane, sano e di sesso maschile.

Nel nostro secolo la mentalità sportiva ha progressivamente preso le distanze da questo stereotipo iniziale, per includere dapprima le donne sportive, in seguito gli atleti anziani e, infine, quelli disabili.

È degno di nota il fatto che le varie Federazioni sportive nazionali hanno nel tempo allargato la propria attività, per comprendere le discipline femminili, nonché quelle praticate da amatori non più giovanissimi. Viceversa, allorché si è trattato di atleti disabili, sono state create delle Federazioni Sportive a se stanti. Queste ultime devono sopportare l'onere di organizzare manifestazioni per le più varie attività sportive (dal nuoto allo sci), pur fruendo talvolta della collaborazione delle Federazioni dei vari sport.

Questo stato di cose è dovuto per buona parte alle difficoltà tecniche ed organizzative legate alle attività sportive per disabili; si ha quasi la sensazione, però, che molte delle Federazioni sportive nazionali che a suo tempo hanno realizzato l'integrazione tra sportivi differenti per sesso e per età, stentino ad integrare gli atleti sani con quelli affetti da un handicap.

Qualcuna (vedi FITARCO) ha già manifestato un'apertura concreta ai disabili, con competizioni integrate; si spera che altre Federazioni seguano l'esempio, perché lo sport per handicappati non venga ghettizzato, e possa essere per il disabile un'occasione di incontro con il normodotato.



mangiapia e liccardi

daniela liccardi

Messaggi : 5
Data di iscrizione : 22.11.08

Torna in alto Andare in basso

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Empty sport e disabili

Messaggio  orefice.veronica Dom Dic 14, 2008 2:58 pm

Paraolimpiadi: sport e gloria per i disabili
Ho trovato quest'articolo da internet, il quale rileva quanto lo sport possa essere gloria per i disabili
La fiaccola olimpica non lascia Sydney. Non ancora disperso l'eco dei primi Giochi Olimpici del terzo millennio, la città australiana ospita dal 18 al 29 ottobre le Paraolimpiadi per disabili. Lo sport per portatori di handicap è ormai una realtà consolidata.

Nato come terapia per la riabilitazione e recupero delle lesioni gravi, ha impiegato anni per spogliarsi dei luoghi comuni, intrisi di pietismo e facile retorica, che consideravano lo sport lo zucchero sulla medicina amara che i disabili avrebbero dovuto bere per tutta la vita. Lo sport disabili ora è una disciplina, rispettata in tutto il mondo.

Ha una struttura organizzata in maniera capillare che fa capo alla International Paraolympic Committee. Ogni paese ha la sua federazione che raccoglie tutte le società sportive che praticano attività agonistica per portatori di handicap. In Italia c'è la Fisd (Federazione Italiana Sport Disabili). Tutte le nazioni organizzano campionati e partecipano ai grandi eventi internazionali come mondiali e tornei continentali per ogni disciplina.

Il disabile che vuole praticare sport ora ha a disposizione un ampio ventaglio di scelta tra varie discipline, in base al suo gusto, ma anche al tipo di handicap di cui è affetto. Alcune sono gli sport classici come l'atletica, il basket, il nuoto e la scherma, adattati in funzione delle tipologie di disabilità. Altri sport sono stati inventati appositamente, come le discipline per non vedenti, quali il Goalball, sorta di calcio dove è obbligatorio giocare bendati.

E' un mondo sportivo parallelo ma spesso convergente a quello più conosciuto. Gareggiare alla pari con i normodotati infatti non è più un tabù. A spezzarlo è stata la nostra arcera Paola Fantato scoccando le sue frecce sui bersagli dei Giochi Olimpici "normali" di Atlanta '96. A Sydney 2000 la statunitense Marla Runyan, non vedente, si è fatta onore nella corsa dei 1.500 mt.

Il nuotatore sudafricano sordomuto Terence Parkin ha conquistato l'argento nei 200 rana, battuto solo dal nostro Fioravanti.

Ora dunque è la volta di Sydney versione Paraolimpica. Questa undicesima edizione si prospetta memorabile, stando almeno ai numeri. Undici giorni nei quali più di 4000 atleti si sfideranno sugli stessi campi che sono stati, solo pochi giorni prima, terreno di gloria dei vari Fioravanti, Thorpe, Greene e Jones. Diecimila saranno i volontari coinvolti, 2000 gli accompagnatori olimpici e 1000 i tecnici sportivi.

Il Comitato organizzatore guidato da Xavier Gonzalez ha iscritto la cifra record di ben 123 nazioni a questi giochi australiani. 554 le medaglie in palio per le 18 discipline in gara. Esordiscono in quest'edizione in veste ufficiale (nel 96 erano presenti come sport dimostrativo) la vela e il rugby in carrozzina. Prima favorita ovviamente dai pronostici la squadra di casa. Forti delle 106 medaglie conquistate ad Atlanta gli australiani non temono nessuno.

Il ct australiano Paul Bird che ha convocato ben 244 atleti è stato chiaro: "Questo team è il più forte in assoluto nella storia dell'Australia". Anche Usa, Canada, Germania, Olanda, Spagna, rappresentative storicamente temibili, si presentano agguerrite. La spedizione azzurra conta su 65 elementi di valore e 14 guide per gli atleti non vedenti. Obiettivo degli italiani è superare le 45 medaglie conquistate ad Atlanta. Grandi speranze per la squadra della scherma del coach Vittorio Loi. Gli schermidori italiani hanno fatto tutti medaglia negli ultimi Europei di Varsavia (1999).

Per Pellegrini, campione mondiale in carica nel fioretto, e compagni, il podio è portata di mano. Nell'atletica, cercheranno l'oro il veterano Carlo Durante (argento ad Atlanta nella maratona) e Maurizio Natalin (oro nel penthatlon). Il nuotatore Luca Mazzone dovrà invece difendere i suoi record mondiali nei 50 e 100 stile libero. Avversarie da battere anche la Fantato e Sandra Truccolo (oro per entrambe nei Giochi americani nel tiro con l'arco a squadre). Tutto pronto, dunque. Non resta che accendere ancora la fiaccola

orefice.veronica

Messaggi : 101
Data di iscrizione : 21.11.08

Torna in alto Andare in basso

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Empty Re: disabili e lo sport....mangiapia e liccardi

Messaggio  TaniaG Lun Dic 15, 2008 10:49 pm

Lo sport aiuta TANTISSIMO le persone con problematiche,è indispensabile.
Angela Rivieccio2
TaniaG
TaniaG

Messaggi : 56
Data di iscrizione : 16.11.08

Torna in alto Andare in basso

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Empty Re: disabili e lo sport....mangiapia e liccardi

Messaggio  Rosaria Kaiser Mer Dic 17, 2008 12:17 am

Persone disabili e sport
disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Img1195Il tempo libero come aspetto importante nell’educazione ed integrazione delle persone disabili è una “scoperta” piuttosto recente. Fino a qualche anno fa, infatti, la quasi totalità degli studi e dei programmi educativi attribuivano una netta priorità ad altre problematiche, come la riabilitazione e l’inserimento scolastico e lavorativo, considerate più pressanti e ritenute garanti di un soddisfacente livello di benessere. Questa impostazione ha limitato l’integrazione delle persone disabili escludendo da altri ambiti comunque rilevanti: la cultura, il lavoro, la socialità, lo svago, lo sport. Da ciò deriva la necessità di iniziare a collocare il tempo libero al centro di qualsiasi progetto di formazione ed integrazione delle persone con disabilità. Di questi aspetti si è occupato Marco Petrozzi nella tesi Diversamente abili, ugualmente atleti. Lo sport come strumento di integrazione sociale della persona con disabilità.. sunny

Rosaria Kaiser

Messaggi : 90
Data di iscrizione : 17.11.08

Torna in alto Andare in basso

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Empty Re: disabili e lo sport....mangiapia e liccardi

Messaggio  Rosaria Kaiser Mer Dic 17, 2008 12:26 am

L'iniziativa si chiama "il Cuore nel pallone, trofeo Luca Romano". Attesi 600 bambini da tutta Italia, provenienti dai settori giovanili di squadre storiche come la Roma e la Lazio, Chieti e Pescara calcio, la Cisco Roma, il River 65, l'Albalonga e l'Oratoriana disabili e lo sport....mangiapia e liccardi SportpallonecalcioM
CHIETI - Si chiama il "Cuore nel pallone, trofeo Luca Romano", primo torneo di calcio integrato cui parteciperanno ragazzi normodotati e disabili, in programma domenica 19 ottobre allo stadio Angelini di Chieti. Arriveranno almeno 600 bambini da tutta Italia. Giovani dei settori giovanili di squadre storiche come la Roma e la Lazio, Chieti e Pescara calcio, la Cisco Roma, il River 65, l'Albalonga e l'Oratoriana. E' stata invitata anche la scuola calcio Axa di Francesco Totti. La manifestazione, organizzata in Abruzzo dalla fondazione Luca Romano, con «Bambini nel mondo», sodalizio che ha ideato il progetto e ha già tenuto una prima edizione di successo allo stadio Flaminio di Roma, ha ricevuto il premio del presidente della repubblica ed è stata riconosciuta dal comitato italiano paralimpico.

Rosaria Kaiser

Messaggi : 90
Data di iscrizione : 17.11.08

Torna in alto Andare in basso

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Empty Re: disabili e lo sport....mangiapia e liccardi

Messaggio  angela rivieccio Mer Dic 17, 2008 4:46 pm

Anche nel campo sportivo i disabili hanno dovuto lottare per ottenere i propri diritti.Fortunatamente si sono verificati dei cambiamenti che hanno portato al miglioramento della qualità della vita di queste persone e alla possibilità di realizzare le loro potenzialità,insomma a sperare in un futuro migliore.
angela rivieccio
angela rivieccio
angela rivieccio

Messaggi : 71
Data di iscrizione : 22.11.08

Torna in alto Andare in basso

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Empty Curling in carrozzina: Sempione e Disval dominano la prima giornata

Messaggio  Alessia.Zoccoli Mer Dic 17, 2008 6:28 pm

Quattro incontri su quattro vinti per le due formazioni e rispettivamente primo e secondo posto in classifica, distanziati solamente dalle differenza punti. La parola va ad Andrea Tabanelli, pilastro della Disval, capitano della Nazionale, e il vero e proprio iniziatore del curling in carrozzina in Italia. A sorpresa non parla della sua squadra o delle sue vittorie, ma di una giovanissima collega che designa già come sua erede
curling in carrozzina

ROMA - Appena un anno fa, di questi tempi, Foligno lo incoronava ‘atleta dell'anno', in virtù dello strepitoso 7° posto assoluto alle Paralimpiadi di Torino 2006. Il curling italiano deve a lui il suo inizio. E' lui che sa unire, come pochi altri, la tecnica ad una straordinaria concentrazione, come sostiene il CT azzurro Mauro Maino. E lui, invece che celebrarsi, come potrebbe accadere, canta le lodi di una giovanissima collega, in forza al Pinerolo, che ha destato la sua "ammirazione, profonda fino alla commozione".

"E' davvero una forza della natura, questa Irene Formento: solo un anno e mezzo fa - dice Andrea Tabanelli, pilastro della Disval, capitano della Nazionale - si muoveva a fatica sul ghiaccio, era statica, ora va che è una meraviglia, si è fatta costruire un bastone adatto a lei, con cui è diventata mobilissima, poi colpisce con grande precisione. E' senz'altro lei l'emblema di questo sport: anche soprattutto per l'entusiasmo che mostra, incontenibile. Confesso, mi ha commosso".

Quanto al Campionato, "il livello agonistico - dice - cresce ogni annoe sta aumentando in modo esponenziale, è innegabile. Mi fa piacere vedere tante nuove leve, che sono il futuro di questo sport". Fra i risultati si segnala la piena affermazione (quattro vittorie su quattro) del Sempione, prima in classifica in virtù dei pochi punti subiti. Per il resto, le migliori, dopo Sempione e Disval, sono state Periscopio (2 partite vinte su 3 giocate), Cortina (2 su 4) e Sport di Più (2 su 5), rispettivamente terza, quarta e quinta in classifica. Seguono, al 6 e 7° posto, Pinerolo (1 su 5) e Albatros (1 su 3). Chiudono la classifica, a 0 punti, Ecole du Sport, che per defezione ha perso a tavolino tutti gli incontri, ed il Friuli, che a questo primo turno non era in calendario. La seconda e ultima di andata si svolgerà a Cembra a fine gennaio.
Alessia.Zoccoli
Alessia.Zoccoli

Messaggi : 65
Data di iscrizione : 17.11.08
Età : 37
Località : Ciampino

Torna in alto Andare in basso

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Empty Re: disabili e lo sport....mangiapia e liccardi

Messaggio  simona.asciolla Mer Dic 17, 2008 8:42 pm

Ragazze visitate un pò questo sito...è molto interessante!!! Very Happy : http://www.sportmedicina.com/speciale_sport_disabili.htm



*Simona*

simona.asciolla

Messaggi : 105
Data di iscrizione : 15.11.08
Età : 37
Località : napoli

Torna in alto Andare in basso

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Empty DISABILI: VIETATO NUOTARE A NAPOLI

Messaggio  Sorrentino Lucia Lun Dic 22, 2008 5:14 am

Ciao a tutti,

Leggevo questo articolo di Fabio Capasso-Elio Tedone di una realtà napoletana.

"A Napoli i disabili restano fuori dalle piscine. Il 73% degli impianti natatori non
sono dotati delle attrezzature necessarie per consentire l'attività ai diversamente abili. Su 26 strutture contattate solo 7 si
dichiarano dotate di rampe d'accesso, gru per facilitare l'ingresso in acqua, accompagnatore in vasca e spogliatoi
adeguati. Gli altri 19 centri sportivi rappresentano vere e proprie barriere architettoniche. La legge prevede un solo
obbligo per i gestori: rendere accessibili gli impianti ai disabili. Gli ulteriori interventi sono determinati dalla sensibilità dei
responsabili. Solo il 27% delle società che gestiscono gli impianti si sono attivate per offrire questo servizio.
Dei 7 impianti che hanno aperto le porte ai disabili, 4 si trovano a Napoli e 3 in provincia. Dalla piscina comunale "Acqua
Chiara" di Pomigliano D'Arco al centro sportivo di Sant'Antimo, passando per il "Centro Ester" di San Sebastiano al
Vesuvio. Una quota molto bassa considerando il potenziale bacino d'utenza regionale. Chi risiede a Napoli, invece, ha
un ventaglio di scelta leggermente più ampio: il "Circolo canottieri", il "Poerio", la piscina "Acqua Chiara" e il "Centro
Ester" a Barra. Singolare il caso della "Scandone" di Napoli, l'unico impianto campano dotato di una vasca da 50 metri,
in grado di ospitare campionati italiani di nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato. Si sono svolte qui, tra sabato e
domenica, le qualificazioni alle Paraolimpiadi di Pechino. Per l'occasione la piscina è stata attrezzata per permettere il
regolare svolgimento delle gare. Negli altri giorni dell'anno, invece, non si accettano le iscrizioni di ragazzi disabili. In
alcuni casi le barriere sono invalicabili: porte girevoli all'ingresso, scalini per accedere all'impianto e alla vasca, piscine al
primo piano con ascensore rotto. Nel caso poi del complesso polisportivo "Collana" la piscina è attualmente chiusa.
Difficile da decifrare la situazione delle 7 piscine date in gestione dal Comune di Napoli al Coni. La predisposizione delle
strutture varia a seconda dell'interlocutore. Se a chiamare è un giornalista 6 impianti su 7 dichiarano di poter accogliere
dei disabili. 3 di questi, però, non accettano iscrizioni di ragazzi diversamente abili o per la presenza di barriere
architettoniche o per la mancanza di personale specializzato. Restano dunque davvero poche le speranze di nuotare per
chi presenta handicap fisici. Eppure "lo sport come aggregante risulta essere fondamentale per una collocazione nel
tessuto sociale". A dirlo è Augusto Barone, medico e consigliere regionale del Comitato paraolimpico del settore nuoto
che sottolinea la valenza fisica e motivazionale delle attività sportive. I risultati ottenuti da atlete come Imma Cerasuolo
confermano le parole di Barone, medico accompagnatore della Nazionale paraolimpica. La ventisettenne nuotatrice
napoletana, dopo aver perso l'uso del braccio destro, è riuscita a vincere l'oro nella specialità delfino e l'argento nei 200
misti alla Paraolimpiade di Atene nel 2004. "Purtroppo nel Sud e in Campania - sottolinea Cerasuolo - abbiamo ancora
una mentalità molto arretrata e poca sensibilità nei confronti delle persone diversamente abili. Io ho avuto la fortuna di
nuotare in un centro riabilitativo e non ho trovato nessun tipo di impedimento, ma so bene quanto sia difficile per gli altri
disabili avvicinarsi a questo sport"

Lucia study
Sorrentino Lucia
Sorrentino Lucia

Messaggi : 49
Data di iscrizione : 22.11.08
Età : 57
Località : Napoli

Torna in alto Andare in basso

disabili e lo sport....mangiapia e liccardi Empty Re: disabili e lo sport....mangiapia e liccardi

Messaggio  Contenuto sponsorizzato


Contenuto sponsorizzato


Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.