Il Bullismo nella disabilità

Contrastare il bullismo vuol dire innanzitutto prendere la parola. Spezzare l'omertà interrompere il silenzio. Dire con la fantasia, con il colore, con le immagini la propria volontà di vivere in gruppi basati sulla condivisione e non sull'abuso del più debole.

martina Spagnuolo ha scritto:occorre potenziare le competenze empatiche al fine di avviare quel processo di coscientizzazione del problema con tutto il suo ingombrante carico di sofferenza che è alla base di una solidarietà vera e di una cittadinanza scolastica attiva: è lo sviluppo della prosocialità lo scopo del lavoro da farsi. infatti bisogna elaborare programmi rivolti a studenti, docenti, genitori, pedagogisti sociali, che abbiano l'obiettivo di favorire una cultura di solidarietà a partire dal gruppo classe. le situazioni di apprendimento devono favorire l'ascolto e il sostegno emotivo e la maturazione dei compagni per favorire, ad un tempo, l'autostima, la consapevolezza del se, la capacità di aiuto e comprensione.

Sono pienamente d'accordo con te Martina, ma a scriverlo è facile, ad attuarlo un pò meno!
Non ci sono parole per descrivere i gesti di bullismo degli articoli sopraccitati.La violenza, "fisica o psichica" che essa sia, è di per sè qualcosa di orribile, il peggio, secondo me, nei casi di bullismo è che questa violenza viene sprigionata da ragazzini che al posto di giocare alla play station, cerca di sentirsi "grande" sfogando la sua forza su chi è più "debole", e se il debole è un ragazzino disabile il tutto assume il sapore dello squallore.
Cosa porta a questi ragazzini ad essere tanto violenti? Quali possono essere le motivazioni che si nascondono dietro a certi gesti?
Mi rifiuto di pensare che sia esclusivamente per farsi "forti" agli occhi dei compagni...
E pensare che questi ragazzi sono il futuro della nostra società

Il bullismo è una dinamica di gruppo basata sulla prevaricazione ripetuta del più debole. Non va confuso con altre forme di disattenzione, o di maleducazione, o di disturbo dell'azione didattica.
Nelle scuole italiane, così come in quelle di molti altri Paesi, il fenomeno delle prepotenze scolastiche - detto altrimenti “bullismo” - perpetrate da ragazzi a danno dei loro coetanei è ancora assai frequente. I bersagli di tali azioni sono spesso persone - come i disabili e gli omosessuali - che fanno parte di gruppi socialmente stigmatizzati o che hanno caratteristiche individuali considerate indesiderabili.

rita è difficile capire il perchè, però possiamo dedurre alcuni comportamenti da una situazione tragica che proviene da una famiglia disagiata. proprio per questo bisogna utilizzare la prevenzione che è la soluzione migliore a questo problema, ma c'è bisogno dell'aiuto delle famiglie affinchè ci possa exere un'interazione che agisca sul punto cardine del problema.

valentina ha scritto:rita è difficile capire il perchè, però possiamo dedurre alcuni comportamenti da una situazione tragica che proviene da una famiglia disagiata. proprio per questo bisogna utilizzare la prevenzione che è la soluzione migliore a questo problema, ma c'è bisogno dell'aiuto delle famiglie affinchè ci possa exere un'interazione che agisca sul punto cardine del problema.

Valentina concordo pienamente con te, e credo che sia il problema più grosso quello di coinvolgere e sensibilizzare le famiglie, dato che le provenienze socio-culturali influenzano, e non poco, sui comportamenti dei ragazzi e sulle conseguenze relative ai genitori.
Auguro a tutti una buona giornata

Nel novembre del 2006 l'istituto professionale Albe Steiner di Torino era finito al centro della cronaca perché quattro suoi studenti avevano picchiato un loro compagno autistico e pubblicato su internet il filmato del pestaggio. A distanza di sei mesi, da quella scuola sono usciti 25 bozzetti per un manifesto a favore dell'integrazione scolastica dei disabili, realizzati dagli alunni delle classi quinte. Una giuria composta da esperti di grafica e di temi sociali (Anna Steiner, don Gino Rigoldi, Franco Bomprezzi, Giuseppe Mastromatteo, Gianfranco Iliprandi, Bianca Benaglia e Marco Cormio; ndr) ne ha scelto uno che verrà poi distribuito dall'associazione Vividown di Milano nelle scuole che ne faranno richiesta. "In quel filmato uno dei ragazzi aveva citato la nostra associazione disprezzandola - racconta Edoardo Censi, presidente di Vividown -. Abbiamo allora chiesto al preside dell'istituto Steiner di coinvolgere gli alunni in un percorso di riflessione sulla disabilità che portasse alla elaborazione di un manifesto sull'integrazione scolastica".

E' molto interessante questo tema, infatti considerato che è veramente un tema attuale e' fondamentale per tutti i docenti prevenire in aula questo fenomeno.

quando si verificano certi episodi, mi chiedo spesso se proprio nessuno, intorno, si sia mai accorto di nulla. A volte si tende a prendere "sottogamba!" quanto pure avviene sotto i propri occhi, ma non si può generalizzare.
A volte si tende a ridimensionare determinati accaduti che si susseguono, talora indisturbati,e che poi si volgono, ad esempio, in violenza più palese (la violenza anche piccola è sempre tale!)
Non parlo dei casi particolari che sono stati riportati, di cui non conosco i contesti e quindi non sarebbe affatto corretto esprimersi in merito ad essi in questi termini.

il tema scelto come argomento della tesina sul bullismo è molto simile al mio sulla violenza sui disabili e per questo non posso non condividere tutto lo sdegno che rispetto a questo argomento si può provare.

Sapevate che per alcuni studiosi sociologi, il problema del bullismo in generale (non mi riferisco solo a quello verso i disabili) è causato dai compagni di classe che lo subiscono?
Nel senso che loro lo subiscono senza fare nulla e non capiscono di essere invece una forza che può risolvere il problema.
A questo punto sta all'insegnante riuscire a far capire ai ragazzi di doversi ribellare ai bulli ...solo bisogna trovare il modo di dirglielo...

Il bullismo purtroppo è prevaricazione. Si instaura dove c'è una disparità tra due forze (forza fisica, morale o psicologica).
E nel caso del disabile questa differenza c'è....
Il vero disabile, quando incontra una persona meno fortunata ( o diversamente abile ) non sa limitare il proprio animo dietro le regole,
dietro il rispetto, dietro l’accoglienza… e i limiti vengono superati causando umiliazione, causando isolamento, esclusione e abbandono di chi vuole solo vivere felice, come gli altri, secondo le proprie potenzialità e le proprie aspirazioni.
Il “ meno fortunato “ non può essere portatore del suo messaggio di pace, non può insegnare, neanche a chi ha voglia di ascoltare, cosa significa vivere con quei limiti… perché il disabile vero non lo consente ...
Il bullo unisce il corpo e l’anima in un solo concetto e ferisce senza alcuna pietà.
Il diversamente abile e l’abile soffrono tutti allo stesso modo perché sono dotati di sentimenti che agiscono indipendentemente dal corpo e dall’intelligenza.
Oltretutto il bullo, attaccando una persona più debole mostra tutta la sua debolezza, invece di difenderla ( manifestando una grande forza ).

Il tuo video simona è molto bello, mi ha però lasciato un senso di tristezza nel cuore. Giovanna

Ciao simona!
il video è davvero molto bello e significativo!!!
Si fa riferimento non solo al bullismo, ma anche alla violenza sui disabili e in particolare si parla di autistici. a proposito di autismo, sono molto interessata a questo argomento. Seguo già da un pò di tempo un bambino autisticoe con lui mi ritrovo a vivere alcune situazioni davvero spiacevoli....
un saluto..

e' veramente un bell'argomento,mi sarebbe piaciuto portarlo come tesina,ma......Cmq e' importante affrontare questa tematica molto attuale,ormai ogni giorno ne sentiamo parlare ed e' diventato un vero problema del nostro tempo,e' difficile contrastarlo prrche' nn si parla di adulti,ma sta proprio a noi porlo come uno dei nostri obiettivi principali

per favore
copia e incolla questo argomento nel giusto topic,
perchè qui potrebbe essere cancellato

Ciao Simona il tuo video è molto bello, ma soprattutto tanto toccante ti lascia un pò così....

BULLISMO E DISABILITA’ : IL VERO DISABILE

Essere diversi vuol dire essere sbagliati?

Assolutamente NO. << ESSERE DIVERSI NON VUOL DIRE ESSERE SBAGLIATI >>. Questa è una frase che ho sentito tanti anni fa e che credo non dimenticherò mai. Ma questa mia visione non è così condivisa come dovrebbe.

Perché la gente non condivide questa concezione di vita?

Perché la gente che guarda il disabile dall’alto in basso, credendo di essere l’essere perfetto, vedendo nell’altro l’errore della natura, la feccia dell’umanità, non è in grado di guardarsi dentro e conoscersi per concepirsi ( al pari del disabile ) come essere imperfetto.

Il vero disabile è colui che è malato nell’anima: è la “persona” che quando vede qualcuno che ha bisogno si gira dall’altra parte e ne scavalco il corpo senza provare pietà alcuna.

Ignoranza? Cattiveria? Presunzione? Stupidità? Immaturità? Maleducazione? Non saprei… forse tutte o forse solo alcune di queste. In ogni caso queste sono le disabilità vere del vero disabile.

E il bullismo che centra?

Il vero disabile, quando incontra una persona meno fortunata ( o diversamente abile ) non sa limitare il proprio animo dietro le regole, dietro il rispetto, dietro l’accoglienza… e i limiti vengono superato causando umiliazione, causando isolamento, esclusione e abbandono di chi vuole solo vivere felice, come gli altri, secondo le proprie potenzialità e le proprie aspirazioni.
Il “ meno fortunato “ non può essere portatore del suo messaggio di pace, non può insegnare, neanche a chi ha voglia di ascoltare, cosa significa vivere con quei limiti… perché il disabile vero non lo consente
Il bullo unisce il corpo e l’anima in un solo concetto e ferisce senza alcuna pietà.

Il corpo e l’anima: perché il bullo le unisce in un solo concetto?

Perché sono persone malate, oppure inette nei loro sentimenti. Sono persone che non comprendono che l’uomo è un insieme di pensieri, di sentimenti e di passione.
Non comprendono che il corpo è solo la scatola dell’ uomo, quello fatto a immagine e somiglianza di Dio.
Non comprendono che ciò che siamo dipende dalla nostra volontà, quindi dai nostri pensieri…e non dall’intelligenza o dal corpo che Madre Natura ha deciso di darci.

Il bullo quindi è un superficiale?

Pensare che il diversamente abile sia inutile significa essere superficiali. Distruggerlo nella sua integrità, umiliarlo e escluderlo senza porsi il problema dei suoi sentimenti e della sua vita… questo è essere criminali. Niente di meno.

I sentimenti sono gli stessi. Cioè?

Significa che il diversamente abile e l’abile soffrono tutti allo stesso modo perché sono dotati di sentimenti che agiscono indipendentemente dal corpo e dall’intelligenza.
Oltretutto il bullo, attaccando una persona più debole mostra tutta la sua debolezza, invece di difenderla ( manifestando una grande forza ).

Cos’è allora “ NORMALE “ ?

Ognuno è diverso dall’altro, quindi un canone di normalità non si può stabilire da un punto di vista naturale. È la pubblicità, è la moda, è la tv ed è la società influenzata da questi che pone la regole del normale.

Quale consiglio dare?

Non tiratevi indietro dal manifestare i vostri sentimenti anche ad una persona “ meno fortunata” di voi. Non pensate che non capisce, non ponetevi mille pacchi mentali su come relazionarvi… parlate col cuore e tutto finisce lì. Nulla di complesso, nulla di impossibile.
Diffondete il vostro messaggio di pace, affinché questa discriminazione nei confronti della disabilità vada piano piano diminuendo sempre di più.

Cosa fare se un mio conoscente disabile subisce prepotenze?

Bisogna innanzi tutto manifestare la solidarietà. È importantissimo questo. Poi è importantissimo denunciare l’accaduto a chi può intervenire:

• carabinieri ( CHIAMA IL 113 ) - chiedere aiuto non significa denunciare... -
• preside
• genitori del ragazzo
• propri genitori
• sosbullismo
• anmic ( associazione nazionale mutilati e invalidi civili )

A voi la scelta.
Se non denunciate siete in concorso in uno dei reati più abbietti che ci sia, e per di più contro una persona che non si può difendere…

ho spostato qui questo contributo

Tratto dal Corriere
Padova: calcio violento, aggrediti disabile e ragazza
PADOVA - Ancora un episodio di violenza legato a una partita di calcio, questa volta di prima categoria. E’ successo a Monselice, in provincia di Padova, al termine dell’incontro tra la squadra di casa e l’Azzurra 2000: una decina di tifosi del Monselice, con il volto coperto, ha preso di mira un giovane disabile al seguito dell’undici avversario colpendolo con una secchiata. Poi e’ toccato a una ragazza di 23 anni, rimasta leggermente ferita nel tentativo di difendere l’amico............QUESTA è IGNORANZA E CATTIVERIA E NON SI PUò COMMENTARE E NE DEFINIRE QUESTI RAGAZZI!!!!!!!!