Psicopedagogia dei linguaggi (Briganti)
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ELIMINIAMO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Messaggio  cantone maria teresa Mer Dic 10, 2008 8:27 pm

Un'amica costretta su una sedia a rotelle mi racconta ,con rassegnazione purtroppo , che siamo ancora lontani dall'abbattimento delle barriere architettoniche .Lei per motivi legati alla sua disabilità ha viaggiato tanto sin da piccola , ma prima di prenotare bisognava accertarsi che l'albergo fosse in grado di "ospitarla " ....beh spesso non era cosi' .E' molto triste sentirle dire che preferisce rimanere in casa perche', dice, "mia madre ha difficoltà a spingere la sedia per strada dove i marciapiedi sono stretti ...."

cantone maria teresa

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Messaggio  mariapia russo Mer Dic 10, 2008 8:32 pm

Purtroppo ancora esistono tante difficoltà, proprio qualche giorno fa, è successa una cosa del genere nella cumana di Montesanto_torregaveta. Un uomo sulla sedia a rotelle, non riusciva a salire sulla cumana, perchè c'era la pedana, ma lo spazio tra il palo e la porta era insufficiente. La cosa spettacolare è stata che nessno ha fatto partire la cumana finchè non è arrivato il tecnico ed ha svitato il palo, permettendo al disabile di salire.
E' una cosa vergognosa!

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ELIMINIAMO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - Pagina 2 Empty RE: eliminiamo le barriere

Messaggio  chiara.cicione1 Mer Dic 10, 2008 8:36 pm

Purtroppo le cose vanno così!....sta a noi cambiare!

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Messaggio  Emilia Caporaso Gio Dic 11, 2008 10:28 pm

E l'Italia è una delle nazioni in cui le barriere architettoniche sono le più diffuse...(abbiamo un altro primato...), per non parlare delle barriere sonore...

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Messaggio  mariarosaria tarallo Gio Dic 11, 2008 10:33 pm

quando parliamo di "barriere sonore" a che cosa pensiamo? Like a Star @ heaven
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Messaggio  concetta cesarano Gio Dic 11, 2008 11:00 pm

per barriere sonore io intendo quelle che limitano la propagazione sonora (nelle vicinanze di aereoporti ad esempio...), ma volevo chiedere ad Emilia se intende con questo termine altri tipi di barriere...

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Messaggio  Luigia Limongelli Ven Dic 12, 2008 12:38 pm

é proprio vero che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare: proviamo a sederci in carrozzina per un giorno e di barriere ne scopriremo tantissime!

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ELIMINIAMO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - Pagina 2 Empty Barriere architettoniche

Messaggio  Rosaria Kaiser Dom Dic 14, 2008 2:37 am

Quello che manca ancora in Italia è una reale presa di coscienza di quelli che dovrebbero essere i diritti di cittadinanza di una persona con un handicap. Nella progettazione degli edifici, sia pubblici sia privati, l'abbattimento delle barriere architettoniche viene ancora considerato un fastidioso vincolo in più che si è costretti a rispettare, magari sfiorando i limiti della accettabilità, piuttosto che un atto di civiltà. Prendiamo i cinema, ad esempio: per semplificare al massimo gli interventi strutturali, i posti riservati ai disabili in carrozzella sono quasi sempre in prima o ultima fila: proprio quei posti che normalmente una persona evita accuratamente di occupare». scratch

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Messaggio  Marianna A. Russo Dom Dic 14, 2008 8:14 pm

La problematica non deve essere pensata solo riguardo alle persone con difficoltà di deambulazione o con altri difetti fisici, ma a tutti coloro che anche per motivi di età o di eventi occasionali si trovano nelle condizioni di non poter usare una scala, un ingresso, una semplice maniglia, un interruttore, un ascensore, un servizio igienico. Queste ultime persone possono essere gli anziani, le donne incinte, i bambini, chi ha un arto ingessato e molti altri...


Ultima modifica di Marianna A. Russo il Mar Dic 16, 2008 1:01 am - modificato 2 volte.
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Messaggio  Antonella Rivellino Dom Dic 14, 2008 8:18 pm

Marianna A. Russo ha scritto:[size=12]La problematica non deve essere pensata solo riguardo alle persone con difficoltà di deambulazione o con altri difetti fisici, ma a tutti coloro che anche per motivi di età o di eventi occasionali si trovano nelle condizioni di non poter usare una scala, un ingresso, una semplice maniglia, un interruttore, un ascensore, un servizio igienico. Queste ultime persone possono essere gli anziani, le donne incinte, i bambini, chi ha un arto ingessato e molti altri...[/size]

Questo che scrivi è importante,perchè ci consente di considerare le problematiche della disabilità come appartenenti alla società in senso allargato e non solo in riferimento ad un gruppo.
E' proprio questa la logica dell'abbattimento delle barriere...
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Messaggio  rita_anvg Dom Dic 14, 2008 8:24 pm

Concordo pienamente con Marianna ed Antonella...d'altronde sono anni che ormai diciamo che l'ambiente ci rende tutti un pò "disabili" quando ci mette di fronte all'impossibiltà di svolgere determinati compiti o funzioni.
Buona serata Smile
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ELIMINIAMO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - Pagina 2 Empty L'appennino emiliano diventa "accogliente e inclusivo"

Messaggio  schettino elena Lun Dic 15, 2008 7:20 pm

Ritengo che sia giusto anche sottolineare qunto di buono venga fatto per una reale INCLUSIONE del disabile.

BOLOGNA. Garantire anche alle persone disabili la possibilita' di fruire delle bellezze e delle attivita' della montagna. Questo l'obiettivo del progetto regionale "Appennino accogliente/inclusivo", presentato oggi in viale Aldo Moro (2,6 i milioni di euro investiti dalla Regione Emilia-Romagna). In particolare, nel Parco del Frignano a Montecreto (Mo) verra' realizzata una struttura polivalente mentre quello del Corno alle Scale a Lizzano in Belvedere (Bo) vedra' la ristrutturazione di una parte del centro visite. In entrambi i casi nascera' una foresteria senza barriere architettonica ed attrezzata per attivita' ludiche e didattiche, e a Montecreto anche spazi pensati per la sperimentazione di di ausilii per la fruizione naturalistica e sportiva dell'ambiente montano.
Nell'ambito del progetto e' stato organizzato anche un corso di formazione per avviare allo sci le persone disabili, due soggiorni per giovani sordi a Montecreto e l'attivazione del Centro regionale di ricerca e formazione per l'integrazione dei disabili nello sport e nel turismo. Un progetto "frutto di una metodologia induttiva", come spiega Giancarlo Marostica (direttore del programma Tutela delle persone disabili della Ausl di Bologna e coordinatore di Appennino accogliente), che e' partito dall'osservazione dei bisogni dei soggetti interessati per arrivare ad un "benessere di comunita'". Flavio Delbono, vicepresidente della Regione, si dichiara orgoglioso di un progetto che allo stesso tempo si pone la finalita' di "promuovere concretamente l'accesso alle attivita' sportive e ricreative da parte di giovani ed adolescenti, in particolare diversamente abili", e rappresenta un buon esempio di come "pezzi diversi di un'amministrazione e diverse amministrazioni si mettono insieme per un progetto sicuramente complesso", che coinvolge Regione, Province, Comuni e numerosi altri partners.
Soddisfatto anche Marco Strada, assessore allo Sport e al Turismo della Provincia di Bologna, per l'opportunita' di dar corso "ad uno degli obiettivi primari della Provincia, cioe' creare le condizioni, nell'ambito dello sport, perche' vi siano davvero pari opportunita' per tutti".
Francesco Ripa di Meana, direttore generale dell'Ausl bolognese, sottolinea l'idea di "una rete fatta di servizi e che mette al centro il territorio e il recupero dell'autosufficienza", dando la possibilita' di praticare attivita' sportive ma anche di "condividere momenti speciali con le famiglie". Quindi un modo per imparare a "fare sanita' in modo diverso", continua Ripa di Meana, e a "fare rete partendo dai bisogni della maggiore fragilita' e anche dalla montagna".
Un progetto importante anche per Giovanni Preiti, presidente provinciale del Comitato italiano paralimpico, che parla di un'opportunita' in piu' per le "tante persone che vedono lo sport come un'attivita' di normalizzazione della propria vita". Questo percorso, continua Preiti, consentira' a disabili e famiglie di "avere una possibilita' uguale agli altri, anzi insieme agli altri". E soprattutto, se da questo punto di vista "riusciamo a fare qualcosa sulla neve, riusciamo a fare tutto".

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ELIMINIAMO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - Pagina 2 Empty "oggetto fisico e oggetto sociale" (Il "bagno per disabili" come "apparato discriminante")

Messaggio  mariarosaria tarallo Lun Dic 15, 2008 8:00 pm

Una interessantissima riflessione di un Designer, a trent'anni dall'entrata in vigore della Legge che sancisce la dotazione di servizi igienici ad hoc per le persone con disabilità nei locali pubblici: ve ne suggerisco la lettura, della quale vi anticipo in conclusione, solo questo stralcio:

"sono un designer e quindi mi occupo di oggetti fisici. Ne definisco forme, dimensioni, materiali, processi produttivi. Apparentemente, dedicandomi agli oggetti, non mi occupo di persone. Riflettendo e interrogandomi sulla mia professione, sulle sue ricadute e sulle responsabilità, sono giunto alla conclusione che, per comprendere gli oggetti che compongono il nostro ambiente che è quasi totalmente costruito e, quindi, tutto derivato da una più o meno approfondita attività progettuale, sia necessario ricorrere a strumenti di analisi diversi da quelli di verifica degli aspetti fisici e tecnici." (dalla fonte linkata)

Leggi tutto l'articolo,
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ELIMINIAMO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - Pagina 2 Empty Unione Europea: estese a tutti i mezzi di trasporto le tutele per i passeggeri disabili

Messaggio  Alessia.Zoccoli Mer Dic 17, 2008 6:31 pm

Dopo i settori aeronautico e ferroviario nuovi regolamenti per quelli stradali e marittimi: gli operatori di trasporto non potranno pertanto rifiutare la prestazione del servizio sulla base della disabilità o della mobilità ridotta, a meno che ciò sia reso impossibile da particolari regolamenti di sicurezza oppure dalla dimensione del mezzo
una rampa per il trasporto disabili

BRUXELLES - Nel nuovo pacchetto di norme per i diritti dei passeggeri di mezzi stradali e marittimi sono previste clausole specifiche a tutela di disabili e persone a mobilità ridotta, come già avviene nel settore aeronautico e ferroviario. Per loro, è prevista un'assistenza costante e gratuita durante tutto il tragitto, nelle fasi di imbarco o accesso al mezzo e al termine del viaggio. Gli operatori di trasporto non potranno pertanto rifiutare la prestazione del servizio sulla base della disabilità o della mobilità ridotta, a meno che ciò sia reso impossibile da particolari regolamenti di sicurezza oppure dalla dimensione del mezzo. Ad esempio, questi diritti verranno garantiti solo per i veicoli che trasportano più di otto persone. "L'Ue non può permettere che il livello dei diritti dei passeggeri vari a seconda del modo di trasporto utilizzato. Con questi due nuovi regolamenti, copriremo tutti i mezzi di trasporto. Tutti i passeggeri potranno scegliere il modo di trasporto che preferiscono sapendo che i loro diritti saranno ugualmente tutelati indipendentemente dal mezzo prescelto", ha detto Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea responsabile per i trasporti.

Alla base delle proposte della Commissione, una considerazione: i passeggeri disabili e quelli a mobilità ridotta sono spesso impossibilitati a viaggiare in pullman o in nave in quanto mezzi di trasporto di difficile accesso. Inoltre, non viene prestata l"assistenza necessaria per le loro esigenze specifiche. Le proposte dell'esecutivo europeo mirano a risolvere questi problemi, vietando qualsiasi discriminazione basata sulla disabilità o sulla mobilità ridotta per la prenotazione di un viaggio o l'accesso a bordo di un veicolo o di una nave. L'assistenza sarà fornita gratuitamente a condizione che il passeggero ne abbia fatto richiesta in anticipo ed arrivi alla stazione o al porto ad un'ora prestabilita, in debito anticipo sull'orario previsto per la partenza. Per garantire un servizio adeguato e rispettoso delle necessità di disabili e persone a mobilità ridotta, il personale delle imprese di trasporto e quello dei terminal o dei porti dovrà avere conoscenze adeguate in materia di prestazione di assistenza ai disabili.
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ELIMINIAMO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - Pagina 2 Empty Città a misura di uomo "normale"

Messaggio  Lucia Calabrese Gio Dic 18, 2008 1:30 pm

Io penso che le nostre città siano costruite a misura di uomo "normale"..ma non ci dobbiamo stupire di questo perchè è il risultato della "non" cultura alla diversità che ha impregnato la cultura italiana per tantissimi anni. Ciò spiega la difficoltà, la lentezza di un vero processo trasformatore riguardo ai disabili, c'è una ragione storica alla base di tutto. Però,secondo me, il cammino è lungo, tortuoso e lento ma...non vano.

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ELIMINIAMO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - Pagina 2 Empty UNA "NUOVA " BARRIERA ARCHITETTONICA

Messaggio  Antonella Rivellino Gio Dic 18, 2008 3:14 pm

Abbiamo discusso ampiamente sulle barriere architettoniche e Lucia ha giustamente fatto notare come esse siano il frutto di una storica mancanza di cultura della diversità,e leggendo il suo intervento mi è venuto in mente che alcune barriere (involontarie) sono "nuove" e rappresentano il frutto di un tentativo coatto di rieducazione civica per molti automobilisti;al di là degli scivoli occupati dalle macchine,molto spesso una carrozzina resta intrappolata dal lungo sussusseguirsi di paletti antiparcheggio che sono stati cementati sui nostri marciapiedi per evitare la sosta selvaggia in un lato della strada.
Questo può essere un esempio di come,per reagire alle "effrazioni" di molti si riduca ulteriormente (anche se involontariamente) lo spostamento di alcuni.
Sotto casa mia queste file di paletti dissuasori per di più,impediscono del tutto l'accesso alla pensilina della fermata autobus,oltre che alla fermata stessa ,forse nella consapevolezza che nessun disabile a Napoli ha possibilità di utilizzare i mezzi pubblici.
Evil or Very Mad
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ELIMINIAMO LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - Pagina 2 Empty Le barriere

Messaggio  aldo Lun Dic 22, 2008 9:46 pm

Anche se è estremamente importante eliminare le barriere architettoniche,ciò non è sufficiente; esistono altre numerose barriere sociali,educative e psicologiche molto più difficili da rimuovere.
Vi saluto e vi auguro un buon Natale ed un felice anno nuovo.
Aldo.

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Messaggio  teresa aligante Mar Dic 23, 2008 5:20 pm

Pensando alle persone diversamente abili, si pone spesso il problema delle barriere architettoniche che, seppur largamente riconosciuto e molto sentito, sviluppa di solito una serie di soluzioni progettuali finalizzate tuttavia a risolvere principalmente il problema degli accessi e dei passaggi pedonali. Ancora oggi si fatica a considerare, la partecipazione sociale, come un bisogno primario che passa sì attraverso lo scivolo sul marciapiede e la porta più larga ma che poi trova la sua massima espressione nei luoghi, teatro da sempre, dell’età evolutiva di ciascuno di noi. Il vero problema sono quindi le barriere mentali e culturali che si sono create intorno a queste persone e che purtroppo trasformano la disabilità in handicap relegando le stesse inevitabilmente in una condizione di emarginazione sociale. Per eliminare questo tipo di barriere è necessario avviare un processo di grande cambiamento culturale che deve mettere la persona, in quanto soggetto fisico con tutti i suoi diritti, al centro delle nostre attenzioni. La strada verso l’integrazione impone anche un diverso modo di intendere la persona diversamente abile che, non và vista solo come soggetto adulto, ma soprattutto come un bambino o un adolescente con tutte le necessità, le esigenze e i problemi che lo accompagneranno durante la sua crescita compreso quindi il diritto di giocare, divertirsi e frequentare gli spazi di socializzazione in un processo attraverso il quale formerà il proprio carattere sviluppando la propria identità.
Progettare o riqualificare le aree dedicate al verde pubblico a misura degli anziani, dei disabili e dei bambini significa renderle fruibili a tutti in applicazione del concetto fondamentale di progettazione universale che considera a priori tutte le categorie d’ utilizzatori. Una nuova progettazione o riqualifica che tiene conto degli utilizzatori diversamente abili, sarà maggiormente gradita anche da chi non soffre di nessun tipo di limitazione e sarà in grado di soddisfare l’esigenze di tutti, dalle mamme con passeggino agli anziani, dalle persone con difficoltà a deambulare fino a ciascuno di noi che, in qualsiasi momento della vita potrà trovarsi in una situazione di momentanea difficoltà. Permettere ad un bambino diversamente abile di giocare, con i suoi compagni, favorirà un importante processo d’integrazione e socializzazione nel rispetto e nella valorizzazione d’ogni forma di differenza. La città deve intervenire in modo incisivo per permettere ad un bambino diversamente abile di poter giocare con i suoi compagni, evitando il rischio di emarginazione, attraverso la creazione di spazi o momenti di gioco comuni. E’ necessario che questo processo di integrazione trovi campo di applicazione soprattutto nelle scuole, dove si manifestano le prime situazioni tipiche di gioco nell’età della crescita. Per permettere a tutti di esprimere la propria diversa abilità nel gioco e di espressione, in un contesto di grande aggregazione e socializzazione, è necessario prevedere la posa o il potenziamento delle attrezzature ludiche adatte anche a persone diversamente abili o con ridotte capacità.

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Messaggio  teresa aligante Mar Dic 23, 2008 5:22 pm

Solitamente un'anomalia fisica o mentale dà origine, come reazione, a svariati atteggiamenti, sia nell'individuo handicappato, sia in coloro che gli stanno accanto.
Si tratta delle barriere mentali che inconsapevolmente ed automaticamente spesso orientano le nostre azioni anche se, nella nostra consapevolezza, non esiteremmo a condannarle come inaccettabili.
Gli esseri umani, come tutti gli organismi animali, non sembrano a proprio agio che con i propri simili, con i quali tendono infatti a aggregarsi in gruppi più o meno compatti e chiusi. Pertanto le persone "diverse", si tratti del classico matto, del drogato, dell'appartenente ad una minoranza o dell’handicappato, costituiscono generalmente oggetto di curiosità, di osservazione o di difesa, cioè atteggiamenti che implicano una posizione di estraneità, di non partecipazione, di stare a guardare.
In particolare le infermità, siano di nascita o acquisite, provocano reazioni i cui moventi sono oscuri ma è un dato di fatto che osservare in un altro una minorazione che potrebbe colpire chiunque provoca timore, suscita reazioni di difesa, delle quali la fuga, il rifiuto e il non immischiarsi sono le più elementari:
1 - La barriera dell'ignoranza più o meno consapevole e colpevole per cui ancora oggi si teme il "contagio" e si crea attorno al disabile un'atmosfera di sospetto e di diffidenza che avvelenano i rapporti e lo isolano spaventosamente.
2 - La barriera dell'approccio superficiale e del disimpegno sociale per non essere coinvolti nel problema perché è problema di altri, per cui si assiste impassibili o si vive solo a livello emotivo certe gravi offese alla dignità della persona handicappata, oppure si strumentalizza l'esperienza esistenziale degli handicappati più sfortunati, allo scopo di scaricare tensioni e frustrazioni personali e sociali, banalizzando il proprio impegno a livello di dibattiti sterili, di slogan, di assemblee di piccolo gruppo chiuso ed aggressivo.
3 - La barriera dell'opacità dei lavori sul piano etico, per cui si cercano risposte in un sistema assistenziale e di sicurezza sociale razionalizzato che parte dal presupposto del "rendere il danno meno dannoso possibile" e non invece dall'affermazione che ogni individuo, anche handicappato, ha la sua motivazione di esistere e deve quindi vedere assicurati i suoi diritti di esprimere tutto ciò che può e dare alla società tutto quello di cui è capace.
4 - Ci sono poi le barriere psicologiche che derivano da una inconscia cecità di fronte ai bisogni degli altri e dal desiderio, più che umano, di non soffrire.Tale barriera viene a crearsi in una duplice direzione: sia da parte dei cosiddetti "normali" nei confronti dell’handicapato, come da parte del portatore di handicap e dei suoi familiari, dal momento che quasi sempre, specie in presenza di handicap gravi, la famiglia diviene a sua volta "handicappata". L'isolamento, volontario o meno, in cui molti disabili, specie se diventati tali nel corso della vita a seguito di qualche trauma, incidente o malattia, diviene una barriera che richiede una sincera disponibilità di quanti stanno attorno per riallacciare i rapporti e le dinamiche precedenti la situazione di handicap, ma richiedono anche l'eliminazione di quanto può far sentire l'individuo in situazione di svantaggio nella società.
5 - Tra gli aspetti condizionanti più negativi, ad esempio, le barriere architettoniche, che possono provocare gravi barriere psicologiche: ascensori mancanti o troppo stretti per chi usa la sedia a rotelle, gradini per accedere agli uffici pubblici o a luoghi comuni di ritrovo (bar, cinema, stadi), marciapiedi troppo alti, passaggi pedonali impossibili da attraversare per un invalido ed altro ancora, diventano un grave impedimento per la vita di relazione e la partecipazione alla vita sociale del disabile, mettendolo sempre più nella situazione di scegliere l'isolamento invece che l'integrazione in una società che sembra fatta a misura delle persone sane ed efficienti.
Un meccanismo analogo lo si trova spesso sul posto di lavoro, dove lo spazio per l'handicap non esiste, né in senso psicologico né in senso fisico, se non come realtà comune di persone alienate (per usare un termine molto in voga alla fine degli anni '70) dal lavoro che svolgono.
Qui il discorso si farebbe ampio ed interessante, soprattutto per alcune riflessioni sul lavoro, dove l'adattamento non del handicappato al lavoro, ma del lavoro al disabile porterebbe una modifica dei sistemi produttivi più a misura d'uomo, per cui la presenza del handicappato potrebbe costituire una fonte di arricchimento per tutto il mondo del lavoro.
6 - Esiste infine la barriera delle carenze legislative che tocca tutti i punti già esposti, a sua volta prodotto e causa dell'aggravarsi di tutte quelle situazioni che tendono a perpetuare lo svantaggio della persona handicappata. Questa barriera potrebbe sembrare come la più semplice da superare, in fin dei conti basterebbe che il legislatore si decidesse a "fare" queste benedette leggi ed a imporne il rispetto ma, come si deduce dalla continua necessità di Conferenze Nazionali, incontri, marce di protesta, ecc. non lo fa. Perché?

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